Ultimo post sulla mia settimana parigina.
Poi al ritorno dall’Ospedale (domani mi opero nuovamente per rimuovere l’osteosintesi dal gomito sinistro) inizierò a tediarvi con la mia nuova destinazione di Viaggio che è molto poco esotica per i miei standard, ma è la realizzazione di un vecchio sogno infantile covato guardando i film di Sissi in TV.
Ma torniamo nella Ville Lumière.
Non importa quale Museo decidiate di visitare durante le vostre vacanze parigine purché ospiti un delizioso Ristorante gourmand che vi permetta di concedervi una pausa pranzo speciale.
Sono infatti assolutamente d’accordo con le polemiche circa l’apertura di un orrido McDonald proprio dentro al Louvre (mon Dieu!!!) e da brava appassionata di buona tavola sarà tutt’altro che difficile boicottare il regno del junk food in favore di tavole ben più salutari e chic!
Les Ombres.
Visitato il 6 ottobre 2009.
Confesso di essere rimasta un po’ delusa da questo Ristorante in cui volevo cenare già dall’inverno passato, ma le mie aspettative erano davvero enormi avendone letto meraviglie in molti giornali.
La location è comunque spettacolare: il Ristorante del Musée du Quai Branly sorge infatti letteralmente all’ombra (da qui il nome) della mitica Tour Eiffel e sul lungo Senna… cosa si può volere di più?
Gli interni però mi hanno delusa e mi sono sembrati vecchiotti e un po’ freddi… sarà che ero l’unica cliente a pranzare da sola, che fuori pioveva e che odio la moquette!
Il personale comunque è molto gentile e ho ricevuto perfino i complimenti di uno dei camerieri per il mio francese (ok, lo so: complimenti falsi e pietosi, fatti solo perché aveva iniziato a parlarmi così in fretta da mettermi in grossa difficoltà! E poi ho notato che i francesi adorano chiunque si sforzi di parlare la loro lingua, non importa se in maniera pessima.)
Comunque passando all’argomento cibo: la cucina è affidata alle mani dello chef Sébastien Tasset, e a pranzo si può optare per un menu de saison oppure ordinare à la carte.
Io ho scelto la seconda opzione ed ho ordinato un Saumon “Label Rouge” cuit à basse température accompagnato da un tombée d’épinards et crème double à l’or des mers.
Squisito il pesce, poco convincente la salsa.
Il dessert invece, con buona pace dello chef patissier Pascal Chanceau e nonostante un aspetto delizioso e un nome molto evocativo (Parfait framboise aux parfums printaniers, pétales de roses givrées en guimauve) è stato una vera e terribile delusione.
Il conto di 51 euro comprendeva anche la mia immancabile San Pellegrino e un calice di un banalissimo Riesling (gli champagne avevano il proibitivo prezzo di 18 euro la flute!).
Tokyo Eat
Visitato il 7 ottobre 2009.
Ovviamente mi sono guardata bene dal visitare anche le Palais de Tokyo visto che detesto l’arte moderna e mio malgrado ne ho subita parecchia durante la Nuit Blanche, ma questo Ristorante mi ispirava tantissimo.
E infatti ne sono rimasta entusiasta.
L’ambiente è originale, giovane ed informale (il Ristorante è stato progettato ed arredato da un gruppo di artisti) e ho avuto la consolazione di non essere l’unica Demoiselle a pranzare da sola.
L’unica pecca sono i bagni, particolarissimi ma decisamente orridi, e il fatto che non accettino l’AmEx (cosa che purtroppo a Parigi è piuttosto frequente).
Io ho assaggiato le seguenti esotiche delizie: come aperitivo un delizioso e salutare Paris Bamako (jus de gingembre et citron vert), una tartare di salmone (lo so, ho mangiato salmone quasi tutti i giorni ma sembra che nei ristoranti parigini non cucinino altro!) con chutney fresca di mango e una deliziosa tarte al rabarbaro fresco accompagnata da fragole e gelato di vaniglia.
Il conto di 32 euro comprendeva anche una Ferrarelle.
Non dimenticate poi che sul tetto del Palais c’è la table d’hôte Nomiya diretta da Gilles Stassart, dove pare si possa vivere un’interessante esperienza tra arte ed alta gastronomia: io mi riprometto di visitarlo durante la mia prossima vacanza parigina, perché la location è a dir poco stupenda e l’aperitivo a base di champagne è addirittura compreso nel prezzo del pranzo o della cena!
@LadySackville:
E’ andato bene e il braccio non mi fa neppure tanto male!
L’unica seccatura è che non potrò montare a cavallo per un mesetto perché ora l’osso del mio gomito è bucato e quindi più fragile 🙁
Anche io ho rivisto il film su Sky l’altra sera!
Purtroppo non sono riuscita a rivedere anche 2046 e mi sono addormentata sul divano a pochi minuti dall’inizio, ma ero uscita dall’ospedale solo poche ore prima ed ero davvero stanca morta!
Un bacione carissima, a presto :-*
Cara com’è andato l’intervento???
l’altra sera ho visto "In the mood for love" il film, ti ho pensata 🙂
bellissima la location del ristorante!
un bacio*
@Geakaren:
Come ti capisco! Anche io vorrei sempre tornare nei posti che ho amato ma poi ci sono migliaia di altri posti stupendi che voglio visitare e penso "va bene… sarà per un’altra volta" e programmo un altro viaggio, in un luogo nuovo e sconosciuto (anche perché il Signor G. odia tornare nei posti già visti!)
Parigi è l’eccezione perché ci vive una mia Amica e quindi c’è sempre un buon motivo per trascorrerci una settimana!
che belli i tuoi resoconti su Paris, mi sembra passato un secolo da quando vi ho trascorso due settimane! Mi piacerebbe tornarci, ma il mondo è così grande e i posti così tanti che organizzo quattro cinque viaggi alla volta! So che è stupenda come città, ma a guardarla dalla tua prospettiva mi è piaciuta ancora di più^^
@Corrispondances:
Amica finalmente ti ritrovo in Rete!!!
Corro a leggermi i tuoi post dal profondo Nord!!!
@Gianfranco:
Grazie davvero! 🙂
Sono un po’ acciaccata e dolorante ma e’ andato tutto bene, stamattina mi hanno dimessa dall’ospedale e finalmente questo incubo ortopedico durato sei mesi e’ finito!
Ora mi serve solo un po’ di riposo e appena avro’ tolto i punti tornero’ come nuova!
@zyo:
Hai visto le altre foto del Ristorante (ho messo il link)?!? E’ praticamente un cubo di vetro e acciaio! Ricordiamoci di prenotarlo con largo anticipo (e’ anche microscopico!) per la nostra prossima visita da Ually!!
Figo! Mi piace la vista che si gode dal ristorante dell’ultima foto. Mi sa che io e Ually ti faremo compagnia 🙂
Zyo
In bocca al lupo per domani; spero che tu ritorni presto a scrivere qualcosa qui. Ciao, a presto, Gianfranco.
amica, in bocca al lupo, ora sono di nuovo in rete anch’io e lancerò i miei post, che sono stati per un po’ riposti nel cassetto…