Le celebrazioni dei días de los Muertos sono legate ad un’ancestrale tradizione messicana secondo cui i morti tornerebbero in alcune date del calendario rituale ai loro antichi luoghi di residenza, per visitare i propri cari ancora in vita.
Per accogliere i defunti vengono preparati sontuosi banquete mortuorio e vengono allestiti nelle case altari carichi di offerte ed oggetti dal forte significato simbolico: i 4 Elementi rappresentati dai frutti della Terra, dall’Acqua per dissetare il defunto, dal Fuoco delle candele e da oggetti di carta che si muovano nell’Aria; sale per purificare; fiori di cempasúchitl per indicare alle anime il cammino con il loro profumo, e tutti i cibi e le bevande che i defunti amarono in vita.
Il primo novembre viene celebrata la Velación de los Angelitos (defunti bambini), e il due la Velación de Adultos.
Durante queste celebrazioni vengono preparati alcuni dolci tradizionali come i pan de los muertos le cui forme ricordano ossa o figure umane, e le calaveras, piccoli teschi di zucchero decorati con colori vivaci. Qui potete trovare qualcuna di queste ricette tradizionali (purtroppo sono in spagnolo ma sono abbastanza comprensibili!).
Il culto dei morti e le sue celebrazioni hanno influenzato fortemente tutto un filone di arte folkloristica messicana che trae ispirazione anche dalle opere visionarie (dove ricorre incessantemente il tema della Morte) e dalla figura quasi mitica della pittrice Frida Kahlo.
Ma questa tradizione messicana non ha ispirato solo opere d’arte ma anche tutta una serie di gioielli e bijoux più o meno preziosi che io trovo davvero interessanti.
L’estate scorsa a New York ho acquistato da Me&Ro questo piccolo teschio d’argento per celebrare il mio ritorno nella città e per accompagnare il ciondolo con incisioni in sanscrito che avevo acquistato 7 anni prima.
All’inizio ho creduto che il fiore e la croce incisi sulla fronte del mio teschietto fossero un riferimento sincretico alla religione orientale (fiore di loto) e cristiana (croce). Ma poi ho scoperto i gioielli folkloristici messicani ed ho capito che forse mi ero sbagliata.
Ecco quindi qualche spunto per gioielli veri e propri e piccoli bijoux ispirati alla tradizione del día de los Muertos e a Frida Kahlo.
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Ciao Cara!
Latito un po’, sono in mezzo a tanti cambiamenti importanti nella nostra vita e arranco dietro ai post dei miei blog preferiti, come il tuo. Scusa!
Bello bello questo post, avevo scorso le immagini qualche giorno fa e finalmente oggi ho avuto la calma di leggere con calma e godermi i tuoi approfondimenti.
Amo anche io Frida Kahlo, il periodo della malattia lasciò segni fondamentali nella sua arte e il suo modo di trattare la morte è unico, come la tradizione de los muertos di cui hai parlato (anche giù da noi in sicilia è una tradizione molto forte e di influenza ispanica, di cui la nostra cultura, come lo stesso dialetto, è fortemente permeata).
Il tuo ciondolo-teschietto è bello, mi piace molto proprio per le incisioni e il tuo link corro a visitarlo di corsa!
Un bacione!
Clarissa
Ciao cara,
sai che non sapevo che anche in Sicilia ci fosse questo culto cosi’ particolare dei morti?!
E non sapevo neppure che tu avessi origini siciliane… leggendo i tuoi post mi ero fatta un’idea diversa e ti immaginavo di origini toscane!
Un bacione e buon giovedi’ :-***
ah, le mie origini sono decisamente miste e curiose: nata e cresciuta a Palermo, andata via a 26 anni e passata per Roma e poi stabilita a Milano. Mamma palermitana, di famiglia siciliana, che ha vissuto in giro per l’Italia, papà romano, trasferito a Palermo per lavoro, con madre veneta e padre di Viterbo, nonni in parte francesi, in parte siciliani, in parte lombardi ma fortemente girovaghi (figurati che il nonno e la nonna di mio padre si conobbero in Turchia, al seguito delle loro famiglie trasferitesi lì per un periodo piuttosto lungo).
Ho sposato un milanese, uno dei pochi rimasti, e sono la prima della loro famiglia ad essere nata al di sotto del Po :).
Adesso sono ferma qui da 10 anni ed inizio a sentire la necessità di cambiare di nuovo città!
😀 wow… una genealogia davvero intricata!
I bisnonni turchi di adozione sono favolosi!!!
e sai che invece io, non so come, mi ero convinta che fossi piemontese?
Incuriosita e messa in dubbio dal tuo giretto in Umbria (“non ci siamo mossi”!) ho girellato sul Blog e ho sentito la tua voce: ah, ma questo accento lo conosco perchè ho una cara amica dell’Aquila…. approfondisco e spulcio tutti i features…. marchigiana!
Deliziosa 🙂
Un bacio!
😀 Insomma ci eravamo fatte un sacco di film reciproci!!!
Cmunque mia mamma è nata in Calabria ma è sempre vissuta in Piemonte fino al matrimonio 😉
ah, ecco, vedi, il Piemonte c’entrava qualcosa :).
Adoro gli accenti del centro Italia, però tranne casi eclatanti (tipo il romano o il perugino e, forse, quello di Terni) non riesco a distinguerli bene purtroppo…
Amica posso essere assolutamente sincera?!? La parlata marchigiana è una delle più cacofoniche al mondo 😀
A volte guardando le interviste e i servizi del TG3 Regione inorridisco da sola!!!
A parte il pesarese che è simpatico e simile al romagnolo e l’anconetano che è molto sui generis… il resto è da brivido 😀
Se vuoi farti due risate ti consiglio questi siti, dedicati al dialetto della città di Fabriano:
http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetto_fabrianese
http://www.pinolatini.altervista.org/
Ma quant’è bello il bracciale con la foto di Frida? E poi hai messo due dei dipinti suoi che preferisco, il primo e il quarto!
Mi è piaciuto molto questo post, sei riuscita a unire arte, moda e cultura messicana! Complimenti davvero 🙂
Se ti va passa fai un salto anche sul mio blog, anch’io nel mio ultimo post ho parlato di arte, magari ti può interessare! Mi farebbe molto piacere se lasciassi qualche commento 🙂
Grazie e buona giornata!
Ciao e benvenuta!
Grazie mille per i complimenti sul post, mi fanno davvero molto piacere 🙂
E passo volentierissimo da te!
Un abbraccio.
L’arte messicana mi ha sempre affascinato ma è soprattutto la loro visione della morte, il loro modo di vivere la morte dei propri cari, la loro capacità di farne quasi una festa che più mi colpisce.
Ohhh, con questo post mi hai colpito al cuore, io amo Frida Kahlo!
Mi ricordavo che amavi molto quest’artista! Ne avevamo parlato anche qualche tempo fa, quando avevo scritto un post sulla mostra che avevo visto a Berlino!
A proposito… vengo subito a vedere la tua neonata creatura 😉
Il messico e questa festa, proprio per questi simboli e colori, mi affascina da sempre!
Affascina moltissimo anche me!
E infatti mi piacerebbe molto fare un viaggio in Messico fuori dai circuiti turistici tradizionali… ma fino ad ora purtroppo la mia unica esperienza messicana e’ stato lo Yucatan che e’ il non plus ultra dei Villaggi Vacanze!
Quand’ero al liceo, l’incontro casuale con un volume Taschen su Frida fu una rivelazione e da lì in poi fu un continuo inseguimento della sua arte e, ancor più, fu amore per l’arte precolombiana in genere, da cui lei traeva continua ispirazione, e amavo i suoi gioielli, quelli che si vedono nelle foto d’archivio, che provenivano decisamente da quel filone culturale.
Non a caso, il mio avatar qui su blogger è “La Catrina” di José Guadalupe Posada, un illustratore il cui marchio distintivo sono proprio gli scheletri vestiti a festa della tradizione messicana e che mai avrei conosciuto se non passando per Frida, quindi Rivera e i muralisti messicani tutti.
Qualche anno fa, pure Converse fece delle Chuck Taylor ispirate a Frida Kahlo e non sapevo se trovarle un buon mix di cose che amavo, oppure un’aberrazione… il bracciale mi sembra un compromesso molto più accettabile 🙂
Voglio quel libro della Taschen!!!
Deve essere un delirio!
La maggior parte dei gioielli ispirati a Frida che si trovano in internet sono molto carini come idea ma poi purtroppo sono realizzati in malo modo… io vorrei qualche gioiello tradizionale in argento come quelli che aveva lei (ho visto una mostra due anni fa a Berlino con esposti anche alcuni abiti e qualche gioiello ed ero letteralmente estasiata!) ma non e’ per niente facile trovarli.
Speravo di scovare qualcosa quest’estate in Costarica ma niente! Chissa’… prima o poi un viaggio in Messico!
Le guide Taschen son piuttosto semplici da reperire quindi credo basti una buona libreria.
Un volume che poi amo moltissimo è il catalogo di una mostra sull’arte messicana tenutasi a Napoli nel 1997 che ho scovato una decina d’anni fa in un negozio di libri usati.
Si chiama “Passione per la vita” (http://www.hoepli.it/libro/passione-per-la-vita-la-rivoluzione-dell-arte-messicana-nel-xx-secolo/9788878135802.asp)
ed è una vera manna per chi è appassionato d’arte messicana, sia a livello di contenuti sia di ispirazioni!
Grazie mille per la dritta!
Mi metto alla ricerca 😉