Berlino è risultata molto diversa da come l’avevo immaginata ma, ça va sans dire, ormai sono rassegnata e ho capito che le città che popolano la mia fervida fantasia non hanno alcun riscontro nel mondo reale!
Berlino ha un passato ingombrante e doloroso e cicatrici ancora ben visibili, ma nonostante questo è una città vivace, piena di vita e soprattutto a misura d’uomo.
Non ha il fascino di Parigi ma ti fa immediatamente pensare “io qui ci vivrei”.
La cosa che mi ha colpita di più è stata la quasi totale assenza di traffico, di rumore e di smog.
A Berlino quasi tutti girano in bicicletta e se al mattino la città sembra pressochè deserta, con il passare delle ore si popola e diventa allegra come una città mediterranea, con ristorantini e locali pieni di gente, marciapiedi ingombri di tavolini e persone che prendono il sole o fanno jogging nei parchi.
I quartieri più trendy e vivaci sono i vecchi quartieri operai della ex DDR: è vero che l’architettura non è niente di che ma, passeggiando lungo i tranquilli viali alberati, potrete imbattervi in molti negozietti di designer locali e gallerie d’arte interessanti.
A Berlino non ci sono orde di turisti e vi capiterà di incontrarne gruppetti rumorosi solo a check-point Charlie e a East side Gallery, e anche nei Musei non dovrete fare grosse code a meno che non incappiate nell’inaugurazione di qualche temporanea.
La vita notturna berlinese (e qui parlo solo per sentito dire) è tra le più vivaci d’Europa e lo shopping a mio parere non ha niente da invidiare a quello che si può fare in capitali ritenute, a torto o ragione, più glamours.
Insomma la città mi è decisamente piaciuta.
Particolare notturno vicino Nikolaiviertel
Ma vediamo qualche info pratica.
Hotel.
Io ho scelto il Cosmo Hotel Berlin Mitte, un nuovissimo boutique hotel inaugurato a gennaio e consigliato anche dalla rivista Departures.
La posizione è ottima perchè l’albergo è a due passi da Museumsinsel, da Nikolaiviertel e da Alexanderplatz; il servizio è piuttosto easy ed informale ma i receptionist sono molto gentili (due di loro parlano anche spagnolo ed italiano) e benchè non ci sia un Concierge vero e proprio potete comunque chiedere aiuto e consigli per prenotare ristoranti, spettacoli o concerti.
Le camere sono spaziose e confortevoli, mentre i bagni hanno il grosso difetto delle docce aperte che sono scenografiche ma affatto funzionali; i prodotti da bagno hanno deliziose profumazioni esotiche, ma mancano le cuffie da doccia, il set da cucito, il tonico e il latte detergente.
Nonostante questi piccoli difetti il rapporto qualità prezzo è buono e quindi mi sento di consigliarvi il Cosmo.
Mezzi di trasporto.
Per raggiungere il centro di Berlino dall’areoporto di Tegel potete scegliere i JetExpressBus TXL o l’Express X9 a seconda del punto della città che dovete raggiungere; noi abbiamo pigramente optato per una corsa in taxi al costo di 23 euro circa (15-20 minuti i tempi di percorrenza).
Per muovervi all’interno della città invece potete usufruire della U-Bhan (la metropolitana vera e propria) e della S-Bhan (metro leggero o di superficie); il biglietto giornaliero che permette di utilizzare tutti i mezzi di trasporto (anche autobus e tram) nelle zone A e B costa 6,20 euro e dura fino alle 3 del mattino seguente.
Ristoranti.
Berlino è piena di ristoranti di ogni genere, da quelli per nostalgici che preparano piatti caratteristici della ex DDR a quelli italiani, etnici, orientali o vegetariani.
E’ anche piena di graziosi locali low cost dove fare spuntini a tutte le ore consumando però, invece del consueto e orribile junk food, del cibo salutare: insalate fresche, centrifugati di frutta e verdura, smoothies, pasta, riso.
Noi abbiamo cenato per due sere nella Rotisserie Weingruen tra il nostro albergo e Nikolaiviertel: una bella brasserie dove assaggiare, a lume di candela e degustando un buon bicchiere di vino, le specialità dello chef rotisseur Heinz Klement o qualche piatto più leggero a base di pesce o verdure.
I dolci sono molto buoni e le porzioni decisamente abbondanti.
I prezzi sono medio-alti, soprattutto a causa delle bevande: se considerate che una bottiglia di acqua da 75 cl costa 6,50 euro, e un bicchiere di vino oscilla tra i 6 e i 10 euro dovrete mettere in conto una spesa di 18-25 euro solamente per bere!
Abbiamo naturalmente sperimentato anche la cucina orientale.
Nel quartiere di Scheunenviertel abbiamo mangiato in un ristorantino thai piuttosto economico e verace, il Maothai in Dircksenstrasse, dove per 15 euro circa a testa abbiamo assaggiato tra le altre cose il Nueah Nam To, un gustoso piatto composto di verdure, pezzetti di manzo cotti sulla piastra, riso al vapore e un vulcanico miscuglio di spezie.
Se vi dovesse capitare, sfogliando una guida di Berlino, di fissarvi con un ristorante fusion di tendenza di nome ZOE come è successo alla sottoscritta… bene, sappiate che quel ristorante non esiste più!
Sentite che esperienza surreale abbiamo vissuto: ho chiesto alla receptionist di turno di consultare il sito internet del ristorante per avere l’indirizzo preciso e di prenotarmi un tavolo, ma quando siamo arrivati sul posto abbiamo scoperto che a quel numero civico non c’era più Zoe ma tale Champor Champor che aveva ereditato numero di telefono, indirizzo, sito internet (ovviamente immutato) e nostra prenotazione telefonica dal defunto Zoe.
Ora la cosa avrebbe anche potuto avere risvolti comici se non fosse che abbiamo mangiato in maniera assolutamente indecente: immaginate un filet mignon grigliato con asparagi bianchi e poi affogatelo, tutto intero, in una fumante ciotola di curry rosso thailandese con latte di cocco… ecco, questo non è fusion! E’ letteralmente un incubo gastronomico!
Fortunatamente, benchè il locale fosse piuttosto chiccoso, i prezzi erano bassi e ce la siamo cavata con meno di 50 euro in due.
Per finire, se vi venisse voglia di uno spuntino a base di pizza, insalate o caprese e vi trovaste a transitare nella zona di Potsdamer Platz, andate da Vapiano il self service italiano arredato da Matteo Thun, con alberi di ulivo tra i tavoli e piantine aromatiche sparse un po’ ovunque: il locale è troppo caotico per i miei gusti ma le pizze sono discrete.
Esterno della Rotisserie Weingruen
Musei.
Noi abbiamo visitato due Musei e una temporanea, ma a Berlino c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Il Pergamon Museum è imperdibile: l’altare di Pergamo è così bello da lasciare letteralmente senza fiato anche una come me, che non ha di sicuro una grande passione per l’arte classica; ma ancora più bella è la Porta di Ishtar con la sua incredibile via cerimoniale.
Oltretutto all’interno del museo c’è anche una collezione di pezzi islamici di rara bellezza, tra cui la famosa sala di Aleppo e lo stupefacente palazzo del califfo di Mshatta.
Le audio guide (anche in lingua italiana) sono comprese nel prezzo e in quasi tutte le sale ci sono grandi panche per gustarsi le spiegazioni comodamente seduti (avevo un tale mal di piedi dopo 3 ore passate a girellare per il museo!).
Dettaglio dell’altare di Pergamo
Un altro museo che abbiamo deciso di visitare spingendoci fino al confine più orientale di Friedrichshain con i suoi caseggiati popolari vestigia della ex DDR, è lo Stasi Museum.
Purtroppo la barriera linguistica impedisce di cogliere molte sfumature (le didascalie sono solamente in tedesco) ma le foto in bianco e nero, la sezione dedicata ai rudimentali strumenti di controllo, e gli uffici con il mobilio originale dell’epoca ricreano in pieno l’inquietante atmosfera della Berlino Est in piena Guerra Fredda, mettendo letteralmente i brividi addosso.
L’ingresso del palazzo della Stasi
Infine il primo maggio ci siamo pazientemente messi in fila per un’oretta e siamo riusciti a visitare la meravigliosa retrospettiva su Frida Kalho che era stata inaugurata appena il giorno prima (da 30 aprile al 9 agosto 2010 al Martin Gropius Bau).
Purtroppo l’affollamento non ci ha consentito di godere appieno della bellezza della mostra che, oltre a un gran numero di stupendi quadri che attraversano i vari periodi artistici della pittrice messicana, si compone anche di disegni, numerose fotografie e persino abiti e gioielli appartenuti a Frida.
Io sono rimasta incantata e quindi vi consiglio assolutamente di andare, qualora capitaste a Berlino prima di agosto.
Attività prettamente turistiche.
– Inseguire i fantasmi del Muro e della Guerra Fredda.
Una cosa che fanno tutti a Berlino è andare a vedere checkpoint Charlie e la East Side Gallery.
Checkpoint Charlie aprile 2010
Checkpoint Charlie ottobre 1961
Naturalmente l’abbiamo fatto anche noi ma devo dire che sono entrambi posti tristi e kitsch. A checkpoint Charlie ci sono le controfigure con cui farsi fotografare e le bancarelle che vendono colbacchi e medaglie dell’Armata Rossa, mentre a East Side Gallery dovrete fare la fila per fotografarvi davanti ai murales più famosi dove i pulmann granturismo scaricano continuamente gruppi di italiani.
Ma lo spirito di Berlino Est non aleggia più qui e in fondo (forse) non aleggia più in nessun luogo, neppure nelle piccole e deliziose Trabant con cui si può scegliere di fare una sorta di nostalgico Safari.
Il Museo della DDR invece promette di essere piuttosto interessante, così come il Mauer Museum dedicato al Muro e ai tentativi di evasione più originali (sempre barriere linguistiche permettendo).
– Fare una gita in battello.
Quando non ne potete più di trascinare le vostre stanche membra in giro per Berlino una buona alternativa può essere quella di fare una gita in battello sulla Sprea.
I barconi sono comodi e attrezzati con audioguide in tutte le lingue e potrete godervi una buona serie di monumenti e scorci (il Reichstag con la sua cupola di vetro, gli avveniristici edifici governativi, il Berliner Dom, Nikolaiviertel , Museumsinsel e perfino il castello di Charlottenburg se siete fortunati e beccate la crociera lunga) standovene comodamente seduti.
– Fare shopping nei viali eleganti.
Lo shopping a Berlino si fa in Friedrichstrasse e Kurfurstendamm così come a Parigi (in teoria) si fa sugli Champs Elysées.
Quindi se avete voglia di comprare nei soliti negozi che potete trovare, identici e monotoni, in tutta Europa andate pure a visitare le decine di stores di H&M, Zara, Mango & co. che troverete lungo questi viali.
Io ho trascorso una mezz’oretta di pura ed agognata beatitudine da COS in Friedrichstrasse [devo dire che ha superato le mie più rosee aspettative! Molti dei vestiti in vendita avrei potuto scambiarli tranquillamente per capi di Marni, e non sto esagerando!] e ho visitato la bella Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche all’inizio di Ku’damm [ancor più affascinante dell’antica chiesa con il campanile monco, simbolo di Berlino e della Guerra, è forse l’interno della nuova: uno strabiliante cubo di vetro blu intenso con un enorme e scintillante organo che potrete sentir suonare durante le funzioni.] e poi ho dirottato il mio shopping sul molto più interessante quartiere di Scheunenviertel.
Di cui vi parlerò nel mio prossimo post, tutto dedicato allo shopping berlinese!
Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche
Per altre impressioni berlinesi potete leggere i vecchi post che scrisse per me il mio amico zyo qui e qui, oppure i recenti e bellissimi post della mia blog-Amica Musa di nessuno a questo indirizzo.
@Meg:
Sto già preparando un post sullo shopping!
Penso di pubblicarlo nel giro di qualche giorno 🙂
@M.
Grazie!!!
Sei meglio della Lonely Planet!
M.
Davvero interessante questo post.
Ora però sono curiosa di saperne di più sullo shopping!
Meg
@Rano:
Non so perchè ma dal commento sulla lunghezza del film deduco che non ti è piaciuto 😛
Tutti i miei amici a cui l'ho fatto vedere si sono addormentati prima della fine, e pure il Signor G.: mi sa che è un film che gli uomini non riescono ad apprezzare più di tanto!
Bacio :-***
Io non so come ma Berlino è una città che un pò mi spaventa sai?
Ah…ieri sera mi sono visto "2046"…. =) Madonna quant'era lungo!
@zyo:
Infatti me lo immaginavo che avessi beccato l'errore cosi' al volo senza neppure leggere il post 😛
(Ora non mi criticare per gli apostrofi al posto delle vocali accentate perche' sul mini pc ho la tastiera "straniera"!)
@Giorgia:
Concordo: e' proprio una citta' in fermento!
E che bello deve essere scoprirla con una persona che ci vive davvero piuttosto che con una guida turistica!
Un bacione :-***
@Irene:
Sono sicura che ti piacerebbe molto: e' una citta' giovane e frizzante… e lo shopping *_* meraviglioso!!!
Un bacione cara :-***
Ms.B.:
Interessante questa cosa delle guide ch@twin! Scrivere per un giornale di viaggi e' uno dei miei tanti sogni nel cassetto!
Non vedo l'ora di sapere le tue impressioni sui macarons di Herme'!!!
Un bacione Amica e buona domenica :-***
Che bel post! molto meglio di una guida turistica o di un'organizzatrice di viaggi! Conosci le guide turistiche della rizzoli collana ch@twin? è possibile parteciparne alla stesura con propri contributi! e tu saresti bravissima! Mi hai fatto venire voglia di visitare Berlino. Anche io ho una passione per la Frida! anni fa a Milano vidi una temporanea a lei dedicata..stupenda!
Ah, lo sai che questo we mia sorella è a Parigi e le ho chiesto di passare dal pasticcere che mi hai detto e portarmi un suo macaron! ti dirò…;-) Buon we!!! msbx
complimenti, questo post è davvero interessante e ben fatto, non sono mai stata a Berlino, dev'essere davvero bella!
Irene°
Io sono stata a Berlino ospitata da un ragazzo che ci vive, e così ho potuto scoprire moltissimi posti sconosciuti ai più. E' davvero una delle mie città preferite in assoluto, molto giovane, economica e in gran fermento.
Sai che io certe cose le colgo al volo, anche senza leggere nulla. :p
In quanto alla x è proprio di fianco a "zyo". Se questo coso lo consentisse ti farei vedere dove.
Notte.
Zyo
@la zia Artemisia:
wow… deve essere stata un'esperienza incredibile vedere Berlino negli anni '70! E immagino che effetto ti farebbe vederla adesso!
Mi sarebbe piaciuto davvero tanto avere un ricordo di come è stata la città in passato da contrapporre alle mie impressioni di adesso… è una cosa difficile da spiegare, ma mi chiedevo continuamente cosa si doveva provare a vivere con il Muro.
Un abbraccio Amica.
@Verde Menta:
Che meraviglia la tesi di laurea su Frida Kahlo!
Io avevo visto un film su di lei qualche anno fa e mi aveva affascinato moltissimo, così quando ho visto i manifesti della mostra ho costretto mio papà a tornare per ben due volte alla Martin Gropius Bau (la prima volta la fila arrivava fino al fondo della via!) e a fare un'ora buona di coda per vederla.
Mi piacerebbe molto scrivere un post su di lei, sul suo stile personale, sul suo modo di vestire così legato alla tradizione messicana, sui suoi gioielli… magari ti chiederò qualche consiglio 😉
Un abbraccio e buon we.
@Cécile:
E' un vero peccato! E poi sono sicura che ti piacerebbe moltissimo come città: ci sono dei negozietti davvero pazzeschi, anche di vintage!
@zyo:
Uff… mi sono dovuta rileggere tutto il post per ritrovare l'errore!!!
Strano che tu sia arrivato quasi all'ultima riga 😛
Ma l'immagine con le X?!?
Io le visualizzo tutte!
@MusadiNessuno:
Peccato per la mostra!
Ma sai che ti ho pensata tantissimo in quei giorni a Berlino?!?
Sarebbe davvero carino poterci tornare insieme!
Così potresti darmi anche qualche lezione di tedesco!!!
Io immaginavo di avere una pronuncia decente ma ho scoperto che non è così: quando provavo a pronunciare il nome di qualche via per chiedere delle informazioni non mi capiva mai nessuno :-(((
Un bacione cara, e buon we.
Noooo.. Frida Kahlo! Me la sono persa, e me la riperderò! 🙁
Questo tuo racconto, così vivido e dettagliato, mi porta di nuovo là. Sono contenta che ti sia piaciuta Berlino.
Vielleicht naechstes Mal koennen wir zusammen nach Berlin fliegen! 🙂 🙂
Cosa ha fatto il tuo povero amico Zyo per meritarsi un'immagine con le X?
Probabilmente ti vendichi per come ti tratta e ti deride per i tuoi errori di grammatica! Allora fai bene e nel frattempo, mentre ti gusti la tua vendetta, sistema l'orribile "un'altro" :p
Zyo
Pensa che due miei cugini sono vissuti a Berlino per anni e non ci sono mai stata! Ah! Vergogna!
Sai che ho fatto la tesi di laurea su Frida Kahlo? La amo follemente 🙂
E Berlino è una città stupenda, hai perfettamente ragione, viene da pensare "io qui ci vivrei". Buon fine settimana!
VerdeMenta
in effetti, guardando le tue foto e leggendo le tue parole, sfuma lentamente la visione della Berlino che ho avuto da piccola, in viaggio con mio papà, pieni anni settanta, con tanto di muro, soldati, filo spinato con brandelli di vestiti, grigio diffuso e gente che voleva scappare.
grazie bailing!
la Zia