Rimpiango di non aver preso l’ascensore. 18


Ingredienti:
– Una grigia e nebbiosa serata di primavera.
– Una brutta città portuale.
– Una gran voglia di scappare da un corso decisamente noioso.
– Un vecchio condominio con scale ripide e anguste.
– Un paio di pericolose scarpette rosse.

Risultato:
– Varie dolorose contusioni.
– La frattura scomposta dell’olecrano sinistro.

Domani mattina dovrò sottopormi ad una operazione di osteosintesi per rimettere a posto il braccio.
Sono decisamente depressa per la mancanza del mio amato Equide e per aver irrimediabilmente compromesso le mie vacanze pasquali in montagna.
E mi sento proprio come l’indisponente Rosa amata dal Piccolo Principe: insofferente, lamentosa, complicata, spettinata ma bisognosa di tante piccole cure ed attenzioni.
Petit déjeuner, paraventi e campane di vetro inclusi.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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18 commenti su “Rimpiango di non aver preso l’ascensore.

  • BaiLing

    @LadySackville:

    fisicamente va molto meglio, il dolore è scomparso quasi del tutto e posso già piegare il braccio e distenderlo grazie al tutore ortopedico.

    Però il mio morale è proprio a terra: niente vacanze di Pasqua, niente cavallo, non posso guidare, ho bisogno di aiuto anche per fare le cose più stupide…

    Che tristezza!

    Un abbraccio carissima e a presto.

    @Sospesoneltempo:

    sono perfettamente d’accordo con te! Evviva Wong Kar Wai e i suoi struggenti capolavori!

    E grazie per gli auguri 🙂

  • BaiLing

    @zyo:

    tsk!

    I chirurghi in sala operatoria mi hanno chiamata Signorinella e dato pizzicotti sul naso.

    Sarò poco agile ma sono ancora super-ggggiovane dentro e fuori 😛

    @khalimero:

    sono assolutamente deliziata!

    Anche perché fino ad ora, volendo riguardarmi la versione in lingua originale, dovevo andare a consultare un vecchio librettino stropicciato, sottolineato e pieno di appunti grammaticali che risale addirittura ai tempi della prima liceo (che poi detto così sembra roba dell’era preistorica, e rischio di dare ragione a zyo :-P)

    Insomma… grazie :-*

  • khalimero

    In effetti il suono della lingua originale è molto più melodioso, devo dartene atto… E visto che la tua mobilità ancora non è pari al ritorno del benessere psichico ;-P ti trascrivo quasi interamente il capitolo dedicato alla rosa…

    Et elle, qui avait travaillé avec tant de précision, dit en bâillant:

    -Ah! Je me réveille à peine… Je vous demande pardon… Je suis encore toute décoifée…

    Le petit prince, alors, ne put contenir son admiration:

    -Que vous êtes belle!

    -N’est-ce pas, répondit doucement la fleur. Et je suis née en même temps que le soleil…

    Le petit prince devina bien qu’elle n’était pas trop modeste, mais elle était si émouvante!

    -C’est l’heure, je crois, du petit déjeuner, avait-elle bientôt ajouté, auriez-vous la bonté de penser à moi…

    Et le petit prince, tout confus, ayant été chercher un arrosoir d’eau fraîche, avait servi la fleur.

    Ainsi l’avait-elle bien vite tourmenté par sa vanité un peu ombrageuse. Un jour, par exemple, parlant de ses quatres épines, elle avait dit au petit prince:

    -Ils peuvent venir, les tigres, avec leurs griffes!

    -Il n’y a pas de tigres sur ma planète, avait objecté le petit prince, et puis les tigres ne mangent pas l’herbe.

    -Je ne suis pas une herbe, avait doucement répondu la fleur.

    -Pardonnez-moi…

    -Je ne crains rien des tigres, mais j’ai horreur des courrants d’air. Vous n’auriez pas un paravent?

    “Horreur des courrants d’air… ce n’est pas de chance, pour une plante, avait remarqué le petit prince. Cette fleur est bien compliquée…”

    -Le soir vous me mettrez sous un globe. Il fait très froid chez vous. C’est mal installé. Là d’ou je viens…

    Mais elle s’était interrompue. Elle était venue sous forme de graine. Elle n’avait rien pu connaître des autres mondes. Humiliée de s’être laissé surprendre à préparer un mensonge aussi naif, elle avait toussé deux ou trois fois, pour mettre le petit prince dans son tort:

    -Ce paravent?…

    -J’allais le chercher mais vous me parliez!

    Alors elle avait forcé sa toux pour lui infliger quand même des remords.

    Ainsi le petit prince, malgré la bonne volonté de son amour, avait vite douté d’elle. Il avait pris au sérieux des mots sans importance, et il est devenu très malheureux.

    “J’aurais dû ne pas l’écouter, me confia-t-il un jour, il ne faut jamais écouter les fleures. Il faut les regarder et les respirer. La mienne embaumait ma planète, mais je ne savais pas m’en réjouir. Cette histoire de griffes, qui m’avait tellement agacé, eût dû m’attendrir…”

    Il me confia encore:

    “Je n’ai alors rien su comprendre! J’aurais dû la juger sur les actes et non sur les mots. Elle m’embaumait et m’éclairait. Je n’aurais jamais dû m’enfuir! J’aurais dû devinre sa tendresse derrière ses pauvres ruses. les fleurs sont si contradictoires! Mais j’étais trop jeune pour savoir l’aimer.”

  • BaiLing

    @Khalimero:

    Un commento gentile senza la parola “trampoli”!!!!

    Incredibile!!!

    Era proprio questo il brano che avrei voluto trascrivere a conclusione del post, ma è risultata un’impresa superiore alle mie forze, quindi infinitamente grazie per averlo fatto tu!

    Anche se… (se non avessi qualcosa da ridire non sarei io… si vede che comimcio a stare meglio, eh?)…

    Anche se la traduzione in italiano ha completamente snaturato la metafora amorosa di Saint-Exupéry, a mio parere, attribuendo al fiore un genere maschile e facendo così venir meno tutte le deliziose e civettuole caratteristiche del testo originale, dove la Rosa è “très coquette” e “pas trop modeste” e si preoccupa di essere “toute décoiffée”.

    Se ami Il Piccolo Principe devi assolutamente leggere in lingua originale questo brano!

    Per il resto sono sicura che il mio umore migliorerà passata la Pasqua!

  • BaiLing

    @zyo:

    Per forza ho dovuto limitare il mio sproloquio: queste poche righe le ho scritte non una, ma TRE volte perchè urtando la tastiera con il braccio ingessato ero riuscita a cancellare tutto per due volte di seguito!!!!

    Riguardo ai trampoli invece pensavo di comprarmi questi… che ne dici?!? :-PP



    Magari la divinità tribale del tacco mi proteggerà dai futuri ruzzoloni!!!

  • khalimero

    -Rosa: Ah! Sono ancora un po’ assonnato. Ti prego di scusarmi. I miei petali sono ancora tutti arruffati…

    -Piccolo Principe: Oh, Come sei bello!

    -Rosa: Vero! E sono nato nello stesso momento del sole. Credo che sia l’ora della colazione, se fossi così gentile da provvedere alle mie esigenze…

    -Rosa: Ora vengano pure le tigri con i loro artigli!

    -Piccolo Principe: Ma non ci sono tigri sul mio pianeta. E comunque le tigri non mangiano le erbacce.

    -Rosa: Io non sono un erbaccia!

    -Piccolo Principe: Scusami, ti prego!

    -Rosa: Non ho affatto paura delle tigri, ma ho orrore delle correnti d’aria. Di notte voglio che tu mi metta sotto una campana di vetro. Fa molto freddo qui da te…E la campana di vetro?

    -Piccolo Principe: Stavo proprio per andare a cercarla, ma tu mi parlavi….

    Ti auguro una guarigione rapida e spero che la tua malinconia sia già in fase calante…. e che tu presto ritrovi la gioia di sorridere davanti a un fiore o al volo di una farfalla… 🙂

  • utente anonimo

    Vedo che ruzzolare dai trampoli giù per le scale, allo scopo di testare l’apprendimento delle regole del salto ad ostacoli, ha portato due risultati incredibili.

    1) il sig. G finalmente ha commentato il tuo blog

    2) la tua menomazione ti ha impedito di scrivere il solito sproloquio, tanto che pure io mi sono preso la briga di leggerlo.

    Un bacino sul gomito sofferente.

    Zyo

  • BaiLing

    @Signor G.:

    Sono basita, tu che leggi il mio blog!

    Sono sicura che ci hai dato una sbirciata solo per vedere se avevo il coraggio di mettermi a scrivere con una mano sola!

    Comunque dai, lo sai che dopo il quadrupede e il cucciolo, in cima ai miei pensieri ci sei tu!

    Soprattutto ora che sei diventato “la mia badante” 😛

    @IoMariposa:

    Mi sa che dopo quest’incidente eviterò tacchi e zeppe (e scale) per un lungo, lungo periodo!

    Il Signor G. è una badante super-efficiente: cucina, fa spesa, mi lava, mi taglia a pezzetti il cibo, mi phona perfino i capelli (imprecando naturalmente!).

    Solo che invece di coccolarmi e compiangermi mi fa dei cazziatoni terribili ogni volta che mi becca ad armeggiare con le cinghie del tutore per provare a dare sollievo al mio povero braccio martoriato!

    @Mitla:

    sigh!

    E non è neppure successo in maniera eroica… tipo cadendo da cavallo!

    Dev’essere il mio karma: quelle scarpe non le mettevo da una vita!

    @Damiani:

    Sai che sono così stanca e provata che non ho nemmeno la forza di leggere?!?

    Avevo portato un libro in ospedale ma non l’ho neppure aperto 🙁

    Grazie degli auguri, un abbraccio!

    @Corrispondances:

    Amica!!!

    Vi aspettiamo!!!

    Ma hai notato anche tu che gli ospedali veri non sono per niente come quelli di Grey’s Anatomy?!?

    @ Geakaren:

    L’operazione è andata bene e mi hanno dimessa addirittura con un giorno di anticipo.

    La cosa che mi rattrista di più però è che dovrò rinunciare alle vacanze di Pasqua sulla neve 🙁

  • IoMariposa

    Mi spiace tesoro, parecchio.

    Rischio un suicidio al giorno a causa dell’ostinazione nel voler indossare solo tacco 10/12 che mal si sposa coi miei problemi alle ossa, che rendono drammatica qualunque banale caduta

    ( fatti coccolare dal tuo signor G., su di me le premure di Pollock hanno un effetto salvifico! )

  • utente anonimo

    errata corrige

    Vedo che come al solito, che io ci sia o non ci sia, sono sempre il primo dei tuoi pensieri.

    Sig. G