Oggi voglio inaugurare una nuova rubrica fissa che si chiamerà molto romanticamente Falling in Love cioé Innamorarsi (sì, come il film del 1984 con Robert de Niro e Meryl Streep… ve lo ricordate?!?).
E di cosa parlerà questa rubrica?!
Ovvio: di Borse!
Di tutte le borse di cui ogni santo giorno, vagando per gli infiniti e perigliosi meandri modaioli della Rete, mi innamoro disperatamente.
Di tutte le borse che fantastico di comprare: le metto nel carrello, le tolgo dal carrello, ce le rimetto ancora, faccio la conversione di valuta, calcolo le tasse e le spedizioni postali, corro a prendere la carta di credito… e poi clicco sulla X in alto a destra (blog-amica Al so che tu mi capirai).
Di tutte le borse che mi fanno profondere in gridolini entusiastici quando le vedo in giro al braccio di qualcun’altra.
Insomma di tutte le piccole e deliziose creature di cui, da brava innamorata, non farei altro che parlare ovunque e con chiunque! (Ma siccome devo preservare la mia vita sociale non ne posso parlare con nessun altro se non con voi!)
Dovendo inaugurare la rubrica lo faccio con una borsa speciale che non è solo Bella ma anche Buona.
A marzo, verso la fine del mio soggiorno parigino di primavera, mentre mi affannavo a raggiungere rue de Castiglione per assistere ad una sfilata, mi sono imbattuta in una Signora stupenda che aveva al braccio una borsetta nera con catenella.
Il mio occhio distratto stava già prendendo atto dell’ennesima Chanel quando mi sono accorta che si trattava di qualcosa di diverso e non meglio identificato.
Solo qualche giorno dopo, durante una visita ai magazzini Bon Marché, ho appurato che quella borsetta che aveva attratto la mia attenzione era una Falabella clutch di Stella McCartney.
E qui dobbiamo aprire una serie di ampie parentesi.
Innanzitutto devo dire che non mi sono mai sentita particolarmente attratta dalla prima versione della Falabella bag, probabilmente perché l’ho sempre vista al braccio di fescion bloggher nostrane che mi stanno antipatiche e che al 99% hanno sborsato una cifra compresa tra i 700 e gli 800 euro per comprare una borsa in pelle ecologica senza neppure chiedersi il perché la figlia dei Beatles non si fosse degnata di farla in pelle vera.
Siccome, pur non volendo fare la snob, io certe domande me le faccio sono andata a documentarmi in maniera più approfondita sulla filosofia di Stella McCartney, ed ecco cosa ho scoperto.
Che fosse vegana e molto impegnata nelle battaglie per l’ambiente e per i diritti degli animali lo sapevo già e quindi la ragazza mi stava già parecchio simpatica, ma ho scoperto molto di più.
La moda di Stella è totalmente cruelty free: non solo borse e calzature sono fatte in pelle ecologica (e, avendole viste dal vivo e toccate con mano, vi assicuro che non hanno nulla a che vedere con certe finte pelli made in China cui ci hanno abituate le catene low cost), ma perfino la seta utilizzata per i suoi vestiti è ricavata attraverso un particolare procedimento che evita di cuocere vivi i bachi.
Poi ci sono altri interessanti aspetti equo-solidali e di eco-compatibilità: la lana utilizzata dalla stilista proviene da piccole cooperative di allevatori del Sud America, mentre il lino e il cotone sono coltivati riducendo al minimo lo spreco di risorse idriche; oltretutto un vero e proprio team di agronomi ha lavorato per mettere a punto delle varietà in grado di produrre più raccolti in un anno, in modo da limitare l’estensione dei terreni dedicati a queste coltivazioni e sottrarre meno terra possibile ai contadini.
Tutte queste notizie interessanti le ho lette in un entusiastico articolo di Le Monde che a marzo ha dedicato una pagina intera alla sfilata f/w della stilista britannica e al fenomeno dell’Estethica (Etica + Estetica) che si sta diffondendo moltissimo in Inghilterra.
In Italia purtroppo gli stilisti, la stampa e il pubblico sembrano davvero poco interessati ad una Moda diversa e rispettosa del Pianeta: pellicce ovunque, produzioni de-localizzate nel Terzo Mondo, completo disinteresse per materiali ecologici e metodi di produzione eco-compatibili… Peccato davvero, non trovate?!
Comunque questa era la cronaca di come avvenne (forse per la prima volta in vita mia) che mi innamorai di una borsa per motivi non solo estetici!
Stella McCartney Falabella
Black faux-leather clutch
30x20x2 cm
695 euro su Net-a-porter
Stella McCartney Falabella
Copper Rose faux-leather clutch
30x20x2 cm
645 euro su Net-a-porter
Stella McCartney Falabella
Ruthenium metallic faux-suede clutch
30x20x2 cm
535 euro su Net-a-porter
Stella McCartney Falabella
Light grey faux-suede shoulder bag
28x25x8 cm
645 euro su Net-a-porter
Stella McCartney
Eco cotton multi botanical print clutch
31x20x5 cm
975 dollari su www.stellamccartney.com
Stella McCartney Falabella
Cotton tricot clutch
31x20x5 cm
935 dollari su www.stellamccartney.com
mi piace questa nuova rubrica: sarà molto istruttiva ;-D La falabella non è troppo nei miei gusti, per via dell’eccesso di catenozza ma devo dire che delle collezioni di Stella mi piace quasi tutto, così come piace la sua idea di moda, sianella scelta dei materiali sia nello studio dei tagli..sai che ha fatto un lungo apprendistato a Savile Row? Non per niente trovo che i suoi cappotti e i blazer siano sempre meravigliosi!
Un bacio, buona domenica (e che questo enensimo sabato di pioggia non ti sia troppo nocivo per il conto in banca!) :***
Ciao tesora,
non sapevo che Stella avesse un passato così sartoriale! Sbaglio o anche McQueen aveva fatto un apprendistato simile?!
Comunque questo sabato di pioggia potrebbe essere moooolto pericoloso: dopo una mattinata segnata da una visita in cantina con assaggi di vini e da un pranzo piuttosto impegnativo, mi sono addormentata miseramente sul divano…
Ma prima di dormire mi era venuta una mezza idea di comprare una 2.55 stupenda e praticamente nuova su Portero, super scontata per il piccolo difettuccio di trovarsi in Canada… fortuna che il vino in circolo ha avuto la meglio e mi sono abbioccata 😀
Baci :-***
Io voglio tanto tanto bene a Stella McCartney e la Falabella è una delle borse che ho nella mia lista dei desideri (lista ancora intatta purtroppo) soprattutto la Cotton Tricot che credo sia fra tutte la più bella e la meno inflazionata..
Buon pomeriggio
*
La Cotton tricot è dolcissima!
L’ho vista dal vivo ai magazzini Bon Prix e ho girellato intorno al corner della McCartney per almeno 15 minuti tanto ero incantata da quella borsetta!
Un bacione cara :-***
Non esprimo pareri sulla qualità del prodotto ma hai fatto bene ad illustrare le caratteristiche dei materiali e la filosofia di Stella McCartney. Veramente molto interessante e promettente. E’ un buon esempio di quello sforzo che bisogna fare in tutti i settori e da parte di tutti per difendere la natura, l’ambiente.
E poi che bel nome, Stella!! E il cognome? Grande! Ciao Roberta, ti regalo una canzone…. http://www.youtube.com/watch?v=Aw_Jao8hMPA. Gian.
Ciao Gianfranco,
grazie mille per la bellissima canzone!
Tra l’altro sai che Linda, la mamma di Stella, non solo canta con Paul in questo brano, ma sembra che sia stata anche co-autrice di testo e melodia?!
Un abbraccio.
Metti nel carrello, togli dal carrello, schiaccia x. E’ decisamente lo sport in cui mi applico con maggior impegno, anche se aimé la x la schiaccio in realtà meno volte di quanto dovrei. Io parlo di queste cose a gente che mi guarda esasperata anche se per cortesia cerca di venirmi dietro. Ma poco dopo devo abbandonare l’argomento quando vedo i loro occhi farsi vitrei. Meno male che ci siete voi!
Io sono molto poco ecosostenibile, e purtroppo la finta pelle proprio non mi va giù. Mangio carne cruda, mi piace il sapore di sangue in bocca, e allora preferisco la versione tricot. Ci sono tanti modi di ovviare alla cosa. Sono crudele, ma i poveri bachi da seta proprio mi lasciano indifferente, mentre un bel foulard mi scalda il cuore. Mi vorrai ancora bene amica anche se hai scoperto questo mio animo turpe?
Baci
Eh… amica, non so se riuscirò a volerti ancora bene dopo aver scoperto queste cose turpi 😛
A proposito dei bachi da seta: a marzo a Parigi stavo passeggiando insieme ai miei amici e siamo incappati nel negozio di Stella McCartney e allora mi metto a raccontare al mio amico Stefano che la stilista è vegana, che non usa la pelle etc… Lui riflette un po’ e poi mi chiede se usa la seta. E io (che ancora non sapevo nulla di questo procedimento che viene utilizzato per evitare di torturare i bachi) rispondo “Certo!” “E i poveri bachi?!” mi fa lui. “Vabbè ma dai… ‘sti c…i! Non ci possiamo mica stare a preoccupare pure dei bachi!” rispondo io.
Che tra l’altro ho una fobia pazzesca di insetti, bruchi ed affini.
Però trovo molto carino ed ammirabile che Stella sia così “integralista”… mi fa venire in mente il telefilm Dharma & Greg e tutte le bizzarrie della protagonista!
Comunque anche io sono un po’ turpe: la carne cruda non riesco a mangiarla ma il pesce crudo sì e pure volentieri! E infatti il mio vegetarianesimo era di quelli alla Richard Gere.
Comunque il blog per fortuna è un’enorme valvola di sfogo per le mie cazzate perché nella vita reale ho giusto mia mamma e una delle mie amiche che riescono a sopportare questa mia malattia (essendo abbastanza malate pure loro!).
E sai che ieri ho messo nel carrello un paio di scarpe pazzesche e non ce l’ho fatta a cliccare sulla x?!?
I sabati pomeriggio di pioggia sono una vera disgrazia!
Baci amica e buona serata :-***
Infatti sono curiosissima. Io ne ho comprate due paia questa settimana, senza spendere cifre eccessive, ma paiono occasioni. Staremo a vedere!
Le mie invece sono costate una cifra abbastanza alta purtroppo 🙁
E dubito che ti piaceranno amica perché si tratta di zeppe che tu aborri!
Questo è il lnk:
http://www.unitednude.com/products/the-classics/haiku/un/haiku-un-black-370;jsessionid=4308BD568373B3433139225D4D993380
Si chiamano Haiku *__*
Però considera che inizialmente avevo messo mano alla carta di credito per comprare queste
http://life-in-travel.blogspot.com/2011/04/white.html
Che dici?! Ho fatto bene o male?!?
Un’altra pena del contrappasso è stata incontrarti virtualmente 😉
A parte che queste haiku mi piacciono molto perché evidentemente non sono le solite zeppone ingombranti, ma sono un’opera ambiziosa di design a cui mi devo per forza inchinare. Poi trovo che queste scarpe siano fatte apposta per te, per il tuo stile; immagino già gli splendidi abbinamenti che farai.
Infine ti odio perché questo sito non lo conoscevo e non avevo bisogno di conoscerlo! Sono totalmente innamorata delle elastic, sia basse che alte. Farò pazzie!
Ti contatterò in posta privata per chiederti delucidazioni in merito! Baci e non sentirti troppo in colpa. Secondo me meritano la spesa… ti chiameranno “la ragazza con le poesie ai piedi”!
Ah scusa… preferisco sicuramente le Haiku. Credo anche siano più versatili. Baci
Amica le Elastic sono stupende in tutte le versioni, ma i sandalini bassi superano se stessi!
Neanche io conoscevo questo marchio (sai che uno dei due designers è il figlio delle scarpe Clarks?!)… mannaggia a Life-in-travel che ci ha fatto scivolare entrambe nel baratro di un ennesimo paio di scarpe!!!
Comunque sono troppo contenta che le Haiku ti siano piaciute!
E la definizione “la ragazza con le poesie ai piedi” è troppo bella 😀
E’ degna della mia eroina Becky Bloomwood!
Baci :-***
già amo questa rubrica!!l’amore per le borse è qualcosa di incondizionato e traditore! infatti io mi innamoro ogni volta di una borsa diversa!
ahaha
ps: poi ho risolto il “grande” problema per un colpo di fortuna! poi ti spiego in privato!
bacioni
Per fortuna amica!
Poi mandami una email o un pvt in Facebook che sono curiosa!
Baci :-***
A me la Falabella è sempre piaciuta, fin dall’inizio, ma nonostante ammiri Stella McCartney per il suo impegno etico non riesco a superare il pregiudizio di considerare 700-800€ troppi per una borsa in ecopelle (per quanto splendida e del tutto paragonabile al miglior pellame). Sono andata in negozio almeno 2 volte con le migliori intenzioni spenderecce ma sono sempre uscita a mani vuote!
Ciao cara,
capisco le tue motivazioni ed in effetti sull’articolo di Le Monde che ho citato si affrontava anche il tema del prezzo di questi oggetti, che secondo la stilista è dovuto non tanto al “marchio” quanto al lavoro di ricerca che c’è dietro ai materiali, alle tecniche di produzione particolarmente costose etc…
Anche io ho rimuginato parecchio sulla questione ma alla fine credo che indossare un pezzo della McCartney travalichi un po’ il capo di abbigliamento in sé e sia come portare un vessillo e dire “io adotto questa filosofia di vita”.
O forse sono io che divento esageratamente idealista quando si toccano certi temi!
Un bacione :-***
conoscevo la filosofia della mccartney e mi piace molto, ma sinceramente questa borsetta non mi esalta particolarmente, la trovo un po’ ibrido e quella catena e’ troppo catena per i miei gusti.
ma
ma
sono convinta che questa rubruca dientera’ la mia preferita!!!
mi raccomando aggiornala spesso 😉
baci
Ciao Caia,
questa clutch assomiglia indubbiamente ad una Chanel a colpo d’occhio ed è proprio per questo che mi ha colpita: chissà… potrebbe essere l’alternativa “buona” ai poveri agnellini morti della 2.55?!
Comunque tranquilla: ho già un sacco di materiale pronto per questa rubrica e ogni giorno che passa cresce un po’ di più 😛
Guarda tanto di cappello a Stella McCartney per la sua etica, ma trovo comunque siano troppi soldi per una borsa in finta pelle (sarei curiosa di tastarla con mano).
Anch’io sono contro le crudeltà gratuite fatte agli animali, ma sono del parere che se un animale lo mangio (leggi carne) allora posso anche utilizzare la sua pelle/pelo che altrimenti verrebbe buttato.
Mentre gli allevamenti di visoni in gabbie minuscole, lasciati lì ad impazzire e aspettare di essere brutalmente uccisi per fare una pelliccia… beh non ho parole!
Ciao Lela,
mamma mia… non parliamo degli allevamenti di animali da pelliccia che mi viene il magone 🙁
Capisco il tuo ragionamento: io sono stata vegetariana per un periodo e sto seriamente meditando di ritentare, ma indosso scarpe, cinture e borse di cuoio (pur evitando pellicce e rettili). Capisco che fare una scelta molto drastica sia impegnativo e richieda una grossa dose di motivazione, ed è proprio per questo che ammiro tantissimo le persone che ci riescono!
Poi sai… anche parlando di prezzo trovo che nel mondo della moda sia tutto relativo. Anche i quasi 2000 euro per una piccola clutch di Hermès, o i 2500 di una Chanel sono tanti… ma diciamo che sono tutti investimenti che farei molto, molto volentieri 😉
Un bacione :-***