Un pensiero per chi non c’è più. 7


“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.”

Sant’Agostino.

 

Una persona a me molto cara ci ha lasciati due giorni fa, dopo una lunga malattia.
Queste sono le parole che ha scelto una delle sue figlie per dirgli addio, durante il funerale.
Io invece, per salutarlo, scelgo i miei ricordi.
Ricorderò sempre i viaggi fatti insieme negli Stati Uniti.
La notte in cui abbiamo guidato fino al New Mexico per trovare un motel decente dove dormire (che poi decente non lo era affatto); le Space Mountains a Disneyland L.A., dove abbiamo avuto il coraggio di salire solo io e te; le estenuanti degustazioni di vino nella Napa Valley; gli aperitivi nel Domaine californiano della Moet & Chandon; gli infiniti pic-nic domenicali con i parenti italo-americani; la passeggiata a cavallo nel ranch vicino al Grand Canyon; la notte di ferragosto a Las Vegas; l’orribile Zinfandel che bevemmo una sera, non ricordo più dove, e che divenne il tormentone di tutto il viaggio; le grigliate serali in giardino, da Frank; quei terribili stivaletti di coccodrillo che amavi tanto, e che ti hanno messo anche per il tuo ultimo viaggio; la siesta che facevi a bordo piscina dopo pranzo; la frase che ripetevi sempre “oh, boys”; le incredibili crisi di ridarola che ci prendevano nei momenti più impensati, ed andavamo avanti a ridere fino alle lacrime.
E poi la settimana bianca in Austria; le cene tutti insieme a casa nostra; tutte le volte in cui mi dicevi scherzando cattiverie sul mio cavallo; le uscite domenicali in moto che amavi tanto…
Ma soprattutto ricorderò sempre il tuo sorriso che metteva allegria e la tua immensa voglia di vivere.

Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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7 commenti su “Un pensiero per chi non c’è più.

  • BaiLing

    @zyo: anche io non faccio che pensare alla stessa cosa… a quante persone gli volevano bene, e alle parole bellissime e strazianti scritte dalle sue figlie.

    E ancora non mi sembra vero che non lo rivedremo mai più.

    Grazie per quello che hai scritto.

    Un abbraccio.

  • utente anonimo

    Ci manca molto. Manca molto a tutti. Manca a chi lo conosceva bene e manca a chi l’aveva incontrato solo poche volte. Come possono mancare solo le persone sincere e vere. Quelle che dietro al sorriso nascondono solo un altro sorriso ancora più grande.

    Non è vero che sono sempre i migliori che se ne vanno. Ma stavolta uno dei migliori se n’è davvero andato. Poco importa se dopo il bruco c’è una farfalla. Questo è il mondo dei bruchi e quella è davvero, per noi, la fine del mondo.

    Dal giorno del funerale non passa giorno in cui non penso a quanta gente gli voleva bene e a quanta gente ora soffre per la sua assenza.

    Forse l’unico peccato che commettono le persone come lui è quello di lasciare dietro di se una infinita scia di dolore, se se ne vanno troppo presto.

    Lascio un abbraccio a chi non c’è più e a chi per questo soffre.

    Zyo

  • utente anonimo

    “Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla…”

    Lao Tze

    volevo lasciarti un pensiero che ti faccia sentire meno triste. Perchè ci sono ali che fanno volare chi ci è caro solo lontano, ma nei ricordi quelle ali hanno i colori dell’arcobaleno…

    Ste.