L’inopportunità di dire “Ti Amo”. 5


Con una mezza dozzina di compagni Maurice stava andando a teatro dopo pranzo quando Durham lo chiamò.
“So che hai letto il Convito durante le vacanze”, disse sottovoce.
Maurice si sentì sulle spine.
“Allora capisci… senza che io debba aggiungere altro…”
“Come sarebbe a dire?”
Durham non poté aspettare. Erano circondati da parecchi giovani, ma i suoi occhi divennero intensamente azzurri e sussurrò: “Ti amo.”
Maurice fu scandalizzato, atterrito.
Sconvolto fin nel profondo della sua anima suburbana, esclamò:
“Ah, che scemenza!”.
E.M. Forster, Maurice

A volte dire “Ti Amo” è assolutamente intempestivo ed inopportuno.
A volte, semplicemente, lascia il tempo che trova.
Ripenso spesso al primo grande Amore della mia adolescenza ed il mio cruccio più grande è quello di non riuscire a ricordare se e quando lui mi avesse detto “Ti Amo”.
Ricordo però benissimo che, in un contesto molto poco romantico (avevamo passato la giornata al mare a passeggiare sulla spiaggia, ma lui si decise a parlare solo al ritorno, in macchina, fermi su una piazzola della superstrada), mi disse che avrebbe voluto passare con me il resto della sua vita.
La rivelazione fu appunto di quelle che lasciano il tempo che trovano: io avevo 17 anni e lui 31.
Finì dopo 5 mesi, il 2 di febbraio (era iniziata un 9 di settembre, e da allora ho sempre una grande attenzione alla ricorrenza di uno stesso numero all’interno di una data), ma ripenso sempre a lui con grande tenerezza.

Ricordo invece una persona (all’epoca eravamo buonissimi amici) che mi confessò candidamente di essersi scolato mezza bottiglia di vodka prima di sentirmi, solo per trovare il coraggio di dirmi che mi amava.
Io parlavo come sempre del più e del meno ma lo sentivo strano, gli chiesi scherzando se avesse bevuto e lui rispose di sì, che aveva bevuto perché doveva dirmi una cosa che non riusciva più a tenersi dentro.
Quella fu una dichiarazione assolutamente inopportuna, ma più che il concetto (che avevo largamente intuito da tempo) mi colpì la pignoleria del mio “innamorato”: per ubriacarsi aveva utilizzato tutti e sei i bicchierini da vodka del servizio e, prima della nostra conversazione, li aveva ordinatamente sistemati nella lavastoviglie.
Forse, se non mi avesse raccontato tutti i particolari, ora non mi verrebbe da sorridere al ricordo.
E forse, se non mi avesse fatto quella famosa rivelazione, ora non mi ritroverei solo a pensare a lui con un sorriso, ma saremmo ancora buonissimi amici.



Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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5 commenti su “L’inopportunità di dire “Ti Amo”.

  • BaiLing

    Bentornata Amica!

    Davvero mi trovi malinconica?!?

    No dai… in fondo questa era una riflessione con il sorriso!

    Come hai detto tu è sempre molto difficile avere quello che si desidera, specialmente in amore!

    E hai colto perfettamente nel segno nell’inquadrare una particolarissima razza di vermi: quegli uomini che quelle due paroline lì le dicono tanto per fare un’uscita ad effetto, e vedere se ne possono ottenere qualche vantaggio…

    Ma poi sai che c’è? che alla fine ci sono anche altre cose nella vita!

    Tipo lo shopping, le amiche, le chiacchiere, i viaggi, un bel film, un bel libro… 😛

    Insomma noi possiamo tirare benissimo avanti anche senza i Signori Maschi e senza quelle due paroline là!

  • corrispondances

    ma quanto sei melanconica in questo periodo!!! ed io che non ho tempo nè di leggerti nè di scrivere… lo sai che è sempre così difficile avere quello che desideri ed è sempre così facile ritrovesi con ciò che non si vuole!??? Poi se ci mettiamo di mezzo le parole TI AMO è sicuro che è sempre la persona che non vorresti a dirtela… Ma devo confessare che c’è chi me l’ha detta (ed ha confessato) solo per fare un grade effetto, e sperava che questa parola mi avrebbe convinta ad andare oltre i soliti baci…che tristezza!!

  • BaiLing

    Ciao ad entrambe :-)))

    Oltre a fare paura, quelle due paroline segnano una sorta di confine tra quello che c’è stato prima di loro e quello che ci sarà dopo.

    Creano aspettative, mettono in condizione di essere delusi, provocano, a volte, amarezza e tensioni.

    Sarà che a me sono sempre state dette quando non ero pronta ad ascoltarle… e poi quando avrei voluto sentirle non sono mai arrivate!

    @ Klaudia: abbiamo davvero una marea di cose in comune io e te!!! Wong Kar Wai, Maurice… è bello trovare qualcuno che ha gusti simili ai nostri!

    Un abbraccio anche a te, e a presto!

  • klaudia78

    Ho letto anni fa “Maurice” e l’ho trovato fantastico…

    E’ sempre difficile dire “Ti amo”…più che altro a molte persone fa paura…eppure è così bello dirlo e sentirselo dire….

    Un abbraccio, Claudia