Qualche giorno fa la mia blog-amica des petits pois gris mi ha consigliato di vedere l’ultimo film di Gus Van Sant, Restless.
Detto, fatto! Grazie anche al tempismo di Sky.
Restless è un film poetico e delicato che vi consiglio assolutamente di vedere.
Io avevo già preparato i fazzoletti (visto l’argomento) ma non ho pianto, perché questo film dolce-amaro ha un modo così lieve di trattare il tema della morte che le lacrime son sempre lì lì, che premono per uscire… ma alla fine ti esce un sorriso.
Di questo film mi è piaciuto tutto: la regia, la colonna sonora, la fotografia, i due giovani protagonisti che sono a dir poco strepitosi.
Ma siccome questo è un blog frivolo voglio parlarvi dei costumi e del lavoro geniale fatto da Danny Glicker per costruire lo stile dei protagonisti, Annabel ed Enoch.
Annabel ama la vita e la natura, gli insetti, gli uccelli e Charles Darwin.
All’inizio del film il suo stile è ancora in un certo senso embrionale, indossa abiti maschili stratificati che camuffano la sua femminilità.
Femminilità che emerge nel corso del film, sbocciando insieme all’amore per Enoch.
Lo stile di Annabel è uno stile vintage, fatto di abiti usati e mescolati tra loro con naturalezza, che rispecchia il suo legame con il passato e il suo vivere giorno per giorno. C’è l’ispirazione edoardiana in omaggio alle illustrazioni macabre di Edward Gorey (Annabel ama disegnare), ma anche riferimenti agli anni ’40 e ’70 che il costumista ritiene in un certo qual modo speculari.
Per creare il guardaroba di Annabel sono stati utilizzati abiti vintage e second hand autentici, scovati in negozi dell’usato in giro per gli USA, ma anche abiti disegnati appositamente per lei da Danny Glicker e realizzati con bellissimi tessuti vintage.
Enoch è un adolescente difficile, che porta addosso i segni di un lutto mai superato e che ha eletto a suo confidente ed amico del cuore il fantasma di un kamikaze giapponese.
Enoch usa gli abiti come un’armatura tra sé e il mondo e il suo personaggio abbraccia in tutto e per tutto l’estetica del lutto, barricandosi nei suoi completi tradizionali.
Anche nello stile di Enoch ci sono alcuni tocchi vintage, come gli occhialini tondi (che sono occhiali da macchinista anni ’40) e le cravatte con il nodo stretto allacciate sotto a colletti rigidi, che richiamano gli anni ’20.
Infine il taglio di capelli di Mia Wasikowska che ricorda tantissimo quello mitico di un’altra famosa Mia.
Insomma correte a vedere questo film, per un sacco di buoni motivi!
Amica, grazie per la blog-citazione 😉
Hai visto che bello?! Io mi sono riguardata per tre volte la carrellata di immagini di loro felici, è dolcissima e lo stile dei due protagonisti perfetto!
Ad ogni modo, non trovo la tua recensione frivola, anzi, hai colto nel segno lo spirito del film e dei costumi come io non avrei mai saputo fare!
Baci :-***
Grazie mille per il cine-consiglio amica, il film mi è piaciuto davvero tantissimo!
E per la recensione è stato facile: ho trovato una bellissima intervista al costumista e mi sono limitata ad attingervi a piene mani 🙂
Baci :-***
Harold &Maude è un gioiellino. Te lo straconsiglio.
Cercherò di vederlo prima possibile!
Ciao amica,
mi hai molto incuriosita con questo film che non conoscevo ed ho subito programmato la registrazione su Mysky. Forse già stasera riuscirò a vederlo.
E’ sempre un piacere leggerti!
Buona serata
un bacione
Poi fammi sapre se ti è piaciuto, mi raccomando!
Baci cara :-***
Ciao cara.
Era da un po’ che non passavo. Stasera vedrò RESTLESS, perché dopo aver letto il tuo post, non posso farne a meno.
Adoro Edward Gorey, il Vintage e il modo impeccabile in cui hai curato la recensione dei costumi di questo film. E non hai fatto solo questo, perché la frivolezza, quando è saggia, elegante e colta, come la tua, perde tutti i connatati negativi.
Come sempre è stato un piacere. Un bacio Bailing
Grazie mille tesora 🙂
Poi fammi sapere se il film ti è piaciuto :-***
Già fatto! Un film incantevole, mi ha ricordato tantissimo Harold & Maude, solo che Maude qui ha 60 anni di meno. Da vedere e rivedere.
Non sei la prima che mi cita Harold & Maude, devo assolutamente vedere quel film 🙂