Durante i mesi autunnali io e il Signor G. siamo spesso impegnati in una serie di ameni lavoretti campagnoli che stanno diventando una nostra tradizione stagionale.
L’Autunno è sempre stata la mia stagione preferita, e lo è ancora di più da quando vivo in campagna e posso passeggiare ogni giorno nel bosco, calpestando uno spesso tappeto di foglie e muschio, e godermi gli odori e i colori della stagione.Subito dopo l’Equinozio d’Autunno ogni anno, sentendomi un po’ strega e un po’ erborista, raccolgo le erbe aromatiche del mio giardino, le preparo in piccoli mazzetti e le metto a seccare.
Un decina di giorni in un ambiente caldo e luminoso sono sufficienti, e poi non resta che staccare dai rami le foglioline (attività invero piuttosto uggiosa) e sistemarle nei vasetti così come sono, oppure utilizzarle per preparare uno sfizioso sale aromatico per insaporire verdure al forno, arrosti, frittate o minestre.
Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre raccolgo invece i fiori delle ortensie.
Anche questi devono essere messi a seccare per qualche giorno a testa in giù in un ambiente caldo e luminoso, e poi si manterranno inalterati praticamente in eterno e nei mesi invernali potranno costituire una buona alternativa ai fiori freschi per decorare la tavola, così come i mazzetti di lavanda o di elicriso raccolti e seccati durante l’estate.
Un’altra attività tradizionale di questo periodo dell’anno consiste nella raccolta di rami carichi di bacche o di foglie autunnali, di pigne, di ramoscelli di pino o di ginepro, di melograni da seccare.
Anche questi materiali possono trasformarsi in bellissime decorazioni per la casa soprattutto in previsione del periodo natalizio: possiamo infatti utilizzarli per decorare la mensola del caminetto, oppure per preparare centro-tavola o ghirlande per le festività.
Un’altra cosa che adoro fare nei mesi autunnali è quella di visitare le miriadi di deliziose fiere e i caratteristici mercatini d’autunno: ad esempio per niente al mondo io e il Signor G., il terzo fine settimana di ottobre, ci perderemmo la Festa dei frutti dimenticati di Casola Val Senio e il menù a tema del Ristorante “Al Parco”.
E a proposito di frutti dimenticati, un’altra attività prettamente autunnale cui ci dedichiamo è quella della raccolta e conservazione della frutta: mele, pere, cachi, giuggiole, olive, mele cotogne, corbezzoli, nespole, noci e nocciole.
Quest’anno devo ammettere di non aver preparato neppure un vasetto di marmellata, anche perché le mie ultime fatiche dell’autunno passato (una conserva speziata di nespole comuni, una jelly di arance caramellate e una marmellata di mele e cannella) sono ancora nella dispensa ostinatamente ignorate dal Signor G. che preferisce fare colazione con tutt’altro.
C’è poi la manutenzione stagionale degli alberi di agrumi che sono la mia croce.
Decisamente non vivo in un luogo adatto alla coltivazione di queste piante ma ho due piccoli limoni in vaso (il primo regalo dei miei “suoceri”, e il secondo comprato per fare compagnia alla prima pianta che mi sembrava triste e stentatella) che ogni anno sopravvivono per miracolo all’inverno uscendone comunque brutti e spelacchiati: ho provato a tenerli in casa, ho provato ad esiliarli nella serra… ma niente da fare, ogni anno perdono irrimediabilmente tutte le foglie.
Quest’anno sperimenterò quindi una tecnica di svernamento consigliata dall’utilissimo mensile “Vita in campagna”: le piante di agrumi in vaso vanno sistemate vicino a un muro esposto a sud, possibilmente riparato da una grondaia o tettoia, vanno avvolte completamente in un telo di tessuto non tessuto, e vanno annaffiate regolarmente nelle ore più calde.
Che dire… speriamo bene!
Nel frattempo anche i miei cani si dedicano anima e corpo alle attività autunnali.
Il mio cucciolo di dobermann (che tanto cucciolo non è più, almeno per la taglia) si è dato alla ricerca e al disseppellimento dei tartufi, e proseguono le cacce notturne delle tre piccole belve che recentemente hanno avuto un incontro-scontro con un istrice.
Indovinate chi ha avuto la peggio?!?
L’Autunno è sempre stata la mia stagione preferita, e lo è ancora di più da quando vivo in campagna e posso passeggiare ogni giorno nel bosco, calpestando uno spesso tappeto di foglie e muschio, e godermi gli odori e i colori della stagione.Subito dopo l’Equinozio d’Autunno ogni anno, sentendomi un po’ strega e un po’ erborista, raccolgo le erbe aromatiche del mio giardino, le preparo in piccoli mazzetti e le metto a seccare.
Un decina di giorni in un ambiente caldo e luminoso sono sufficienti, e poi non resta che staccare dai rami le foglioline (attività invero piuttosto uggiosa) e sistemarle nei vasetti così come sono, oppure utilizzarle per preparare uno sfizioso sale aromatico per insaporire verdure al forno, arrosti, frittate o minestre.
Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre raccolgo invece i fiori delle ortensie.
Anche questi devono essere messi a seccare per qualche giorno a testa in giù in un ambiente caldo e luminoso, e poi si manterranno inalterati praticamente in eterno e nei mesi invernali potranno costituire una buona alternativa ai fiori freschi per decorare la tavola, così come i mazzetti di lavanda o di elicriso raccolti e seccati durante l’estate.
Un’altra attività tradizionale di questo periodo dell’anno consiste nella raccolta di rami carichi di bacche o di foglie autunnali, di pigne, di ramoscelli di pino o di ginepro, di melograni da seccare.
Anche questi materiali possono trasformarsi in bellissime decorazioni per la casa soprattutto in previsione del periodo natalizio: possiamo infatti utilizzarli per decorare la mensola del caminetto, oppure per preparare centro-tavola o ghirlande per le festività.
Un’altra cosa che adoro fare nei mesi autunnali è quella di visitare le miriadi di deliziose fiere e i caratteristici mercatini d’autunno: ad esempio per niente al mondo io e il Signor G., il terzo fine settimana di ottobre, ci perderemmo la Festa dei frutti dimenticati di Casola Val Senio e il menù a tema del Ristorante “Al Parco”.
E a proposito di frutti dimenticati, un’altra attività prettamente autunnale cui ci dedichiamo è quella della raccolta e conservazione della frutta: mele, pere, cachi, giuggiole, olive, mele cotogne, corbezzoli, nespole, noci e nocciole.
Quest’anno devo ammettere di non aver preparato neppure un vasetto di marmellata, anche perché le mie ultime fatiche dell’autunno passato (una conserva speziata di nespole comuni, una jelly di arance caramellate e una marmellata di mele e cannella) sono ancora nella dispensa ostinatamente ignorate dal Signor G. che preferisce fare colazione con tutt’altro.
C’è poi la manutenzione stagionale degli alberi di agrumi che sono la mia croce.
Decisamente non vivo in un luogo adatto alla coltivazione di queste piante ma ho due piccoli limoni in vaso (il primo regalo dei miei “suoceri”, e il secondo comprato per fare compagnia alla prima pianta che mi sembrava triste e stentatella) che ogni anno sopravvivono per miracolo all’inverno uscendone comunque brutti e spelacchiati: ho provato a tenerli in casa, ho provato ad esiliarli nella serra… ma niente da fare, ogni anno perdono irrimediabilmente tutte le foglie.
Quest’anno sperimenterò quindi una tecnica di svernamento consigliata dall’utilissimo mensile “Vita in campagna”: le piante di agrumi in vaso vanno sistemate vicino a un muro esposto a sud, possibilmente riparato da una grondaia o tettoia, vanno avvolte completamente in un telo di tessuto non tessuto, e vanno annaffiate regolarmente nelle ore più calde.
Che dire… speriamo bene!
Nel frattempo anche i miei cani si dedicano anima e corpo alle attività autunnali.
Il mio cucciolo di dobermann (che tanto cucciolo non è più, almeno per la taglia) si è dato alla ricerca e al disseppellimento dei tartufi, e proseguono le cacce notturne delle tre piccole belve che recentemente hanno avuto un incontro-scontro con un istrice.
Indovinate chi ha avuto la peggio?!?
Ma la novità dell’autunno 2008 è decisamente la meritata vacanza ai tropici che sono in procinto di fare con la mia Compagna di Studi.
Mancano esattamente 10 giorni alla partenza e tutte e due siamo impegnatissime in attività niente affatto autunnali: acquisto di creme da sole, solarium, cerette, manicure, pedicure, lettura di riviste e guide turistiche, logistica dei bagagli.
E come se non bastasse la partenza imminente per Mauritius, sto preparando la valigia anche per il mio lungo e faticoso week end di full immersion equina che inizierà domani.
@zyo:
E’ bello avere un “botanico” sempre a mia disposizione!
Grazie 🙂
Di limone esistono moltissime varietà ma nessuna sopporta il gelo. Le più “rustiche” possono reggere una gelata fino a -2/-3. Sotto questa temperatura perdono inevitabilmente le foglie.
La sopravvivenza è una questione legata anche alla durata del gelo. Una serie di giornate molto fredde fanno più danni di un solo sporadico -4.
Ora veniamo alla questione “esposizione”.
L’esposizione conta molto ed è vero che anche una piccola tettoia ripara parecchio dal gelo, che come dice mio padre “viene dall’alto”.
Da quando ho la veranda ho sperimentato che sotto il suo riparo riesco a guadagnare circa 2 o 3 gradi. Tanto per fare un esempio sabato mattina sotto la veranda non ha nemmeno gelato.
Mettiamo che con la tua grondaia si riescano a guadagnare 3 gradi e un altro si riesca a guadagnare con il tessuto non tessuto.
A questo punto puoi stare praticamente tranquilla fino a -6. Sotto questa temperatura (misurata a 10 metri da casa) i tuoi limoni faranno una brutta fine.
Lo scorso anno a casa mia ho registrato per 2 volte un picco di -7 gradi.
Zyo
@zyo:
veramente pensavo che la grondaia potesse sostituire egregiamente una tettoia vera e propria 😛
Lì sotto non piove, quindi in teoria dovrebbe formarsi anche meno brina, il muro esposto a sud si scalda quando c’è il sole e quindi dovrebbero scaldarsi anche gli alberelli…
Insomma dici che non va bene eh?
Mi sembrava un’idea geniale… ero così fiera di aver letto con attenzione “Vita in campagna” invece delle mie solite riviste frivole :-(((
Che posso commentare? Nonostante il camino ed il termosifone sto sentendo freddo al pensiero dei tuoi agrumi sotto il portico (a proposito: non ricordo un portico a casa tua!!!).
Comunque la soluzione che hai adottato avrà un risultato positivo assicurato: se la tua preoccupazione era che i limoni perdono le foglie in inverno, quest’anno a primavera le troverai tutte… in fondo al sacchetto di tessuto non tessuto.
Zyo
Ps: se il freddo continua mettili in serra
Ps2: se stanno fuori non innaffiarli se hai il sospetto che possa gelare, anche poco
@Corrispondances:
Amica, ma come può non piacerti l’autunno?!?
Funghi, castagne, passeggiate… proprio non me lo spiego 😛
Comunque dopo il freddo patito in questi tre giorni anche io ho voglia solo di Tropici!
@Mitla:
Sì, ogni tanto mi vengono delle fissazioni e comincio a dedicarmi compulsivamente ad attività da massaia: marmellate, decoupage, decapè, punto croce, preparazione di decorazioni natalizie o pasquali con le tecniche più disparate…
Poi per fortuna dopo un po’ la fissazione scompare così come era arrivata!
@zyo:
Non puoi stare zitto!!! Non sui limoni almeno!
Voglio assolutamente sapere il tuo parere da “botanico”!!!
@Damiani:
Di solito quando viaggio lascio il compito di fotografare al Signor G. perché io mi annoio a farlo: preferisco godermi il momento piuttosto che cercare di immortalarlo.
Stavolta però parto con una delle mie amiche e quindi mi toccherà usare la macchina fotografica.
Prometto che cercherò di fare del mio meglio!
…va da sé che vogliamo le foto delle Mauritius ovviamente!
la nostra Bai Ling ci dipinge sempre degli straordinari scorci di vita vissuta…e stavolta sui toni stupenderrimi dell’autunno…
Come sai avrei molto da dire su questo post ma purtroppo non ci riesco. Il crudele destino riservato ai tuoi limoni mi toglie la voglia di commentare.
Preferisco restare in disparte e rivolgere qualche preghiera al Signore degli agrumi perché ci conceda un inverno estremamente mite.
Peccato che Giuliacci (il Signore del meteo) abbia già iniziato a fare del terrorismo per il prossimo fine settimana.
Zyo
Ma che brava che sei! Addirittura le confetture fatte in casa *_*
sei quasi convincente…..preferisco i tropici, costume, piedi scalzi, sabbia calda e acqua cristallina………..