Non credo di avervi mai parlato diffusamente della mia passione per i Cerchietti ma solo delle mie disavventure legate ad essi; e probabilmente anche oggi, se non avessi avuto un’altra disgrazia da narrarvi dopo quella con protagonisti J. Ouellette e i solerti doganieri di Milano Malpensa, avrei scritto un post su un altro argomento.
Di questa mia romantica ossessione devo incolpare (come di molte altre inguaribili malattie che mi affliggono) nientepopodimenoché la ‘Sciura Miuccia e una delle sue scintillanti meraviglie.
E siccome i cerchietti sono come le ciliegie, dopo il primo non ho più smesso di bramarne altri, ed altri ancora, fino ad arrivare alla mia wish list 2009/2010 e alle stupende creazioni di Pas comme les Moutons già viste sull’adorabile capigliatura di Queen B.
E a proposito di Blair è stata proprio la fissazione per i suoi deliziosi outfit a farmi incappare in un hand made economico che però si è rivelato di qualità decisamente scadente.
Su un sito italiano dedicato a Gossip Girl avevo trovato la recensione di Kryplos un atelier (uh, che parole grosse!) di abiti, accessori e per l’appunto cerchietti.
Ne ho ordinati due piuttosto semplici, uno in velluto blu e uno in organza nera, entrambi ispirati a quelli del telefilm.
Quello in organza si è rivelato in linea con le mie aspettative: carino e abbastanza rifinito… ma l’altro, mon dieu!
L’altro era cucito così male che, quando l’ho tirato fuori dalla busta, mi è praticamente rimasto tra le mani con il suo triste fiocco a penzoloni.
Ho dovuto ri-cucirlo da sola e la “stilista” di Kryplos ha anche avuto da ridire quando le ho fatto notare che il suo lavoro era pessimo: mi ha scritto che quello che contano sono i materiali e non le cuciture, che non si può pretendere un oggetto perfettamente rifinito a un prezzo così basso e varie altre fesserie di cui una assolutamente stupenda: secondo lei, se avesse pubblicato il mio feedback negativo sul suo sito i lettori avrebbero criticato non lei, ma me… ma vi rendete conto?
Comunque, per concludere l’ennesima cronaca di shopaholiche disgrazie, vi presento la mia scatola dei cerchietti.
Nella foto sotto il mio adorato Miu Miu, il famigerato J. Ouellette, e due regali del Signor G.: il cerchietto di Burberry declinato nel classico check e una deliziosa coroncina di Marni.
E qui i miei cerchietti low cost e hand made a testimonianza del fatto che si possono trovare cose molto carine e ben rifinite anche a prezzi piccoli piccoli.
1) Tartan. Comprato 3 estati fa per poche sterline in un negozietto scozzese.
2) Fiori di feltro. Trovato quest’estate su una bancarella del Montelago Celtic Night.
3) Gioiello. Di questo stupendo cerchietto di Signora con Cappello vi ho già parlato qui.
25 euro di impeccabile hand made!
4) Butterfly. Sottilissimo e incredibilmente comodo (uno dei pochi che non mi fa venire mal di testa!)
5) Coroncina. Questo l’adoro ma e’ un vero strumento di tortura. Comprato come il n. 4 in un negozio di accessori della mia città.
6) Piumato. Un classico H&M comprato a Milano due anni fa e pagato meno di 5 euro.
Complimenti per l’analisi.
In effetti quel che dici è ancora una volta del tutto comprensibile e personalmente non mi sento di criticarti troppo.
Mi resta tuttavia un dubbio, ed è sulla scia di questo dubbio che personalmente ritengo che il tuo blog sia tutto sommato "offensivo".
Ho per esempio un’amica che vorrebbe poter studiare in una scuola, ma che viste le ristrettezze economiche della famiglia, è costretta a lavorare come cassiera, con turni abietti, per circa 600 euro al mese. Vorrei provare a mandarle il link del tuo blog, in cui c’è tutta una precisa lista di cose prese e desiderate, di Paesi esotici visitati. Ed è facile farti i conti in tasca e vedere che con un anno dei tuoi lei ci pagherebbe l’intero percorso di studi e ce ne avanzerebbe.
E’ su questa situazione italiana che il tuo blog crea un cuneo e spacca il cuore di persone che non sono nemmeno all’antipasto, mentre tu sei già al dessert e racconti di quanto sia stato buono tutto quanto.
Dimostri una grande raffinatezza e cultura..personalmente mi sarei aspettato che tu avessi già considerato il carattere offensivo del tuo blog e che lo avessi un poco limato là dove lo avessi ritenuto possibile.
Comunque sia niente, complimenti per come scrivi, per la veste grafica..go on..spero soltanto che i più fragili di cuore non incappino nei tuoi link..
@avvelenato82:
Ci mancherebbe che non ti rispondo in modo cortese!
Alla fine i blog sono un modo per entrare in contatto con altre persone e non solo con quelle che scrivono "brava, tutto bellissimo" ma anche con chi ha delle critiche o delle opinioni diverse dalle nostre.
Riguardo al discorso che hai fatto posso solo dire che mi dispiace.
La mia intenzione non è di certo quella di smerdare la vita di chi tira a campare in maniera più modesta nè di mostrare al mondo "l’orribile varietà delle mie superbie".
La mia vita non è niente di fantastico né di super-patinato: vivo in provincia (e già qui c’è poco da invidiare), è vero che vivo in campagna con i cani e l’orto e il bosco che sono tutte cose bellissime, ma pensa che io mi ritrovo a volte ad invidiare (in senso buono) chi vive in una grande città perché è senz’altro più stimolante sotto molti aspetti.
E’ vero che ho avuto la fortuna di viaggiare moltissimo fin da quando ero bambina ed è pur vero che quando viaggio lo faccio con tutti i comfort e non dormo negli ostelli, però non sono certo una super privilegiata che viaggia in first class (e a parte qualche fortunata circostanza neppure in business!) o che si sposta in elicottero!
Quando parlo dei miei viaggi lo faccio per condividere, non certo per vantarmi.
Il mio tono può essere frivolo ma non borioso, e quando parlo di alberghi negozi o ristoranti non lo faccio per dire "gente io sono stata qui alla faccia vostra" ma per dire "questo posto era bellissimo e ve lo consiglio" oppure "quest’altro non valeva niente quindi evitatelo".
E quando leggo i meravigliosi post di altri blogger che sono stati in Paesi lontani lo faccio con gioia perché se si tratta di luoghi che conosco posso confrontare le esperienze, ma se si tratta di luoghi che non conosco posso almeno sognare un po’.
Sicuramente invidio chi ha potuto visitare Paesi in cui io non ho mai messo piede ma non nel senso cattivo tipo "vi tirerei qualcosa in faccia" ma nel senso buono tipo "che meraviglia, beati voi!"
Riguardo allo shopping, alle borse e a quant’altro ammetto che c’è una sottile vanità nel postare acquisti e regali.
Ma anche qui è senza malizia: non è per dire "ho comprato una cosa che voi non potete permettervi" ma è per condividere con le altre persone, fissate come me con tutte queste frivolezze, il momento magico in cui una cosa desiderata diventa una cosa posseduta.
Ci sono tanti blog in giro per la Rete di ragazze come me, e quando leggo di una che ha finalmente comprato quella borsa di Chanel o quelle meravigliose scarpe di Loboutin sono contenta per lei e il pizzico di invidia che provo è invidia "buona".
Sono sicura che a 3/4 del mondo non frega nulla di avere una borsa griffata e che quello che per molte donne è uno status symbol, per la maggior parte è invece un oggetto privo di significato.
Quando vado al supermercato con la mia YSL nessuno mi invidia di sicuro, perché per la maggior parte delle persone quella che porto al braccio è solo una borsa di cuoio come mille altre.
E quando mi ritrovo alla cassa con una Signora che ha una Fendi tarocca uguale alla mia originale sono io che guardo la sua borsa e non lei la mia.
Perché lei al 90% non sa neppure che la borsa che ha comprato è la copia di una disegnata da uno stilista e che costa molte centinaia di euro; oppure se lo sa magari pensa che sia un tarocco pure la mia e comunque non gliene frega nulla.
Probabilmente è per questo che noi fashionistas mettiamo le foto dei nostri tesori qui in Rete, non per farci invidiare ma per dialogare con chi ci capisce, visto che magari nel nostro mondo reale di scarpe e borse non frega nulla a nessuno!
Certo, quando vado a Parigi a trovare la mia amica che vive lì, può avere un altro significato portare quella Certa Borsa al braccio e può capitare che una ragazza ti fermi per strada per dirti quanto sono carine le tue scarpe o che una commessa in un negozio ti faccia i complimenti per come sei vestita… ma ti assicuro che da me in provincia queste cose non le nota nessuno ed io vivo qui… a Parigi ci trascorro (quando va bene) un paio di settimane l’anno.
E invidio tanto la mia amica che vive là, in una meravigliosa città scintillante in cui tutto è bello e stimolante; mentre lei invidia me che sto tranquilla in campagna e non vede l’ora che arrivino i week end e le vacanze per tornare anche lei alla tranquillità della sua casetta, in Italia e in campagna!
Come vedi ognuno si ritrova a invidiare qualcosa degli altri.
E magari la famigliola che citi ad esempio leggendo queste pagine potrebbe ritrovarsi a pensare "questa sarà pure piena di borse e di altre cose di lusso ma ha passato un Natale del cavolo a litigare con il marito, mentre noi ci siamo fatti regali da 50 euro ma abbiamo avuto delle feste felici".
Non è che voglio fare la demagogia alla "anche i ricchi piangono" ma voglio solo dire che non è mia intenzione smerdare o sminuire nessuno e che mi spiace se l’impressione è questa.
C’est tout!
colgo l’occasione di ringraziarti. Non mi era venuto scritto. Nel commento di prima coglievo, e colgo, l’occasione di ringraziarti. Si vede che ero stato preso dal pathos!!
Touché. Non mi sento di ribattere a niente di quello che hai scritto. E intanto colgo l’occasione per avermi risposto in maniera così cortese e precisa.
Vista dunque la assoluta libertà di vivere come meglio si crede, mi resta a questo punto un solo dubbio: mettiamo che ci sia una famiglia in cui lei pulisce le scale creandosi qualche problema alla schiena per circa 600 euro al mese; in cui lui fa un lavoro non meglio specificato per circa 1000 euro mensili. Ciononostante, sprezzanti evidentemente del pericolo, hanno ritenuto di amarsi e di fare 3 figli. Mettiamo anche uno. Sì, dai, facciamo uno solo. Hanno voluto contribuire al mondo e mettere al mondo un loro "prodotto". Ok? Fin qui mi pare tutto sommato plausibile, come discorso. E’ del tutto probabile che vivendo in città, con le cifre suddette, questa famiglia abbia qualche difficoltà ad andare due volte al mese a mangiare la pizza, a frequentare salturiamente i cinema, ad andare almeno una volta ogni due anni a fare una settimana di vacanze tutti insieme.
Mica gliene devi dare tu, ci manca! E’ che se leggono di te e della tua vita, sono presi da un certo pathos, e se non sono più che carismatici, rischiano pure di ritenere la loro esistenza come una "brutta" esistenza. Per cui senza nemmeno donare moltissimo alle associazioni, una cosa che potrebbe alleviare le pene di molti, sarebbe tenere per sé il proprio privilegio. Voglio dire: perché smerdare la vita di chi non potrà visitare nemmeno un terzo dei bei posti che visiti tu?
Qualcuno direbbe "coltivare in silenzio l’orribile varietà delle proprie superbie". Tutto qui.
Poi Qualcuno un giorno si sveglia e si stupisce che gli animi nelle piazze siano incendiati e che volino duomi piccolini da tutte le parte. I ricchi sono ricchi perché i poveri sono poveri. Almeno che non li smerdino. Ripeto: tutto qui.
Buon proseguimento!
@avvelenato82:
Non stai assolutamente dicendo cazzate, stai dicendo cose molto giuste.
Ma fare un discorso esistenziale partendo da un post che parla di cerchietti non ti sembra surreale?
Ok, comunque facciamolo!
Non è che io voglia negare di essere egoista, anzi!
Lo ammetto senza nessunissimo problema: ero egoista perfino da bambina quando scleravo se gli altri bambini toccavano i miei giocattoli!
Se essere egoisti significa pensare a se stessi e desiderare delle cose belle e costose per se stessi io sono la Regina degli egoisti.
Ma desiderare cose per sè e spendere soldi per sè significa automaticamente non donare nulla agli altri secondo il tuo metro di giudizio?
E quando parli di donare agli altri ed aiutare quelli messi peggio cosa intendi esattamente?
Beneficenza, donazioni, opere buone, adozioni a distanza, Tessera Lipu, WWF, Oipa, Save the children e blablabla?
Sempre e tutti gli anni contribuisco con la beneficenza a tutte le cause in cui credo (non sono molte perché sono scettica per natura), ma sicuramente non me ne vanto perché trovo che sbandierare le opinioni politiche e vantarsi di essere buoni e magnanimi (tra l’altro per così poco) siano entrambe cose di pessimo gusto.
E sicuramente la beneficenza che faccio non fa di me una persona migliore, come spendere 100 euro per un cerchietto o 1000 euro per una borsa non fa di me una persona peggiore.
Una persona che compra una macchina da 10.000 euro è una persona migliore di una che compra una macchina da 100.000 euro?
Non credo.
Chi spende 5000 euro per una TV al plasma o altre diavolerie è una persona peggiore di una che si tiene ancora in salotto il vecchio tubo catodico?
Secondo me no.
La beneficenza serve a metterci a posto con la coscienza, buttare migliaia di euro in vestiti, macchine ed altri beni di lusso serve a renderci eleganti, invidiati e (forse) soddisfatti, ma nessuna delle due cose cambia quello che siamo dentro.
Se tu critichi questo sistema e vivi secondo quello che predichi penso che tu sia una persona ammirevole.
E probabilmente sei anche molto più felice di me che sono una cinica, frivola egoista.
Che ti devo dire?
Non lo so perché la gente come me preferisce fare così, probabilmente perché pensiamo che, se anche rinunciassimo ai nostri "contentini" e alle nostre frivolezze, comunque non servirebbe a rendere il mondo un posto migliore.
Andare a lavorare per Medici senza Frontiere o a fare volontariato in uno slum indiano o a combattere contro le baleniere giapponesi potrebbe rendere il mondo un posto migliore.
Ma non tutti siamo capaci di fare una scelta di vita come questa.
E come mai, di grazia, questa gente preferisce fare così? Voglio dire: mettiamo pure che poi a quella data cena stesse veramente benissimo, che fosse bellissima e tutto quanto; che facesse foto che ad imperitura memoria dimostrassero la sua superiorità..e con ciò? Di noi resterà quel che avremo donato, non quel che avremo tenuto per noi.
O dico solo cazzate?
@avvelenato82:
wow… che ad una prima lettura questo sembrasse un blog ironico per sensibilizzare le coscienze sui problemi dell’attualità mi fa riflettere: forse ho una vena comica di cui non mi sono mai resa conto!
Comunque purtroppo sì: è tutto vero.
C’è davvero gente che si scervella a chiedersi quale vestito possa star bene con quelle calze o con quella borsa.
C’è davvero gente che butta migliaia di euro in scarpe e vestiti invece di aiutare quelli messi peggio, come dici tu.
C’è davvero gente egoista a questo mondo.
Ma penso che tutto questo fosse già evidente anche senza leggere il mio blog.
Comunque Buon Natale.
Ma questo blog ha un contenuto serio? Io credevo, ai primi post, che fosse per far ridere. Per sensibilizzare le coscienze sui reali problemi dell’attualità.
Poi a poco a poco che approfondivo, mi è venuto il dubbio che fosse tutto serio. Allora non so più che dire. Cioè, c’è veramente gente che ha, per problemi, capire quale cerchietto stia meglio, quale vestito sia bello? Se sì, quei soldi e quel tempo non li potrebbe dedicare ad aiutare quelli messi peggio? Altrimenti il dubbio che si sia un po’ egoisti viene. Poi vabbeh: fate voi.
@missfefe:
Grazie
@Lamimi:
Quando non sono in vena anche per me è davvero faticoso scegliere cosa mettere!
Ma devo dire che quando sono di buon umore e ho voglia di uscire è invece una cosa molto divertente, un po’ come un gioco 🙂
Molto belli i cerchietti low cost, davvero. Ti invidio io non sono capace di abbinare o scegliere i capi. Essere alla moda è un lavoro faticoso non chè una dote!
Anche io ho avuto la cerchiettomania lo scorso anno, colpa di Blair!
Mi piacciono da morire quelli della tua prima foto, e il numero 3 della seconda!
@Cristiana:
Anche io come Rano ti risponderò più nello specifico via email.
Qui voglio solo dire che non la devi prendere come una cosa personale né starci male.
Internet purtroppo è un’arma a doppio taglio: da una parte ti permette di far conoscere te stesso e i tuoi prodotti, dall’altra ti espone alle critiche.
Appena sono arrivati i cerchietti ho subito fotografato quello difettoso e ti ho scritto per comunicartelo, per farti sapere che non ero soddisfatta del prodotto e non perchè rivolevo indietro i soldi (per quelli avrei potuto attivare la procedura con PayPal).
Il mio feedback negativo all’inizio hai deciso di non pubblicarlo per ragioni tue, ma io ho deciso comunque di parlare dei tuoi prodotti qui sul mio blog.
Ma non per ferirti o farti star male, semplicemente per far conoscere la mia opinione su quello che ho acquistato; avrei scritto un post anche (e più volentieri) se i cerchietti mi fossero piaciuti entrambi e in quel caso avrei consigliato di fare shopping da te, come ho fatto in passato per tanti altri prodotti acquistati (riguardo ai quali mi sono prodigata spesso in lodi entusiastiche, basta vedere quello che ho scritto a proposito del cerchietto di Signora con Cappello).
Non l’ho scritto per cattiveria, ma l’ho scritto perché sono una persona che tiene in molta considerazione i feedback: prima di comprare un prodotto, mangiare in un ristorante o scegliere un albergo vado sempre a leggermi i feedback dei clienti sui siti di consumatori o viaggiatori.
E quando compro un prodotto, mangio in un ristorante o dormo in un albergo cerco sempre di scrivere un feedback che spero possa essere utile ad altri consumatori e clienti.
Tutto qui, non c’è nulla di personale.
E oltretutto penso che, se non hai mai avuto problemi con i clienti in passato, un feedback negativo non sia niente di irreparabile.
@CRISTINA: Ti ho risposto per mail. Giusto per non intasare un blog con discorsi che possono anche non interessare a gli altri.
Per Rano: ciao sono Cristiana,
forse mi conosci dato che hai visitato il mio sito web anche criticato il mio comportamento e la mia professionalità.
Ma sai come in tutte le cose bisogna sentire le due campane per poter giudicare.
Non ho avuto problemi fino ad ora con i miei clienti perche tutti sono rimasti soddisfatti. In questo caso si dice che il cerchietto era cucito male o non cucito o scucito. io so con certezza matematica che il cerchietto era intatto. te lo dico perchè con me collabora una persona molto precisa e pignola, prima della spedizione siamo in due che controlliamo la merce perchè sia intatta. tra l’altro l’avevo anche mostrato a mia madre che LEI aveva criticato le due bande laterali del fiocco che secondo il suo parere erano troppo lunghe, ma non penso che a Roberta non siano piaciute quelle. per cui il cerchietto è stato controllato da sei e ripeto sei occhi. infatti nella mail a Roberta ho scritto se era sicura che il pacco fosse intatto, dato che io ci metto molta cura e passione nel lavoro che faccio. Infatti e mi auguro di cuore che lei non smentisca quello che sto per dire,infatti l’altro cerchietto, che lei definisce carino (che è anche molto più difficile da confezionare), l’ho spedito con i dischetti di ovatta per impedire che si rovinassero.
mi ha chiesto cosa dovevamo fare. io ingenuamente le ho detto cosa poteva fare per rimediare, mettere due punti o utilizzare la colla, ho sicuramente sbagliato in questo lo ammetto. Purtroppo non ho pensato di farmelo rimandare indietro e restituire i soldi del cerchietto incriminato.
Nella mail io le ho scritto che mi sembrava esagerato lasciare un feedback così forte per una cucitura e un etichetta mancante (mi sembra molto e ripeto molto strano che possa essere successo). Non ho mai affermato che le cuciture non siano importanti! ma ci mancherebbe!
Avevo pubblicato il feedback nel sito come le avevo scritto, ma poi parlando sia con la mia assistente che con mia madre mi hanno stragiurato che il cerchietto era intatto e mi hanno suggerito di eliminarlo. adesso il feedback l’ho ripubblicato comunque, sono una persona onesta e non mi nascondo.
Per Roberta: Io sono sempre stata a disposizione del cliente per ogni problema e lo sono stata anche con te. Ho commesso degli sbagli forse sarebbe stato più semplice che me lo rispedissi indietro e ti restituissi i soldi, da soddisfatti o rimborsati. Ma ti giuro che non ci avevo minimamente pensato, dato che ripeto è la prima volta che mi succede un inconveniente simile e mi dispiace veramente di cuore. Ho sbagliato in questo per poca esperienza. Non puoi nemmeno capire come ci posso essere rimasta dalle tue parole dure e ammetto che ci sto male.
Mi dispiace moltissimo e farò il possibile per rimediare come sempre ho fatto nel mio lavoro.
Per cui vorrei sapere da te come posso fare.
penso che nella vita ci siano cose più gravi di un cerchietto, questo penso che sia rimediabile e spero che tu sia d’accordo con me.
aspetto tue notizie
Ciao bella!
E’ tardissimo e dovrei andare a nanna ma non appena ho visto che avevi postato non ce l’ho fatta a chiudere tutto. So che mi sarei alzato nel cuore della notte e sarei tornato a leggerti, mi conosco!
Pur piacendomi le griffe non ne sono un patito, sono conunto cioè che è possibile vestirsi elegantissimi e fare bella figura anche con pochi euri. E te lo dice uno che frequenta assiduamente i mercatini di usato. E non mi vergogno a dirlo. Non c’è niente di peggio dello spreco…quindi perchè buttare la roba?
Quindi per collegarmi a quello che tu scrivi sono molto daccordo sul dire che spesso paghiamo per cose che poi non sono create col sudore come chi i soldi fa un minimo per guadagnarseli.
Sai che proprio per Natale pensavo di fare anche io a una mia amica un cerchietto? Fatto a mano però. E Gossip girl mi ha dato una bella ispirazione sai?
Capisco quindi i problemi che possono nascere vendendo le cose ad altri. Quando anche io ho fatto delle cose per degli amici avevo la paura che qualcosa succedesse. Non è mai successo niente. Ma questo perchè si devono fare numerose prove (non ti dico quelle fatte per i papillon!!) e poi ovviamente si devono indossare sulla propria pelle per vedere "se reggono". Se mi cascava il farfallino dal collo dopo che avevo detto che l’avevo fatto io, ti immagini che figura del cavolo???
Quindi la ragazzina del sito si è comportada molto male. Ho letto che cuce da quando è piccola e che ha fatto sfilate ecc. Ma non so come possa fare se si comporta in maniera così sgarbata con i clienti. Il minimo che poteva fare con il tuo cerchietto era rifartelo daccapo. Solo così avrebbe acquistato professionalità e gentilezza, e interesse verso i cliendi e quello che fa. Non sparare l’assurdità che sono i materiali e non le cuciture ad avere uncosto elevato perchè durino…perchè PURE LE CUCITURE essendo filo, fanno parte dei materiali.
Mi dispiace molto. =(
Madonna quanto ho scritto… scusami ma non potevo non scrivere qualcosa dopo aver letto…!