Tutte tranne Carla Sarkozy che ha deciso di snobbare le attività ufficiali del G8 per una presa di distanza dal Governo Italiano e soprattutto dal suo Premier.
In attesa quindi di vedere gli impeccabili outfit della premiere Dame che oggi visiterà insieme a George Clooney e Walter Veltroni San Demetrio, inaugurando la Nobel for Peace Hall, dobbiamo per ora accontentarci di spettegolare sugli abiti scelti dalle altre Signore.
Partiamo naturalmente da Michelle Obama che ha letteralmente incantato i Romani con le sue passeggiate nella capitale insieme alle figlie e con la richiesta, dopo una cena in un ristorante del centro, di portare via gli avanzi (è una consuetudine molto diffusa negli Usa, il cartoccio di avanzi si chiama doggy bag e, benché il cane di casa Obama sia effettivamente rimasto a Whashington, la notizia è stata accolta con grande approvazione dalla Coldiretti che ha ritenuto il gesto di Michelle “un importante segnale contro gli sprechi alimentari nei paesi sviluppati”).
Per la giornata romana Michelle ha scelto un semplice abito giallo sgargiante con scarpe dorate all’arrivo in areoporto, poi sostituite da ballerine nere. La mise sarebbe azzeccata se non fosse per il fiore verde smeraldo: piuttosto che sbagliare gli accessori è meglio limitarli al minimo indispensabile.
Delizioso invece il completo giallo limone con golfino bon ton e ballerine, scelto oggi per la passeggiata a L’Aquila (tra l’altro la gonna svasata e a vita alta dona molto alla sua figura non proprio filiforme).
Ma a proposito di accessori sbagliati che dire della terribile cinta viola della bella Filippa Reinseldt, moglie del Premier svedese?
E dei tre outfit sfoggiati in poche ore da Mrs. Brown, tutti e tre irrimediabilmente sbagliati?!?
Passabili il vestitino crema e nero e la giacchina indossati per lasciare Heathrow (benché il crema non si addica molto alla sua carnagione) ma la collana a grandi sfere multicolori e le espadrillas chiare sono veramente terribili, per non parlare dell’orrido cintone color cuoio indossato sopra al micro-giacchino con grandi bottoni metallici che ha sfoggiato per l’incontro in Vaticano.
Impeccabile invece la Signora Clio Napolitano in spolverino color panna chiuso da una spilla antica su pantaloni pigiama palazzo in seta chiara.
Chic-issima Maria Margarita Barroso in abito nero con gonna svasata, sottile cinta in vita e semplice crocefisso al collo (con aggiunta di copri-spalle per l’udienza papale).
E niente male anche Maria Zavala in LBD con stola bianca e azzurra (anche se la stola messa così a scialletto della nonna non è davvero un granché…).
Ad onor del vero durante la giornata romana di ieri è risultata impeccabile anche Mara Carfagna (ultima a destra) in abito nero di Fendi, borsa di Dior e stupende scarpe allacciate alla caviglia.
Outfit azzeccatissimo che però non è di certo servito a farle cadere di dosso l’appellativo di topless model affibbiatole dalla stampa inglese e la disapprovazione di Madame Sarkozy che ha ritenuto il suo ruolo nel G8 “inappropriato”.
Consueto look da maestrina invece, ma decisamente inappuntabile, per Maria Stella Gelmini (seconda da destra) in tubino di seta al ginocchio con micromaniche e filo di perle.
Non particolarmente felice la scelta di Isabella Rauti (al centro): bello il vestito nero morbido, ma il giacchino color cipria con maniche a 3/4 e scollo rotondo le dona pochissimo.
Per finire ho trovato stupende l’indiana Gursharan Kaur e Juliana Olabintan Nwanze nei loro colorati costumi tradizionali; e al contrario ho trovato decisamente kitsch Nompumelelo Mantuli, monumentale moglie del presidente Sudafricano Zuma, con la sua terribile veletta piumata.
Per quello che riguarda i menù invece le Ladies durante il pranzo romano hanno potuto assaggiare la stellata cucina di Heinz Beck: medaglioni di astice su purea di melanzane e pomodori; fagottelli; filetto di triglia croccante alle erbe estive; filetto di vitello marinato allo yogurth su purea di albicocche e salsa mou, e vari dolci serviti in piedi. (menu vegetariano personalizzato per la first lady indiana).
Oggi invece, al termine della visita sui luoghi del terremoto, pranzo tutto abruzzese: baccalà con pane croccante al rosmarino e granita di patate, accompagnato da un Ferrari Rosé; raviolo liquido di piselli con pomodoro fresco e basilico, accompagnato da un Trebbiano d’Abruzzo 2003 Valentini; e ancora vitello glassato con ‘orapi’ croccanti, servito con Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Masciarelli 2003; per il dessert un caldo freddo di cioccolato e finocchio accompagnato da un Enzo Pasquale Praesidium Ratafià.