Stanotte, ancora vittima dei postumi del mio virus gastro-intestinale, ho fatto un sogno veramente strambo: ho sognato di essere ancora al Liceo e di essere stata crudelmente esclusa dalle selezioni per un evento che era a metà tra il ballo di Carnevale della Scuola ed una Sfilata in Maschera, perché la circonferenza dei miei polpacci era insufficiente!
A misurarmi i polpacci era stata un’ intransigente adolescente cicciona ed occhialuta, ma ad escludermi dalla selezione un Prof. molto belloccio e di cui probabilmente ero segretamente innamorata: infatti il suo responso negativo mi ha davvero spezzato il cuore e fatta piangere così tanto nel sogno da farmi svegliare di soprassalto, sudata e sconvolta, nella realtà!
Ma io dico, come si fa a fare dei sogni così tragicamente scemi, così oscenamente Moccia style?!?
Deve essere per forza colpa dei film in uscita in questo periodo, e i cui trailer bombardano quotidianamente ed ossessivamente i neuroni dei poveri telespettatori.
1)”Scusa ma ti chiamo Amore” (solo il titolo mi da i brividi) del suddetto enfant prodige (che poi tanto enfant non è più) Federico Moccia.
[Ho fatto un’indaginetta in internet su Moccia (santa Wikipedia!) e ho scoperto che è nientepopodimenochè il figlio di tale Pipolo, regista di capolavori del cinema tipo “Attila flagello di Dio” (che però è stato rivalutato dalla recente corrente di pensiero che si propone di fare dei film trash dei veri cult) e “Il ragazzo di campagna”.
Il talento si trasmette di padre in figlio e il nostro Federico si impegna in sceneggiature di alto valore culturale tipo “I ragazzi della III C” e “College”.
Poi scrive “Tre metri sopra il cielo” nel 1992, romanzo prima ignorato dalla Feltrinelli e poi pubblicato in poche copie “per sfinimento” (eh… c’è scritto proprio così su Wikipedia!). Pare quindi che il romanzo sia stato oggetto di uno strano fenomeno giovanile all’interno dei licei romani (?!?) e che nel 2004 sia diventato un successo di dimensione quasi planetaria con cui il Moccia ha addirittura vinto il Premio “Torre di Castruccio”, sezione Narrativa 2004 e il Premio “Insula Romana”, sezione Giovani Adulti (essì, proprio Giovani Adulti) 2004.
Da qui agli altri capolavori della letteratura, tutti trasformati in film, il passo è breve.
La cosa che mi turba maggiormente è che, sempre secondo Wikipedia, pare che nel 2007 sia uscito un ulteriore libro oltre a “Scusa ma ti chiamo Amore” cioè “Cercasi Niki Disperatamente” (che fantasia! come “Cercasi Susan disperatamente” il filmone con Madonna!)… non è che nel giro di pochi mesi ci ritroveremo a subire la versione cinematografica anche di quest’ultima fatica letteraria?!?]
2) “Questa notte è ancora nostra” che se ho ben capito (ma forse no) dovrebbe essere il seguito dei due famigerati “Notte prima degli Esami” e “Notte prima degli Esami, Oggi” con indovinate chi?!? ma naturalmente con Nicolas Vaporidis!!! chi altri?!? che poi non era anche il protagonista di “Come tu mi vuoi” di Wolfango de Biase?!?
[Anche in questo caso ho fatto delle ricerchine su Wikipedia: pare che “Notte prima degli Esami”, benché uscito nel 2006 fosse ambientato nel 1989 e che sia diventato un cult movie generazionale (ok, mi riprometto di vederlo prima di sparare a zero, visto che ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente!); mentre “Notte prima degli Esami, Oggi” è nientepopodimenochè ambientato nel 2006 durante i Mondiali di Calcio vinti dall’Italia!!! (chiaramente mi riprometto di NON vederlo!); invece “Questa notte è ancora nostra” pare che non c’entri assolutamente niente con i primi due e che parli della storia d’amore tra un becchino ed una cinese (?!?). Ma allora, mi chiedo, perché tutti ‘sti film devono prendere il titolo dalla stessa canzone di Venditti?!? Possibile che non esistano altre canzoni cui ispirarsi?!?]
3)” Parlami d’Amore” di Muccino jr., quello che parla con la zeppola e che c’è gente che si permette di trovarlo bello ed affascinante (ripeto: de gustibus non est disputandum, io trovo sexy Sergio Rubini!).
[Altra ricerchina per S. Muccino : fratello d’arte di un altro Muccino leggermente più talentuoso, è alla sua prima regia con “Parlami d’Amore”, tratto tra l’altro dal suo primo romanzo dal titolo omonimo, scritto a quattro mani con la sceneggiatrice Carla Vangelista.
E qui mi sorge l’ennesima domanda spontanea: perché in Italia tutti, ma proprio tutti i VIP, si devono mettere prima o poi a scrivere romanzi?!? Perché non lasciamo il mestiere dello scrittore agli scrittori?!?]
Ok, ammetto che sto diventando criticona ed acida; ammetto che probabilmente sono così mal disposta verso questi film a causa dell’età; posso pure ammettere che a 17 anni FORSE sarei anche potuta andare a vedere il suddetto filmone del Moccia, ma solo perché ero innamorata di un 31enne e quindi avrei potuto avere un qualche interesse di tipo “scientifico” per l’argomento.
Però devo anche sottolineare che io e le mie amiche a 17 anni facevamo parte del c.d “Club Forster-Ivory” cioè eravamo fissate con i film di James Ivory, prodotti dalla Merchant-Ivory Production e per la maggior parte tratti dai romanzi di E. M. Forster, e che non ci saremmo MAI sognate di leggere cose come “Ho voglia di te” o “Tre metri sopra il cielo”, perché leggevamo romanzi come “Madame Bovary” o “Cent’anni di Solitudine”.
Bhà… tempi moderni!
Si, un libro da non perdere quello di Muccino. Raro e intenso. Nulla a che vedere con i personaggi stereotipati e privi di spirito di Moccia.
eddai? davvero?!? Lo sapevo che non dovevo mettermi a sparare a zero sul romanzo del piccolo Muccino senza nemmeno averlo letto ( e che dovevo limitarmi a sparlare di Moccia che è indifendibile :-P).
Grazie del consiglio: ci rifletterò su!
Parlami d’amore? Un romanzo che non t’aspetti. Soprattutto se pensi che l’ha scritto un certo muccino. Incredibilmente intenso. Te lo consiglierei vivamente.