Per quanto ultimamente io sia sempre più affascinata dal lato spirituale delle cose, devo ammettere che il mio animo rimane irrimediabilmente materialista, e che non posso fare a meno di continuare a farmi sedurre da lussi e delizie alberghiere.
Non c’è niente da fare: è vero che il Viaggio è fatto di sensazioni, suoni, colori, odori e sapori… ma se la scelta dell’albergo non è azzeccata tutto il resto sarà inevitabilmente offuscato ed appannato da una vaga sensazione di scontento.
Gli alberghi in cui ho soggiornato durante il mio recente Viaggio in India hanno avuto il potere di rendere speciali alcuni luoghi, e di farmi odiare letteralmente alcuni altri.
Ma cos’è che rende un albergo davvero speciale, al di là del prezzo astronomico o modesto, e dei servizi che l’hotel mette a disposizione dei suoi ospiti?!? Innanzitutto la posizione e l’atmosfera.
L’Oberoi Amarvilas di Agra
E’ uno degli alberghi più belli di tutta l’India, e come potrebbe essere altrimenti visto che dalla finestra di ognuna delle sue camere si può ammirare la candida sagoma del Taj Mahal?
Quello che vale davvero le diverse centinaia di euro a notte necessarie per soggiornare in questo hotel non sono infatti le camere ovattate, i letti king size, i prodotti da bagno ayurvedici, o il piacere di trovare il proprio giornale preferito fuori dalla porta al risveglio (anche il più introvabile, scaricato da internet e stampato appositamente per voi), ma è il privilegio di poter aprire gli occhi al mattino e di posarli immediatamente sul più incantevole di tutti i simboli d’Amore.
Eppure anche un albergo dal prezzo modesto può essere pieno d’atmosfera, grazie alla posizione invidiabile e alla cura per i dettagli.
Il Ganges View di Varanasi si trova proprio sull’Assi Ghat ed è un piccolo, quieto e lindo paradiso nell’inferno assordante e nell’incredibile sudiciume della più sacra città indiana.
Una camera doppia superior costa meno di 40 euro a notte, ma poter osservare il placido scorrere della Ganga nella luce soffusa dell’alba o del tramonto, lontani dal rumore del traffico e dall’autentica tortura cui la popolazione locale sottopone i turisti, decisamente non ha prezzo.
Le camere sono piccole e i bagni spartani, ma è uno degli hotel più affascinanti in cui io abbia soggiornato: l’arredamento è curato fin nel più piccolo dettaglio, ci sono fiori freschi ovunque e le terrazze sono assolutamente incantevoli.
Discorso simile per il Garh Jaisal Haveli all’interno dell’incantevole Forte di Jaisalmer.
Anche qui poche decine di euro per dormire in camere di pietra dorata, con window seat e sete cangianti alle finestre. A non avere prezzo, in questa graziosa haveli, non sono le camere benché deliziose e ben arredate, né tantomeno i bagni decisamente spartani, ma è la vista mozzafiato che si gode dalla stupenda terrazza panoramica, e la possibilità di poter cenare completamente soli e a lume di candela nel quieto silenzio della notte rajhastana, con solo un milione di stelle a fare compagnia, e un dolce vento nei capelli.
Oltre alla posizione e all’atmosfera, a fare di un albergo un luogo indimenticabile è anche la capacità di far sentire qualunque ospite una persona molto, molto speciale.
Al Devi Garh di Udaipur questa sensazione inizia prima ancora di mettere piede nell’albergo: le guardie aprono i cancelli facendo il saluto militare e il personale vi accoglie nel cortile esterno del Forte per scortarvi fino al portone principale; qui, mentre una fanciulla in abiti tradizionali vi traccia il tilaka sulla fronte, sarete ricoperti da un’inaspettata cascata di petali di rose. E le rose saranno il leit motif del vostro soggiorno: tavoli ricoperti di petali scarlatti e candele accese per la cena accompagnata da musiche tradizionali rajhastane, e la romantica sorpresa di una vasca da bagno piena di petali al vostro ritorno in camera.
E’ evidente però che non si vive di sola atmosfera e di sole sensazioni gratificanti. Guardando ad aspetti più concreti posso senz’altro stilare una piccola classifica del meglio e del peggio, che chissà… potrebbe servire a qualche Viaggiatore che voglia avventurarsi sul suolo indiano.
– La palma per il miglior rapporto qualità prezzo e quella per il miglior cibo spettano senz’altro al Ganges View di Varanasi delizioso sotto ogni punto di vista.
Questo piccolo e confortevole albergo è stata l’unico aspetto positivo del nostro soggiorno a Varanasi, e senza questo quieto rifugio non sarei mai sopravvissuta alla terribile delusione che ho subito nel visitare la città di Shiva!
– La palma per la stanza da bagno più bella va al Samode Haveli di Jaipur: immensa, confortevolissima, insomma strepitosa!
– La palma per la migliore colazione va al Devi Garh di Udaipur: colazione à la carte (un lusso tutto indiano) con pagine e pagine di autentiche delizie.
– La palma per la piscina più spettacolare va senza dubbio all’Oberoi Amarvilas di Agra: semplicemente da mille e una notte!
– La palma per il miglior trattamento benessere va invece all’Ajit Bhawan di Jodhpur: un incredibile acupressure di un’ora capace di rimettermi letteralmente al mondo e di dare una svolta decisiva al terribile raffreddore di cui soffrivo in quei giorni.
– Ma passiamo al peggio! La palma per il peggior albergo di tutto il soggiorno va, senza alcun dubbio, al Pushkar Palace di Pushkar: kitsch, poco pulito e con un servizio ai limiti della scortesia. Il mio consiglio spassionato è di evitare non solo l’albergo ma anche la piccola città sacra.
E’ un posto che si odia o si ama e, benché io sia andata con la miglior disposizione d’animo possibile e la segreta convinzione che avrei amato questo luogo alla follia, alla fine l’ho odiato a morte.
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