#mytravels. Mauritius. Il Paradiso dalla A alla Z. (parte seconda) 2


Hotel.
L’abergo dove abbiamo alloggiato è il Coralia Club Mont Choisy, che sorge sulla costa Nord Ovest, tra la rinomata spiaggia di Mont Choisy e quella di Troux au Biches.
Le premesse per ritrovarci in una bettola c’erano tutte: un tre stelle, nessun sito internet, giudizi molto discordanti su TripAdvisor, poche e squallide foto in circolazione sul web, un prezzo addirittura irrisorio.
Ma abbiamo deciso di rischiare, ci siamo messe nelle mani del Destino e fortunatamente c’è andata bene.
L’Hotel si è rivelato graziosissimo: camere spaziose, pulite e dotate di ogni comfort
(aria condizionata, frigo bar, asciugacapelli, bollitore, Tv, telefono, terrazza); un curato giardino tropicale pieno di palme e fiori; una piccola piscina; sport acquatici free (compreso lo sci d’acqua); personale cordiale, disponibile e sorridente (certo… a volte un po’ lenti, ma non dimentichiamoci di essere ai tropici!); cibo di buona qualità e buffet serali piacevolmente vari.

Insomma mi sento di consigliare senza riserve questo piccolo albergo per il rapporto qualità-prezzo veramente eccezionale.
Le uniche due pecche: la piccola spiaggia privata non è niente di che, ma è sufficiente spostarsi di qualche centinaio di metri verso Sud per trovare una bella laguna; l’intrattenimento serale dell’albergo è un po’ sotto tono e alle 22.30 non c’è più anima viva in giro ma volendo, a soli 10 minuti di taxi dall’hotel, si può tirare tardi nei numerosi locali della frizzante cittadina di Grand Baie.

Isole: Ile des deux cocos e Ile des cerfs.
L’isola dei due cocchi è l’unica isola privata di Mauritius ed appartiene ad una catena di alberghi di lusso.

Con 3000 euro a notte si può riservare l’intera isola, dormire nella piccola ed incantevole villa sulla spiaggia ed usufruire di tutti i servizi a cinque stelle di un esclusivo resort.
Per la più modesta cifra di 80 euro vi si può invece trascorrere mezza giornata.
Una barca dal fondo di vetro vi condurrà attraverso l’incantevole mare della riserva marina di Blue Bay fino alle spiagge dell’isola.
Ad accogliervi ci sarà una flute di champagne ghiacciato e potrete godervi un po’ di meritato relax su confortevoli lettini ombreggiati da alti alberi di filao sorseggiando deliziosi cocktail tropicali.


Più tardi vi accompagneranno a fare snorkeling nella riserva marina (trasferimento in barca ed attrezzatura comprese nel prezzo) e dopo la nuotata vi aspetterà un delizioso pranzo gourmand ai margini della spiaggia, all’ombra di grandi tende indiane montate sulla sabbia candida.
Potrete gustare insalate tropicali di frutta e verdura, uno strepitoso cous cous, aragosta, marlin e pesci locali alla griglia, pollo alla creola, squisite costolette d’agnello in salsa di timo, banane flambè, riso-latte al cardamomo, dolcissime ananas Victoria, manghi, papaye, pompelmi rosa, angurie, noci di cocco e passion fruit; il tutto annaffiato da vino bianco Sud Africano e rum locale.
Subito dopo la pantagruelica mangiata potrete decidere di addormentarvi all’ombra o lasciarvi pigramente galleggiare nelle acque tiepide della laguna.
Un’unica pecca: l’isola “chiude” alle 16.00 e il tempo per godersi le sue acque cristalline è decisamente troppo poco.
Un’escursione più ruspante ma ugualmente deliziosa è quella all’Ile des cerfs, l’isoletta più famosa di Mauritius, quella che viene immortalata praticamente in ogni catalogo di viaggi.


Potete scegliere di arrivarci con una crociera in catamarano di due ore, sospinti dalla tiepida brezza oceanica oppure con 15 minuti di motoscafo veloce, volando sulle acque trasparenti alla velocità di 46 nodi.
Noi abbiamo scelto la seconda opzione e ci siamo affidati ad un tour operator locale (chiedete di vedere i permessi e l’assicurazione infortuni per essere sicuri che siano in regola) risparmiando 15 euro a testa rispetto alla tariffa proposta dall’albergo: se frequentate la spiaggia di Mont Choisy chiedete di Roberto, oppure contattate la Vee Vacances al numero (230) 7609720.
Cercate di arrivare sull’isola intorno alle 9.00 del mattino e potrete godervi almeno due ore di completa ed idilliaca solitudine.

Quando l’ondata dei turisti verrà scaricata sull’isola potrete raggiungere, sempre in motoscafo, l’estuario del Grande Riviere Sud Est per ammirare il salto delle sue incantevoli cascate ed infine potrete consumare un sostanzioso pranzo in una location davvero insolita: una piccola spiaggia ombrosa ai bordi del green più esclusivo dell’Isola dove, sorseggiando birra ghiacciata e gustando una squisita grigliata, potrete sbirciare i tiri dei golfisti più danarosi dell’Oceano Indiano.

Lézard.

Se avete un’autentica ed insuperabile fobia per i rettili optate per un viaggio in Lapponia piuttosto che per le esotiche mete dell’Oceano Indiano perché rischiereste seriamente di rovinarvi la vacanza.
La mia compagna di viaggio ha avuto un’autentica crisi isterica ed ha pensato seriamente di tornare in Europa con il primo volo di linea utile a causa della presenza in camera di un piccolo ospite a 4 zampe: un geco rosato dagli occhietti neri come perline.
Lo sapevate che i gechi sono dotati di voce?
Io credevo che i rettili, a parte il caratteristico sibilare, fossero praticamente muti ma vi assicuro che il verso del geco non me lo scorderò mai più… così come il portiere di notte non si scorderà mai più le isteriche occupanti della camera n.127 ed i loro traslochi notturni!
Essì, perché abbiamo traslocato per ben due volte: la prima per colpa della fobia di Silvia per il geco, e la seconda per colpa di una mia crisi isterica causata dalla presenza di un grosso ed orribile ragno peloso nel bagno!
Il ragno ce lo siamo lasciate alle spalle insieme alla vecchia camera, ma i gechi ci hanno tenuto compagnia fino all’ultimo giorno.
Però mettiamola così: poteva andarci decisamente peggio.
Personalmente, dopo l’incontro ravvicinato a Zanzibar con un bieco esemplare di Gerrhosaurus major nigrolineatus (guru guru in swahili) placidamente acciambellato nel wc del nostro bungalow, ho sviluppato una sorta di composta sopportazione nei confronti dei rettili a quattro zampe.

Massaggi.
Figuratevi se una patita del wellness come me poteva trascorrere un’intera vacanza senza sperimentare neppure un massaggio!
Ubbidendo ai consigli della Lonely Planet e di due deliziosi compagni di viaggio ho preso l’autobus fino a Pereybère per un trattamento nella Spa ayurvedica Surya, scegliendo un massaggio indiano basato sulla pressione dei chakra.
In realtà speravo ingenuamente ed inutilmente di ripetere la meravigliosa esperienza provata a Jodhpur con l’Acupressure (benché i massaggi mi rilassino profondamente non mi era mai capitato prima di provarne uno che fosse anche in grado di curarmi, ma tant’è: a quattro mesi di distanza dal trattamento non si è ancora ripresentata la sinusite cronica che funestava le mie nottate da tutta una vita).
Comunque, nonostante un pizzico di inevitabile delusione, il massaggio è stato molto piacevole, la Spa è risultata pulitissima e decisamente elegante e nonostante i prezzi un po’ alti (50 euro) vi consiglio sicuramente di provare.
Prenotate in anticipo telefonando al numero 263 16 37.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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2 commenti su “#mytravels. Mauritius. Il Paradiso dalla A alla Z. (parte seconda)

  • utente anonimo

    A quanto pare il geco è il compagno di viaggio di molti aventurieri che si recano nel sud del mondo. E non solo, lo sapevate che i gechi abitano anche a Roma? Comunque spero veramente che il geco della camera 127 abbia superato lo shock provocato dal mio urlo notturno! Il geco emette un curioso suono (e chi se lo scorda più!!!!) e mi è stato detto che lo emette tutti i giorni alla stessa ora.