Festival del Cinema di Venezia


Sono appena tornata da un cineforum di quelli di lusso, con la partecipazione straordinaria del regista e di una delle attrici per commentare il film insieme al pubblico dopo la proiezione.
I presupposti potevano anche essere carini se non fosse che il film era uno dei più noiosi degli ultimi anni.
Mineurs di Fulvio Wetzl: un film sull’Italia triste degli emigranti, un’epopea (con pochissimo pathos) di povera gente lucana emigrata in Belgio per lavorare nelle miniere, una storia vista e raccontata attraverso gli occhi di quattro bambini, è un film senza ritmo e senza palpiti, capace di annoiare profondamente la platea e di far sbadigliare fino alle lacrime.
Eh lo so, già dando un’occhiata alla trama non si doveva presupporre niente di buono, ma che ci posso fare: non so resistere alla mondanità provinciale di questi cineforum!
Il film di stasera tra l’altro mi ha fatto ripensare ad un altro magnifico e recente polpettone realistico-proletario: Cous Cous di  Abdel Kechiche osannato dalla critica all’ultimo Festival di Venezia.
Storia di emigranti tunisini in quel di Marsiglia, girato tristemente e spartanamente, con attori che non sono attori e senza uno straccio di colonna sonora, con dialoghi da far accapponare la pelle (quello che mi ha colpito di più: tutta la famiglia allargata tunisina, riunita per un pranzo domenicale, a parlare per quindici minuti d’orologio di quanto costa una confezione di pannolini!), con osceni primi piani su bocche fameliche che ingurgitano montagne di cous cous di pesce, fino ad un triste (ed inaspettato) epilogo finale, offuscato però dall’agghiacciante danza del ventre della grassoccia ragazzotta protagonista.
Ma lasciandoci alle spalle queste due brutte esperienze cinematografiche, e sempre a proposito di Venezia e del suo Festival…(rullo di tamburi) E’ ufficiale: quest’anno la sottoscritta (finalmente) si farà una meravigliosa settimana in Laguna in occasione della 65 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica!!!

Volevo andare a Venezia, per l’ennesima volta, in occasione del Carnevale… ma chiaramente nessuno ha appoggiato la mia proposta che alla fine è caduta nel dimenticatoio… allora ho proposto Venezia per il ponte pasquale.
Avevo trovato dei deliziosi appartamenti in affitto in antiche residenze, curatissimi in ogni dettaglio, oltretutto arredati in stile veneziano (che normalmente trovo piuttosto kitsch, ma per un appartamento a Venezia direi che è il massimo) vicino Piazza San Marco o nel Cannaregio, e indovinate come è andata a finire?
Tutti assolutamente entusiasti, tutti a dire “che bello che bello”, ma alla fine nessuno veramente intenzionato a venire.
Allora la sottoscritta, essendo un tantino stufa dell’indecisione delle sue amiche e dei suoi amici (il Signor G. se non altro è stato coerente: lui, dopo ben tre week end lunghi a Venezia, comincia a detestarla e quindi ha detto subito che non sarebbe venuto), ha deciso di prendere l’iniziativa.
E così ho scambiato la multiproprietà paterna nel più grande resort di Sharm el Sheik (che per carità, è un bellissimo albergo… ma come destinazione di vacanza è diventata davvero out visto che è la meta preferita delle famigliole e ci sono più bambini che granelli di sabbia) con un albergo sull’Isola della Giudecca per la settimana dal 31 agosto al 7 settembre 2008!!!
Ora, per essere una donna assolutamente felice, non mi resta che importunare un mio aitante conoscente (molto cinefilo, molto trendy e molto cultural-chic), per sentire se riesce a rimediarmi un accredito per il Festival per evitare di pagare i 450 euro dell’abbonamento per le première(che poi, visto che è stato lui ad invitarmi al cineforum di stasera, penso proprio che me lo debba!).

P.S. Ho scoperto tra l’altro che l’ingresso alle proiezioni è rigorosamente vietato ai minori di anni 18! Praticamente il paradiso in terra per una che detesta bambini e ragazzini!


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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