Ieri ho approfittato dell’improvvisa ondata di caldo per un laborioso rituale: quello del primo bagno di stagione.
Sero (nella prima foto) ha sempre nutrito un odio radicato nei confronti dell’acqua e, nonostante nel corso delle nostre 12 estati di vita in comune abbia sempre subito almeno due o tre docce a settimana, non si è mai rassegnato a questa consuetudine e si è sempre ribellato strenuamente (non per niente è soprannominato l’Anarchico), cercando di salvaguardare dall’odioso contatto con l’acqua almeno il muso e la testa.
Invece Onofrio (nella seconda foto) pur non amando l’acqua, subisce di buon grado una doccia completa: abbassa le orecchie e le tira indietro per mantenerle il più possibile asciutte, chiude gli occhi, arriccia il naso per evitare di bagnarsi le narici e rimane fermo e rassegnato sotto il getto dell’acqua.
Invece Onofrio (nella seconda foto) pur non amando l’acqua, subisce di buon grado una doccia completa: abbassa le orecchie e le tira indietro per mantenerle il più possibile asciutte, chiude gli occhi, arriccia il naso per evitare di bagnarsi le narici e rimane fermo e rassegnato sotto il getto dell’acqua.
@Damiani: ti ringrazio per le tue gentili parole e per il baciamano 🙂
Io invece mi sono permessa di linkare il tuo bellissimo blog.
A presto!
@moreno9000: il buon vecchio Varenne se lo sarebbe meritato davvero un bel bagno nello champagne!
Il mio quadrupede invece è la classica serpe in seno.
Basta questo aneddoto a descrivere il soggetto: due anni fa mi feci fare una giacca da Dressage su misura da un sarto milanese molto quotato tra cavalieri ed amazzoni. Il giorno della gara (era maggio) faceva molto caldo e così montai il cavallo in campo prova in maniche di camicia e lui trottava svogliatamente, dando a vedere di essere piuttosto sotto tono. Mancavano pochi minuti al nostro ingresso in campo e la preziosa giacchetta fu tirata fuori dalla sua custodia… ebbi giusto il tempo di finire di abbottonarla e di ripartire al trotto che ero già per terra, sudicia ed afflitta in mezzo alla sabbia, mentre il cavallo galoppava scosso seminando il panico per tutto il campo prova!
Però Varenne pretendeva di fare il bagno nello champagne (si credeva la versione equina di Cleopatra) 🙂
Solo dal tuo profilo meriti un inchino e un lieve e veloce baciamano.
Complimenti per il tuo blog che voglio leggere per bene.
a presto!
@klaudia78: Finora l’unico film di Wong Kar Wai che mi ha deluso è stato “Days of being wild”, per tutti gli altri nutro un amore a dir poco ossessivo, colonne sonore comprese (pensa che sto perfino cercando di scaricare la versione cinese di Dreams!).
@moreno9000: non tutti però! mi ricordo il periodo in cui gareggiava ancora Varenne, spesso in TV facevano vedere dei servizi tutti dedicati a lui, ai suoi allenamenti, alle cure quotidiane, etc…e al “Capitano” sembrava piacere moltissimo fare il bagnetto!
@emmelania: un bacio e grazie della visita!
Sono tutti e due bellissimi!
Capisco il tuo amore per loro!
Un abbraccio
Emme
Credevo fosse prerogativa dei gatti rifiutare l’acqua.
Invece anche i cavalli fanno gli schizzinosi 🙂
ho letto della tua giornata romana…che invidia, anche solo per il semplice fatto di esser stata a Roma, ma poi per il viaggio in India!
Ho letto anche il post su “HongKong Express” di Wong Kar Wai, uno dei miei film preferiti, suoi e in assoluto…impossibile non innamorarsene…e da allora California Dreaming e Dreams mi ricordano inevitabilmente il film…l’ossessione ha funzionato! 🙂