Oggi, tanto per cambiare, parliamo di scarpe (uh, che novità!).
Girellando sul web mi sono imbattuta in una fashion blogger con ai piedi un paio di kitty flats che avrei giurato essere le famigerate Charlotte Olympia di cui avevamo già disquisito qui.
E invece no! La blogger in questione rimandava al sito di tale Jessica Buurman ed io ovviamente sono corsa subito a curiosare.
Ora a colpo d’occhio le scarpe di Jessica Buurman più che delle inspired shoes mi sembrano delle copie spudorate dell’originale e quindi ho iniziato a farmi delle domande.
Innanzitutto mi sono chiesta: dove finisce l’ispirazione ed inizia il tarocco?
Come mai queste scarpe sono vendute regolarmente online mentre i tarocchi made in China sono (teoricamente) illegali?
E secondo voi è eticamente corretto un acquisto del genere?
Ok, ammetto di non essermi posta solo domande esistenziali ma anche più prosaiche tipo: come saranno queste scarpe dal vivo?
Belline come in foto o drammaticamente cheap?
Ciao Bailing, da quanto tempo! Lo so che quello che scrivo nel commento non c’entra con il post ma volevo farti sapere che ogni volta che entro nel tuo blog è come se entrassi nel soggiorno di casa tua e ci sedessimo sul divano a chiacchierare come vecchie amiche, condividendo le nostre passioni per animali,moda,viaggi e cibo. Non mi capita spesso di sentirmi così a mio agio con qualcuno, come se ci conoscessimo da sempre (anche se noi di persona non ci siamo mai incontrate, per ora!), ma ecco, volevo farti sapere che quando leggo i tuoi post,colgo qualche scorcio della tua vita, sento una sensazione di calore e affetto che mi fa sentire bene, come se stessi con una cara amica che mi fa sempre piacere incontrare.
Spero di non sembrare matta, ma anche nei confronti delle altre ragazze e donne che lasciano commenti qui, mi sembra di essere veramente amiche…..ed è bello, che nonostante la “freddezza” della tecnologia, si riescano a provare emozioni simili.
Un abbraccio, amica (!!)
Ciao Je,
grazie mille per avermi lasciato questo commento 🙂
Mi fa davvero tanto piacere sapere che il mio blog è anche per te un luogo dove ritrovarsi a scambiare chiacchiere e confidenze!
E sai una cosa?
Ogni volta che ho avuto l’occasione di incontrare dal vivo le mie amiche di blog è sempre stata un’esperienza bellissima perché l’impressione (come hai scritto tu) era quella di ritrovare delle vecchie amiche!
Un abbraccio cara, e a presto!
trovo che una copia nella maggior parte dei casi sia una brutta copia.
ma alle tue domande ne aggiungo un’altra: è eticamente corretto che le grandi griffe mettano in commercio capi da 500 euro in su quando pagano quello stesso capo magari 100 euro?! mi riferisco alla trasmissione report che l’anno scorso o 2 anni fa aveva denunciato l’esistenza di laboratori cinesi in Italia che lavoravano per una grande marca producendo borse. Borse che all’azienda costavano pochissimo in negozio avevano prezzi esorbitanti. E’ accettabile? A dire il vero NO. E’ accettabile che con l’arrivo dell’euro si arrivi a pagare un paio di jeans 200-300 euro? Direi di no. Varrebbe la pena boicottare il mercato per far scendere i prezzi, anche i consumatori hanno potere! non sono una sovversiva…anch’io faccio acquisti pazzi, però ci penso e mi viene rabbia. La stessa rabbia che provo per le griffe low coast che producono in paesi poveri dove il lavoro viene sottopagato.
un bacione
momben
Hai perfettamente ragione Ben!
Ho visto anche io la puntata di Report a cui ti riferisci e ho provato davvero un grande dispiacere, anche perché alcune delle case di moda “incriminate” sono sempre state tra le mie preferite.
Credo che bisognerebbe cercare di fare delle scelte etiche anche nel campo della moda.
Ma a volte purtroppo ci lasciamo guidare dall’infatuazione per un oggetto, ci facciamo prendere la mano e torniamo a comprare marchi che avevamo giurato di non comprare più, per un motivo o per l’altro.
Un bacio cara :-***
Io credo che la beffa stia nel fatto che vengano prodotte nello stesso posto e la differenza è solo il marchio che poi gli danno e con le quali vengono inserite nel mercato..o magari quelle di questa jessica hanno dei difetti minuscoli o poco significativi ma che non permettono di far uscire quel modello con il marchio di lusso..ma sono troppo identica per essere solo una copia spudorata..
Ciao Becky.
chissà… potrebbe effettivamente essere come dici tu!
Ma magari le scarpe sembrano copie perfette e bellissime in foto, ma poi dal vivo sono evidentemente dei tarocchi cheap.
Io sarei proprio curiosa di poterle vedere e toccare!
Viva la fantasia! Copie così spudoratamente uguali persavo si limitassero a Zara…
Direi che in confronto i modelli inspired di Zara sono quasi creativi!
Non mi piacciono, semplicemente perchè innanzitutto sono spudoratamente uguali, come dici tu, in foto.
Poi, dal vivo rimarranno sicuramente identiche ma, sempre come dici tu, sicuramente anche cheap in modo altrettanto spudorato.
Va bene l’ispirazione (si sono ispirati tutti, talvolta copiando quasi pedissequamente ma in quel caso si tratta di veri e propri tributi, vedi i grandi tipo D&G, Gaultier, Marni e Prada con la Schiaparelli) ma l’un-fair play stile cinese no…
:-***
Assolutamente d’accordo amica: un conto è l’omaggio fatto da un grande a un altro grande.
O le (a questo punto innocue) ispirazione di Zara.
Un conto è copiare e foraggiare i “vorrei ma non posso”!
guarda a me l’unica perplessita’ che mi lasciano queste cose e’: com’e’ possibile che esistano, cioe’ che nonv engano ritirate dal mercato, denunciate
boh.
ti ricordi quando ti mandai il link di quelle borse lv regalate?
ecco, quel sito nel giro di due giorni non c’era piu’, e va bene.
ma se questa ancora resiste, mi chiedo: come e’ possibile?
boh.
cmq io certe cose preferisco non averle e continuare a sognarle. almeno restano belle.
Probabilmente è per il motivo che scriveva qui sotto effi: non taroccano il marchio, non vendono spacciando quelle scarpe per delle Charlotte Olympia o delle Valentino etc…
Quindi non sono illegali e se non sporgono denuncia le aziende coinvolte possono continuare a vendere.
Cosa assurda da un punto di vista logico ma molto plausibile da un punto di vista legale!
A proposito di grandi marchi senti cosa ho fatto un mesetto fa: il Signor G. mi dice che su un sito di San Marino che vende normalmente marchi medi (tipo le polo di Ralph Lauren per intenderci) ha visto dei carré di Hermès tra cui un brides de gala a metà prezzo.
Vado subito a guardare e i foulard si vedeva già dalla foto che erano tarocchi perché mancavano dei dettagli importantissimi nei disegni.
Io da brava spiona ho immediatamente scritto al servizio clienti di Hermès per segnalare il fattaccio 😀
Loro mi hanno risposto ringraziandomi e dicendomi che avrebbero preso provvedimenti e i foulard sono scomparsi dal sito in questione.
Se non che qualche giorno fa sono ricomparsi…
Anche qui sono misteri!
pero’ da hermes ti avrebbero potuto ringraziare con un bel carre’ originale per premiare la tua dedizione, no?
spilorci…
😀
Eh ma infatti!
Io già mi immaginavo la loro email “Gentile signora per ringraziarla per la sua dedizione alla nostra Maison abbiamo pensato di farle omaggio del carré Brides de Gala nell’introvabile combinazione di colori azzurro e arancio” 😀
mi sembra doveroso da parte di Hermes!
Eh, infatti 😛
Ah, no, se non posso avere l’originale perché dovrei procurami una copia?! Questo vale per scarpe, borse e tutto il resto…
Sono d’accordissimo con il coro delle voci indignate: non è etico e non è corretto nei confronti dei creativi che lavorano per “gli originali”. E anche per questo non accetto né concepisco le copie!
Anche io sono d’accordo sul fatto che non sia etico!
E oltretutto che soddisfazione abbiamo a girare con un tarocco al braccio?!
Gli altri pensano che sia vero ma noi lo sappiamo che è falso!
Purtroppo credo che la maggior parte delle persone non la pensi affatto come noi!
a me sembrano tarocchi belli e buoni. strano che non abbiano ancora chiuso- di solito le case di moda sono abbastanza rigorose; si tollera l’ispirazione, ma non la copia che possa ingenerare confusione…
(me lo chiedevo anche a proposito delle orride lita tarocche che invadono i negozi. che poi, qualcuno dovrebbe spiegarmi il senso di “copiare” scarpe poco costose, facendole pagare poco meno. capisco lo stivale da millemila euro, anche se mi fa tanto vorrei ma non posso)
😀 sulle J. Campbell mi sono fatta delle domande pure io!
Loro sono nati un po’ come marchio low cost che prendeva ispirazione da altri più famosi ed ora mi ritrovo le loro scarpe non solo nelle boutique (a Perugia la mia boutique preferita vende le Lita insieme alle borse di YSL e di Fendi e agli abiti di Marni e Kenzo!) ma pure copiate!
E infatti questa famigerata Jessica Buurman ha pure i tarocchi delle Lita e delle Foxy Wood di J. Campbell!
Mi sembra un po’ come mettersi a copiare gli abiti di Zara!
qual è la boutique di perugia? c’è un negozio di scarpe stupendo (in quel luogo dell’orrore che è ponte san giovanni che ha scarpe stupende) e le jc e il proprietario, con faccia schifatissima, mi ha detto: “ma ha visto che schifezze? eppure le vogliono! lei non se le metterebbe mai, veroooo?”- facendomi tanto ridere:)
😀 Io le ho viste da Lino Ricci in corso Vannucci!
E ti dirò che sono stata anche un pochino contenta perché faccio (mea culpa) due paia di JC ce le ho e le porto anche benissimo 😛
ahhh, pure da lino ricci?:) comunque, se sei in zona- vai da dorico. ha scarpe davvero belle!
(lo so che le possiedi. ti confesso che le ho provate e non sono scomode, ma quei ferri da stiro non riesco proprio a vedermele e con le strade di roma…. mmmm)
Sì, l’estate scorsa avevano solo le Lita e le Foxy wood ma ho visto che per l’autunno inverno ne hanno presi parecchi modelli, compresi i loafers borchiati che vanno a ruba tra le fashion bloggers.
Dorico a Ponte San Giovanni, giusto?
Andrò di sicuro 😀
inspired si, ma proprio copia no!
soprattutto per cose così riconoscibili (il negozio di scarpe dove vi ho mandate a te e alla caia fa anche “copie” di scarpe famose, ma parliamo di ankle boots, decoltè, ballerine, forme insomma piuttosto standard…)
e poi perchè?
perchè gli altri pensino che abbiamo un originale?
chi capisce lo vede che è falso, chi non capsice…non sa e basta…
ci sono cose che non mi potrò mai permettere, come una birkin, cose che potrò permettermi con sacrificio, ma vuoi mettere la soddisfazione?
che gusto c’è a portare una cosa tarocca? non è meglio una cosa senza marca ma originale?
meglio una scarpa di zara dalla forma divertente o comoda o che ci piace piuttosto che un tarocco…che allora a quel punto è meglio made in china a 10 euro
🙂
oppure non prendo una cosa supercostosa, ma una di qualità medio-alta ma che almeno è di qualità…
è un po’ la storia delle borse…perchè prendersi il tarocco? in turchia pare facciano delle “birkin” fantastiche a 250 euro
“ne vuoi una?” mi ha chiesto un’amica che se la faceva portare?
no grazie, per 250 aspetto i saldi di coccinelle e di nannini, con quella cifra mi sono rpesa il bauletto the bridge e quello alviero martini….autentici
🙂
Quoto totalmente Giulia!
😀 sai che la Birkin tarocca me l’ha proposta anche un mio amico?!
E non veniva neppure dalla Turchia ma dalla Toscana!
Me l’ha fatta pure vedere dal vivo: perfetta e identica all’originale!
Io tra l’altro sono convinta del fatto che il 99% delle borse super lusso che vediamo ogni giorno sui fashion blog più tamarri siano dei tarocchi ben fatti: non ci credo proprio alla zarretta che fino a ieri era vestita H&M dalla testa ai piedi e che da un giorno all’altro se ne esce con una Chanel Jumbo o una Birkin!
Come hai detto tu, chi non ne capisce niente non si pone neppure il problema… ma siamo sicuri che chi ne capisce se ne accorga?!
Insomma un tarocco ben fatto in foto passa sicuramente per l’originale e molto probabilmente anche ad un esame superficiale.
Ti faccio un esempio: quest’estate ero a The Mall con le mie amiche e ad un certo punto in una delle boutique entra una cinese di mezza età, vestita in maniera mediocre ma con una Birkin color caramello al braccio… si siede vicino a me per provare delle scarpe e appoggia la borsa per terra a pochi cm da me: io mi sto ancora chiedendo se quella borsa era vera o tarocca!
Insomma ho visto la tizia cinese e mi sono subito detta “tarocco” (alla faccia dei pregiudizi!), ma era anche una signora sui 60 e comunque era in Italia e a fare shopping in uno degli outlet più di lusso che abbiamo… quindi chi lo sa?!
E’ chiaro che a volte mi capita di vedere in giro tizie vestite da cani con zeppe da cubista, 5 cm di french manicure e Birkin al braccio e lo so senza ombra di dubbio che le hanno prese dai cinesi!
Un tarocco ben fatto addosso ad una signora ben vestita passa al 99% per una borsa vera.
Per me la soddisfazione di avere un bell’oggetto è qualcosa di personale, anche perché dove abito io il 95% delle persone non conosce la differenza tra una borsa di Carpisa e una di Chanel e non si immagina neppure che possano esistere borse da 2500 o 5000 o più euro…
Ma non sono sicura che sia per tutti così, ed ecco spiegato il tarocco: spendo 200 euro e tutti pensano che ho una cosa da 2000 e rosicano!
Molto italiano non trovi?!
orribilmente vero
una cosa di lusso è…un lusso…e me lo devo meritare in occasione speciale, devo ponderarlo, pensarlo, sceglierlo, valutarlo…
e devo sapere IO il suo valore economico…
se mi serve una borsa per portare le cose, vado da carpisa e ne trovo mille carine e pure eleganti e che fanno la loro parte (tra l’altro da carpisa mi sono presa un set di valigie bianche profilate color cuoio di vera plastica 100% che sono belle da far paura!)
io che sono una pezzente 🙂 la balenciaga regalo dei 40 del marito non la porto MAI in motorino perchè non posso frullarla nel bauletto e perchè penso che se mi schianto è una tragedia.
e una volta che sono uscita che minacciava pioggia, mi sono portata dietro una busta di plastica per infilarcela alla bisogna….
ma io ho “quella” che so che è vera, che so che è un regalo fatto con affetto per una data importante…
signore, a noi – mi sa – piace tenerci alle cose….
🙂
Ma sai che lo scorso marzo a Parigi ho fatto la stessa cosa con la mia Bagonghi?!?
Pioveva e l’ho ficcata in una busta di plastica 😀
Mica mi potevo giocare il velluto soprarizzo comprato con tanti sacrifici in super saldo su Yoox 😀
ricordi la puntata di sex & the city quando samantha si è messa in fila per una birkin e ne vede una al braccio di una grassona in tuta?
😀
Altro che 😀
E c’è pure una scena di SATC (non ricordo se telefilm o film) in cui Samantha cerca di comprarsi una borsa tarocca 😀
si, nel telefilm…
samantha la compra e poi viene smascherata da una coniglietta di playboy che ce l’aveva vera…
e carrie va per comprarsene una, ma poi le vede tutte buttate nel bagagliaio polveroso di un panzone con la canottiera zozza e desiste perchè lei avrebbe saputo da dove veniva
🙂
Che è un po’ il discorso che facevamo noi: anche se gli altri pensano sia vera ma tu lo sai che è tarocca… che gusto c’è?!
Attenzione però: conosco anche artigiani che lavorano per le grandi marche e che spesso hanno un’attività parallela, ossia vendono i modelli dei grandi ma senza il marchio, le fodere, i cursori delle cerniere ufficiali… insomma, il prodotto è lo stesso debrandizzato. Mi viene da pensare che quella del toscano (ne ho viste anche io ed in negozi) siano questo genere di prodotto.
Infatti il mio amico mi ha spacciato questa storia: le fa in Toscana uno che cuce le borse per Hermès.
E io a questo punto l’ho bonariamente preso in giro, innanzitutto perché la borsa in questione aveva stampato Hermès Paris in bella vista sia sul cuoio che sul lucchetto, e poi perché Hermès fa fare tutto dai suoi artigiani e tutto rigorosamente in Francia e non si affida mai ad aziende terze.
Per tutti gli altri marchi invece non solo è possibile ma altamente probabile.
Per esempio la mia pellicciaia lavora in un’azienda che a sua volta lavora per un’altra che a sua volta lavora per Prada.
Per non parlare dei c.d. scarpari marchigiani che lavorano un po’ tutti per i grandi marchi ed ecco come si spiegano gli outlet di scarpe o le scarpe senza marchio identiche a quelle firmate!
Io trovo riprorevole che un’azienda basi la propria strategia solo ed esclusivamente sulle copie. Posso capire qualcosa, non tutti i brand possono essere trend setter, ma tutto-tutto no.
Oltre che deplorevole è veramente inspiegabile come non abbiano guai legali!
Cinesaglia con un nome che rimanda a qualcosa si ammeregano e pseudo faigo. Io non la degnerei di un cent.
Infatti non escludo che siano made in China perché non sono riuscita a trovare nessun dato sulla provenienza delle scarpe!
Io son totalmente a sfavore delle copie e delle varie ispirazoni ”un po’ troppo”.
Vi deve sempre essere un minimo di rielaborazione da parte del brand altrimenti per me sono paragonabili ai vari dolce e cabana delle bancarelle.
Eticamente la copia è scorretta poiché non dà valore a tutto il processo creativo che sta dietro a una creazione e minimizza l’impegno della Maison o dello stilista.
Detto questo ben vengano le ispirazioni di Zara (quando sono ispirazioni e non copie spudorate, anche Zara ogni tanto ci casca e infatti avevo letto che moltissimi capi di Zara non arrivano mai sul mercato perché vengono bloccati prima per questioni di disegni e modelli registrati e blabla) o chi per lei che ci permettono di toglierci qualche sfizio di stagione spendendo il giusto ma che siano ispirazioni.
Se si supera la soglia e si arriva al taroccone proprio no.
(Jessica Burman fa chiaramente parte degli spacciatori di tarocconi e legalmente non riesco a spiegarmi come possa essere ancora in piedi. Probabilmente non è ancora giunta all’attenzione di chi di dovere perché qua non si tratta di capi ispirati ma con quel tanto di originalità che permette di evitare la denuncia, queste sono copie belle e buone.
E sembrano pure un sacco cheap!
Oltretutto secondo me si stanno pubblicizzando con le blogger perché lo scorso autunno ho visto moltissimi link al sito su blog di dimensioni medio-grandi…)
Ti dirò di più amica: non solo si pubblicizzano attraverso le bloggers ma hanno anche una specie di affiliazione con i blog per cui si può ricevere aggratis tipo un paio di scarpe al mese e fare anche i giveaway con i loro prodotti!
http://www.shopjessicabuurman.com/faq_info.html?faqs_id=92
Ma io mi chiedo: in Italia non è illegale anche comprare i tarocchi oltre che venderli?!
Misteri…
veramente sono illegali anche i giveaway… lo sai?
Ma infatti!
Vogliamo parlare anche di questa cosa dei giveaway?!
Io dovevo farne uno lo scorso inverno per un’azienda spagnola ma poi mi hanno ricontattata dicendo che si erano informati sulle leggi vigenti in Italia e che avevano scoperto che i giveaway praticamente sono illegali.
A me è preso un colpo, anche perché ne avevo fatto qualcuno piccolino con in palio i bijoux di una giovane designer canadese o gli smalti di Chanel, ma in ogni caso ho smesso di farli.
Per qualche mese non ho più visto niente su nessun blog ma ora hanno ricominciato a farli più o meno tutte!
Bhà… non so cosa pensare…
guarda, piu’ sei grande piu’ puoi essere colpito, ma di fondo secondo me, meglio stare con la coscienza a posto.
i giveaway richiedeebbero un sacco di soldi di gestione: ci dovrebbe essere addirittura un notaio che certifichi la trasparenza del consocrso.
e quale dei nostri blog si puo’ permettere una spesa simile? per uno smalto chanel?
meglio lasciar perdere.
sì, è illegale- ma è illegale comprare marchi contraffatti. questo è un tarocco un po’ “di confine”, perché non falsifica il marchio (i finti givenchy non sono marchiati givenchy)- quindi non sono illegali.
però, le aziende *copiate* potrebbero e dovrebbero fare qualcosa!
Anche io in effetti mi sono data questa spiegazione: non è illegale perché non c’è scritto Valentino, oppure Charlotte Olympia, oppure Phillip Lim ma c’è scritto Jessica Buurman.
Sulle borse il discorso non fa una grinza.
Ma sulle scarpe?!
Il marchio è sul plantare e non lo vede nessuno, mentre la scopiazzatura è sotto gli occhi di tutti!
Ma scusate, sulla contraffazione del marchio sono d’accordo… ma immagino che Valentino, Charlotte Olympia & Co. abbiano depositato i modelli… Quindi comunque resterebbe tutto illegale! E come fanno a lavorare questi? Bah!
Amica, da avvocato, che ne dici?
Da avvocato (mi viene da ridere!) ti dico che la legge è tutta un cavillo e un’interpretazione per cui non mi meraviglierei per niente se questi campassero proprio grazie a un paio di stupidi cavilli.
Tra l’altro bisognerebbe capire dove hanno la sede e che tipo di leglislazione vige nel loro paese di provenienza…
Sicuramente sono furbi e l’idea di lavorare con le fashion bloggers è buona perché li mette in contatto con tutto un universo parallelo di bimbeminkia che potranno dilapidare allegramente le loro paghette e poi vantarsi di avere ai piedi la scarpa to die for!
(quelle che le ricevono gratis sono costrette a mettere il link di Jessica Buurman, ma quelle che se le comprano sono liberissime di spacciarle per le originali!)
Bello, dovremmo proprio affiliarci!
Vuoi mettere che classe fare un giveaway con dei tarocchi?
(La cosa che mi amareggi ai massimi livelli è che ora che mi ricordo una certa blogger italiana aveva proprio fatto un giveaway con i dicker boots della marant-buurman!
Che tristezza!)
Lo sai vero che ora ti scriverò subito una email per sapere se la tizia in questione era la stessa delle kitty flats che hanno scatenato questo post?!?
No vabbè ma queste sono COPIE. Quasi peggio di Zara…
http://fashionismyway.blogspot.it/
Molto peggio di Zara direi!
Ehi ma è inquietante! Un brand che fa solo copycats??
Tra l’altro per me è un NO, le copie spudorate di scarpe e borse proprio non le posse concepire.
In effetti è una cosa parecchio inquietante 😀
Sono perplessa quanto te. Secondo me queste sono palesemente delle copie fatte e finite. Dei tarocchi sostanzialmente. E mi stupisce che ancora non abbiano fatto chiudere il sito… Boh.
Ma infatti!
Oltretutto il sito esiste dal 2010!
Forse negli Usa le leggi in materia sono meno rigide (sempre che il sito sia effettivamente americano).
Un’altra cosa che mi ha colpita è che si può pagare addirittura con AmEx: sono pochi i siti online che possono permettersi le commissioni di questo tipo di carta di credito e di solito viene accettata solo dai più importanti!
Mi sa che hai detto giusto ed è tutto drammaticamente cheap! Sarebbe bello sapere dove vengono fatte queste copie (e anche le originali!)
Non credo che tutto ciò avvenga molto lontano dalla Cina (intesa anche come metafora di fast fashion e lavoratori sottopagati)…
Ciao cara:)
Hai detto bene: a volte sarebbe interessante anche scoprire dove vengono effettivamente fabbricati gli originali.
Per esempio Prada non fa mistero di ricorrere ai paesi dell’Est per le sue produzioni ed ho notato che ultimamente sulle etichette dei prodotti che si comprano in outlet c’è addirittura la dicitura Made in Romania o Made in Ukraina etc…
Comunque sul sito della Buurman non c’è scritto nulla a proposito del luogo di fabbricazione e non sono indicati neppure i materiali!
No dai! ma sono identiche!!!! E pure i famosi stivali di Givenchy!!! Non ci credo. Qui non si può proprio parlare di Inspiration…questa è copia bella e buona. Ma come fa? anche solo a schivare le cause che questi marchi potrebbero fargli… In effetti non vedo differenza con le copie spudorate cinesi. Hai trovato anche i prezzi per caso? sono validi? Ci devo dare un’occhiata per bene. Fra l’altro ho appena aperto il sito e l’edit sembra una copia di quello di ASOS, molto professionale e ben fatto…mmmmmah. Un bacione!! msbx
I prezzi non sono bassissimi (se non sbaglio gli stivali stile Givenchy costano sui 190 dollari) cosa che comunque farebbe pensare a delle scarpe abbastanza ben fatte e come hai detto tu il sito è super professionale…
La cosa strana è che cliccando sui modelli di scarpe non si trova nessuna notizia circa i materiali e il luogo di fabbricazione (negli USA di solito non mettono la dicitura Made in China ma imported che è piuttosto vaga ma rende comunque l’idea).
Io non capisco davvero come possa essere legale uno shop online del genere…