Istruzioni per l’uso:
Attenzione post pericoloso. Leggerlo può indurre effetti simili a quelli del noto “cane di Pavlov”!
Photos taken by The Red-dot.
Piccola Introduzione:
Immaginatevi due ragazze vestite da Fashion Week, l’unico pasto della giornata a base di macarons, un caffé storico in boulevard Saint Germain, tavolini microscopici, turiste anglosassoni un po’ acide, due reflex, una penna sottratta a un cameriere, un taccuino spiegazzato, un tè verde e un caffè.
Ecco… ora potete avere un’idea abbastanza precisa di me ed Al alle prese con la nostra degustazione di macarons e con la tangibile disapprovazione di tutte le nostre vicine di tavolo.
Io ho assaggiato:
Infinement Caramel, Crème Brulée, Ispahan, Infinement Cassis, Jardin Marin, Huile d’Olive à la Mandarine.
Infinement Caramel: Caramel au beurre salé.
Ragazze… cosa ve lo dico a fare?! Questo è IL MACARON! E’ semplicemente sublime. E’ tutto quello che potete aspettarvi dalla vita entrando in una pasticceria… e forse anche qualcosina in più.
Crème brulé: Vanilles & éclats de Caramel.
Questo macaron in realtà l’ho preso per sbaglio. Non che non fosse buono, per carità (la ganache alla vaniglia è deliziosamente profumata ed untuosa)… ma semplicemente non era nei miei piani.
Quando ho dovuto scegliere i gusti ho cominciato a ripeterli a bassa voce tra me e me come un mantra, per essere sicura di non sbagliare. Ma poi ovviamente mi sono emozionata, ho cercato di farla breve indicando “questo, quest’altro e quei 4 là”, e non mi sono accorta dell’intruso!
Oltretutto per un attimo sono stata vittima di una crisi di panico al pensiero di aver preso Crème Brulée al posto del mitico Ispahan, che volevo assaggiare da una vita.
La mia amica Al, calma e impietosa, mi ha detto che secondo lei Ispahan non c’era neppure, e che dovevo averlo immaginato in preda ai fumi dell’esaltazione.
A questo punto abbiamo avuto una crisi di riso isterico, incuranti della nostra vicina babbiona (che avevamo già ampiamente disturbato facendo cadere il coperchio di una delle macchine fotografiche sotto i suoi piedi, e cercando di incastrare tutte le nostre carabattole sulla panca condivisa), ormai letteralmente disgustata dalla nostra mediterraneità.
Ma fortunatamente tutto è bene quel che finisce bene, ed alla fine il momento di panico si è risolto con il ritrovamento del perduto Ispahan sul fondo del sacchettino!
Ispahan: Rose, Letchi & Framboise.
Ci sarà un motivo per cui questo è il gusto feticcio di Pierre Hermé, no?! Questo macaron è un delirio assoluto: il profumo inebriante della rosa, la dolcezza del litchi ed infine il gusto acidulo del lampone, a bilanciare e riportare il tutto ad un equilibrio perfetto. Commovente!
A questo punto ho iniziato a soffrire la sete, a trangugiare il mio té verde, a guardare l’orologio perché stavo facendo tardi alla sfilata di Alexis Mabille (che poi effettivamente ho perso), e a sentire gli zuccheri nel sangue e la meringa appiccicata ai denti.
Se volete gustarvi dei macarons il numero giusto è 3, non uno di più (al limite prendetene 5 o 6 ma divideteli con il vostro amoureuse).
Se invece volete farvi del male mangiatene avidamente 6, 8 o addirittura 10 (come ho fatto io l’anno scorso per mettere a confronto i due mostri sacri Hermé vs. Ladurée).
Ma vi avverto: l’esperienza vi metterà alla prova e ne uscirete vagamente disgustate.
Infinement cassis: Cassis.
Non potendo trasportare le mie meringhette con me da una sfilata all’altra ho dovuto divorare in tutta fretta le tre rimanenti a forza di tè verde.
Il Cassis si è rivelato a suo modo rinfrescante. La meringa è leggerissima e fragrante e la ganache affatto untuosa, con deliziosi pezzetti di mirtillo da masticare.
Huile d’Olive à la Mandarine: Crème huile d’olive mandarine, Compote de mandarine.
Ammetto che a questo punto della degustazione ero molto provata ma so pur sempre riconoscere un capolavoro e questo macaron lo è a tutti gli effetti.
La ganache è qualcosa di indescrivibile: soffice, niente affatto untuosa, fresca, agrumata. Un’autentica delizia.
Jardin Marin: Thé vert, Girolle & Citron.
Quest’ultimo macaron fa parte della Collection Éphémère, un’edizione limitata che prevede l’uscita di un macaron diverso ogni mese (ognuno ispirato ad un immaginario Giardino) e di un coffret speciale che li raccoglierà tutti a fine anno.
Il Jardin Marin rievoca le note iodate dell’Oceano mescolando insieme il té sencha, il limone e i funghi. Sì, avete capito bene… funghi gallinacci per la precisione.
Ammetto di non averlo capito più di tanto: ho sentito il té verde e il limone in maniera molto distinta ma mi sono persa per strada lo iodato e sono stata leggermente sopraffatta dalle mandorle.
Ma per l’appunto era il sesto macaron consecutivo e il mio fisico stava cedendo!
Voilà c’est tout!
Sappiate che è stata dura!
Pingback: Pierre Hermé. Piccola degustazione tra Jardin Ephémère e Incontournables macarons de Noel. | In the Mood for Love
Non c’è storia, Hermè non si discute 🙂
Pierre forever 😀
ho finito i macaron, l’ultimo era quello al sapore di funghetto: insolito ma mi è piaciuto.Fabiana
Quel macaron vorrei assaggiarlo di nuovo!
Quel giorno non sono riuscita ad apprezzarlo a dovere causa overdose di zuccheri 😀
Un bacione cara :-***
A rileggere questo post mi sono rivissuta tutto momento per momento!
Che pomeriggio! E che mangiata di macarons! (comunque a parte questa scorpacciata direi quasi malsana in effetti non abbiamo poi strafatto più di tanto: a Parigi non solo non sono ingrassata, ma sono addirittura dimagrita! Incredibile :-/ più macarons per tutti!!)
E ribadisco: Ladurée forever ahahah (non ti arrabbiareee)
Baciiii :***
Ti credo amica che sei tornata da Parigi dimagrita: sabato abbiamo fatto il primo pasto della giornata alle 5.00 pm e domenica ci siamo nutrite di soli macarons!
Concordo: più macarons (di Pierre) per tutti 😀 😀 😀
così di prima mattina..mentre mi avvio in palestra! Cane di Pavlov mode on, ho come l’idea che finito il mio corso di abdos-fessier con assoluta ipocrisiami precipiterò da Paul (è la storica pasticceria locale rinomata proprio per i macarons)! ho fatto una full immersion dei post parigini e sono davvero sublimi, ti sei superata 😀
😀 No dai amica mi fai sentire in colpa!!!
Sei così brava da andare in palestra anche oltr’Alpe e io ti faccio venire voglia delle meringhette malefiche!
Comunque è in arrivo un altro post su pasticcerie e panetterie di promettenti allievi del buon vecchio Pierre 😉
Baci tesora :-***
Effetto cane di Pavlov attivato. Che poi, saran mai cose da leggere alle 18.40?
Troppo tardi per la merenda, troppo presto per la cena, sigh, che pessimo tempismo!
(comunque se riuscirò ad organizzare la mia fuga parigina di inizio estate -anche se la tesi e gli ultimi esami mi stanno quasi facendo abbandonare l’idea- snobberò con fierezza Lauderée memore dei tuoi saggi consigli e andrò direttamente dal Maestro. E’ anche a questo che servono i blog no? Non solo a farsi venire le vogliette per quanto riguarda i vestiti :D)
Amica Otti ma lo sai che ad Al sono piaciuti di più i macarons di Ladurée?!?
L’ho torturata per due giorni e 1/2 ma non c’è stato verso!!! Ha detto che quelli di Pierre sono troppo poco meringosi!!
Ottavia: Troppa ganache e troppa poca meringa! Son buoni ma in bocca fanno troppo effetto burro… Non ho sentito lo stesso equilibrio perfetto che sento nei macarons di Ladurée.
Secondo me comunque, come dissi anche a Roberta al caffé, è come Canon e Nikon: il livello è top per entrambe ma in genere chi ama l’una odia l’altra! (curiosità per l’Ottavia: io ho una Canon e la Roberta ha una Nikon ahaha)
Per me non c’è niente di più sublime del caramello salato e del pistacchio di Ladurée ma devo ammettere che anche quelli al Cassis di Hermé eran davvero buoni (ma again, troppo burrosi per i miei gusti!)
Inutile dire che, sedute al Deux Magots, ci siamo imbarcate in un dibattito Ladurée vs Hermé epocale! XD
Amica io non ho nessun problema ad ammettere che la tua Canon è moooolto superiore alla mia Nikon… ma per i macarons non transigo: Pierre forever 😀
Ahaha siete adorabili. bene, brave, adesso sarò costretta ad assaggiarli entrambi! Ma vi sembrano cose da fare?!
:*
😀 Lo so, siamo pessime!!!
mmmmmmmm mi sento male!! durante la lettura di questo post stavo per accasciarmi alla scrivania vittima della sindrome di Stendhal. Mi riprometto di mangiare quanto prima qualche macaron ma a Torino sono disponibili solo di una marca
Non me lo dire: il malefico Ladurée che sta letteralmente colonizzando il mondo!
Sai che avevo voglia di assaggiare i suoi macarons speciali al fior di ciliegio creati in collaborazione con Tsumori Chisato?! Ma mi sono imposta di rimanere fedele al mio adorato Pierre 😀
e 5 ora basta!l’ultimo è stato Huile d’olive a la mandarine. Ora rinizio a sfaccendare per smaltire le calorie Fabiana
😀 😀 😀 Oddio amica questa è stata una coincidenza davvero buffissima!!!
E sappi che ti invidio: dopo l’overdose di meringhette della mia settimana parigina ora sono in autentica crisi di astinenza e soffro anche solo a sentirne parlare!
Ho messo su il tè verde anche io ma mi aspettano dei tristissimi frollini integrali nonché biologici Viviverde by Coop… che tristezza!!!
Un bacione :-***
(dopo il tè inizierò anche io a sfaccendare perché il lunedì è giornata di aspirapolveri e lavatrici anche per me!)
Cara Roberta,
son arrivata ieri dal corso di sci da me organizzato per i miei alunni : 4 giorni stancanti ;non ho più l’età per non dormire notti di seguito e sciare tutto il giorno. Stamane lezione in palestra e un vortice di altre attività , niente pranzo, arrivo a casa inizio a fare lavatrici, poi ho detto basta! Mi rilasso e guardo cosa dice la Bailing nel mentre sbocconcello la dozzina di macaron di Hermè che avevo commissionato a mia sorella .Apro il tuo post e parli di macaron! Credo di aver appena mandato giù ispahan e cassis. Sono in overdose di glucidi ma felice. Ora mi faccio un tè verde anche io. CIao Fabiana