Silk dress, Tad; tank Shirt, Le soleil by Jean Paul Gaultier; ex libris en camouflage, Hermès (wore as an obi belt); shoes, from Jaipur; silver necklace, from Jaipur; silver earrings, from Ubud; silver bangle and ring, Muspaces; bakelite bangles, vintage; bag, bought in San Patrignano store.
In queste foto indosso alcuni capi, vecchi e nuovi, cui sono particolarmente affezionata per vari motivi.
A partire da questo vecchio vestito in seta tie-dye che infilo sempre in valigia quando la mia meta di viaggio è un Paese caldo: è un abito semplice e fresco, profuma di sandalo (non chiedetemi il perché, ma il tessuto profuma leggermente e, nonostante i molti lavaggi subiti, non ha perso questa lieve fragranza aromatica), si può buttare in lavatrice e naturalmente non necessita di essere stirato. Insomma è l’abito ideale di ogni Viaggiatrice.
Anche a questi gioielli in argento sono particolarmente affezionata perché alcuni di essi mi ricordano i bellissimi viaggi durante i quali sono stati acquistati (Vi ricordate? Li avete già visti qui).
Poi ci sono i miei amati carré di Hermès. Qui indosso l’ultimo arrivato, regalatomi dal Signor G. lo scorso settembre: l’ Ex libris en camouflage. Ho voluto sperimentare un modo molto carino ed originale di indossarlo che mi è stato consigliato dalla mia blog-amica Serena, cioé quello di annodarlo come una obi belt. (Grazie amica! Purtroppo non avevo un cordone in seta da sovrapporre al foulard, ma rimedierò presto!!!).
Infine la clutch da polso che è un acquisto molto recente a cui sono particolarmente affezionata per motivi non “modaioli”: l’ho comprata alcune settimane fa durante la manifestazione eno-gastronomica Squisito! che si svolge nella comunità di San Patrignano. La borsa è stata realizzata artigianalmente in uno dei laboratori creati dai ragazzi di Muccioli e vi consiglio di cuore, qualora capitaste nella zona di Rimini di visitare SP.accio, lo store di SanPa dove potrete acquistare molti bei pezzi di artigianato e home design: articoli in cuoio e in legno, tessuti, vasi e candele. Ma anche prodotti agroalimentari creati con tanto amore: pane e dolci biologici, salumi, formaggi, latte e vini di grande qualità (il mio preferito è il Sauvignon blanc Vie, che ha lo stesso inebriante profumo di una rosa che cresce nel mio giardino).
Potete anche fermarvi a mangiare nei Ristoranti gestiti dai ragazzi di SanPa: la pizzeria e piadineria (leggete il menu e capirete subito che non si tratta di una pizzeria come tutte le altre!) o il meraviglioso Ristorante gourmand Vite.
Io sono legata a SanPa da un grande debito di affetto e riconoscenza fin da quando nel 2002 la meravigliosa equipe della clinica Veterinaria della Comunità, diretta dal dott. Miliani, ha operato il mio adorato quadrupede, ma a parte questo credo che conoscere da vicino questi Ragazzi meravigliosi possa rappresentare una bella lezione di vita per tutti.
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oh carissima,arrivo con un INCRESCIOSO ritardo manon so per quale motivo non riesco a postare i commenti: mannaggia a Blogger! Chapeau cara, sei l’unica che può azzardare l’etnico senza sembrare una nostalgica usicta dal primo negozio di paccottiglia orientale 😀 hai davvero gran classe qui, sempre più l’arbiter elegantiae del 2.0!
A presto, un abbraccio
Grazie dei complimenti tesora!
Anche se a volte mi sento un po’ una vecchia hippy nostalgica 😛
E infatti il mio sogno nel cassetto è infilare in valigia i miei vestiti più trash (ce ne ho svariati in fondo all’armadio!!!) e andarmene a Goa agghindata con harem pants, collane di sandalo e fiori nei capelli a fare yoga e a ballare sulla spiaggia al suono di bonghi e didjeridoo.
Sarebbe la mia vacanza ideale 😀
Tes a me non piace l’etnico; mi fa sempre pensare alle simpatiche turiste della padania che vengono in vacanza da noi e che non si capisce per quale motivo credono sia necessario avvolgersi in stoffe stropicciate e gioielli patacca dal gusto orientale. Per questo l’ammirazione che provo ogni volta che ti vedo indossarlo ha ancora più valore; si vede che ogni dettaglio è curato e denso di significato.
Ti bacio.
Ps: vorrei tanto capire perché i tuoi aggiornamenti mi arrivano tanto in ritardo 🙁
Ciao tesora,
grazie mille! Sono contenta che la mia interpretazione non ti abbia fatto pensare alle turiste della padania 😀
Mi sa che wordpress e blogspot non vanno tanto d’accordo: anche Irene mi ha scritto che ha lo stesso problema con i miei aggiornamenti!
Baci baci :-***
Adoro adoro adoro i tuoi gioielli e poi come hanno scritto le altre ragazze, porti l’etnico in una maniera impeccabile. Si nota, o almeno lo noto io, che il tuo è un modo vero, studiato, nel senso che conosci bene il tuo corpo e i capi che indossi e sai mischiare il tutto con gusto e ricercatezza. Non è un etnico da negozio di souvenir: è vissuto sulla pelle.
un bacio
Grazie mille Elettra,
mi hai scritto (come sempre) delle cose bellissime!
Un bacione :-***
Che bella tesora!
Lo stile etnico ti dona moltissimo!
Ovviamente sto sbavando su quei meravigliosi gioielli etnici… Bella l’idea di portare il foulard di Hermes in quel modo!
bacione
Grazie amica!
Vedrai che prima o poi scoverai anche tu da qualche parte dei gioielli etnici che ti piacciono… e poi naturalmente saro’ io a sbavarci sopra 😉
un look che adoro!!!
e poi il foulard come obi belt e’ una chicca!
purtroppo dovro’ aspettare per copiare l’idea… ho come la sensazione che il mio punto vita non si manifestera’ molto spesso…
😀
In effetti le misure del carré sono un po’ risicate: dopo cena ho dovuto allentarlo un po’ e c’erano rimasti appena due cm di tessuto per annodarlo!!
Un bacione cara :-***
Cara Roberta,
hai scippato questa mise a una ninfa dei boschi,dai prorio l’immagine della freschezza che mi serviva: ho la febbre a 38 da due gioni .Baci Baci
No, povera 🙁
Non c’è cosa peggiore di avere una brutta influenza con il caldo e il bel tempo!
Guarisci presto, mi raccomando!
Un bacione :-***
Arrossisco per la citazione 🙂
Il carrè indossato come Obi belt è molto bello e raffinato a parer mio 🙂
L’idea di indossarlo con un cordone mi è stato suggerito da una cara e dolce amica e il risultato mi è molto piaciuto: La parte interessante è quella della scelta dell’accostamento cromatico con le tavolozze degli Hermes che sono sempre divine!
Roberta stai benissimo!!! E’ in assoluto una delle tue mise più belle e che più rispecchiano il tuo spirito: un piacevolissimo intreccio di cultura esotica ed europea (con un occhio di riguardo all’amata Francia!!). Inoltre questi colori ti stanno benissimo!!! L’abitino è una vera meraviglia: spero di riuscire a trovare qualcosa di similare in vista dell’incipiente estate…
Andando ad altro: posso domandarti dove hai preso la bella scultura che si intravede in una delle foto? E’così bella!
Ciao cara,
ma sai che domenica ho rovistato ovunque alla ricerca di un cordone di seta da abbinare alla cinta e non sono riuscita a trovare niente di adatto, mentre proprio ora mi sono ricordata di averne uno bellissimo fatto di perline, che uso come decorazione per una tenda e che tra l’altro ha dei colori perfetti per questo foulard?!?
La prossima volta sperimenterò l’accostamento!
La scultura a forma di airone (in realtà si tratta di una coppia di uccelli in posizioni leggermente diverse) è stata acquistata molti anni fa a Bangkok insieme ad altri oggetti di arredamento e spedita via nave in Italia!
Un bacione tesora :-***
Ciao bella! Sei super ethnic qui, giaggià..e molto bella, questi colori sembrano fatti apposta per te. Grazie anche per averci palato di San Patrignano e delle sue numerose iniziative…un bacio! msbx
Grazie amica!
Il verde ho iniziato a riscoprirlo da quando ho i capelli ramati, prima non mi ci vedevo per niente con questo colore!
Un bacione :-***
amica adoro questo stile etinico e colorato poi tu porti tutto divinamente e con disinvoltura!
baci
Grazie mille amica :-***
Ciao! Grazie di essere passata da me 🙂 Questo stile mi piace davvero molto e ti dona parecchio! Io sono assolutamente incapace di indossare scarpe flat, accidenti!
Mi sembra tutto magnifico soprattutto perché parli di S.Patrignano e di iniziative che possono migliorare la vita di tutti! Brava.
Un abbraccio,
R.
Ciao Retsy!
Anche io in inverno indosso pochissimo le scarpe basse ma in estate non ne posso fare a meno: ballerine, ciabattine e sandali flat sono così comodi!
E poi almeno non mi tocca litigare sempre con il mio compagno perché caracollo in giro rischiando di ruzzolare dai miei tacchi 15 😀
Un abbraccio e a presto.
Con questi colori stai molto bene 🙂 baci baci
Grazie amica!
Un bacione :-***
Stai molto bene! L’etnico mi piace, ma in piccoli dose, per esempio in accessori, o un unico capo mixato a qualcosa di moderno. Detto questo però devo dire che tu riesci a piacermi comunque, il mix finale di tutti questi pezzi mi piace molto! Originale l’idea di portare come cintura il tuo foulard, l’ho fatto anche io qualche giorno fa (però il mio, ahimè, non è di Hermes) e mi è piaciuto molto il risultato!
Ciao Nathalie,
io con l’etno-folk a volte non riesco a regolarmi: uscirei avvolta in un sari o indossando un costume tradizionale balcanico tanto adoro certi capi 😛
E anche per quello che riguarda l’home design sono molto influenzata da questa mia passione, e infatti casa mia è un pot-pourri di mobili ed oggetti balinesi, tibetani, marocchini, indiani e chi più ne ha più ne metta!
Però non mi sento attratta solo dalle cose orientali… per esempio l’anno scorso in Norvegia ho comprato dei piccoli tappeti vichinghi e dei bellissimi oggetti di metallo realizzati con tecniche tradizionali e l’unica cosa che mi ha frenato dal comprare dei gioielli etnici sono stati i prezzi molto alti!
Un abbraccio.
Ciao cara!!
Sei bellissima!! Questi colori stanno benissimo con la tua carnagione e i tuoi capelli rossi, mi piacciono un sacco queste foto!!
E lo stile etnico, se ben calibrato come riesci a fare te, mi piace molto, lo trovo molto evocativo e creativo.
Se mai capito in zona faro’ sicuramente un salto a San Patrignano (mi sa che mia sorella c’è stata, ma non sono sicura), mi hai fatto venire voglia!!
un bacio
Al
PS: ho risposto al tuo ultimo commento direttamente nel mio ultimo post, era a tema! :p
Ciao Al,
sono contenta che questa mise ti sia piaciuta!
Hai proprio ragione: lo stile etnico è davvero molto evocativo e creativo!
A volte durante un viaggio mi incanto a guardare i costumi tradizionali delle donne, i colori e i tessuti e penso che se fossi una stilista disegnerei cose meravigliose prendendoli come spunto!
Purtroppo non sono capace né di disegnare né di cucirmi un vestito… e allora mi limito a re-interpretare e riadattare (magari con l’aiuto di una sarta!)
Vengo subito a leggere il tuo nuovo post!
Un bacione :-***
Grazie per questo suggerimento impegnato e di senso civico.
Un abbraccio
Benedetta
ps: sei sempre très chic! xx
Grazie mille Benedetta!
Ogni tanto anche in un blog frivolo come il mio mi piace parlare di qualcosa di più serio 😉
Adoro questi tuoi post. Sono così semplici ma così pieni di tenerezza e stile che me ne innamoro sempre.
Classe da vendere la tua.
Grazie tesoro!
Un bacione grande :-***