La mia odissea Le Pegase d’Hermès è infine giunta ad un felice epilogo e quando leggerete questo post il mio adorato cavallo alato starà già volando verso le mie amorevoli mani.
Nelle settimane appena trascorse ho cercato inutilmente in internet un qualche vademecum su come muoversi quando si ha una wish list di carré che non sono ancora così vecchi da entrare di diritto nell’elenco di quelli da collezione, ma che (non appartenendo alla stagione in corso) sono comunque difficili da reperire.
Purtroppo non ho trovato nulla e quindi ho pensato di raccontarvi la mia personale esperienza.
Appurato di non poter più vivere senza un Pegase il mio primo pensiero è stato per il Faubourg Saint-Honoré: vuoi che la Casa Madre non abbia qualche avanzo della collezione f/w 2010-2011?
Purtroppo sono stata immediatamente smentita.
Incappata nella migliore e più affidabile commessa in assoluto (quella ribattezzata da Michael Tonello “la Nonna”) mi sono sentita rispondere con grande competenza e cognizione di causa che di cavallini alati non ce n’era più nemmeno l’ombra [e neppure di Couvertures et Tenues de Jour… e dire che la Nonna in persona ne aveva avvistato un esemplare superstite nemmeno due settimane prima!].
Prima di salutarmi l’adorabile nonnina ha però pronunciato una frase cruciale: “à l’étranger peut-être c’est plus facile”.
Frase che mi ha fatto immediatamente ricordare del già citato Michael Tonello, che si recava in missione nella minuscola boutique del Principato di Andorra per comprare vecchi carré da collezione.
Così, mentre compivo vani pellegrinaggi nella boutique parigina di rue de Sèvres e in Saint Germain da Catherine B. [il cui marito è senza dubbio l’essere più irritante e inutile al mondo: quando mi ha sentita pronunciare le famigerate parole “j’ai une liste”, ha pensato bene di lavarsene le mani chiedendomi di tornare quando ci fosse anche Catherine. Ma allora scusa, tu che ci stai a fare in negozio?!?], elaboravo già un diabolico piano B da mettere in pratica non appena fossi tornata a casa.
photo credits: notcot.com
Ed ecco quindi la dettagliata cronistoria della mia avventura.
Al rientro da Parigi mi armo di santa pazienza ed inizio con lo scrivere all’unico negozio in cui avessi mai visto Le Pegase dal vivo: quello del Terminal 2 dell’Aeroporto Internazionale di Monaco di Baviera.
Neppure 24 ore di tempo e ricevo la loro cortese risposta: purtroppo, trattandosi di un articolo stagionale, devono informarmi che è andato sold out.
Depenno l’opzione tedesca dal mio taccuino, mi siedo bella comoda davanti all’apparecchio telefonico ed inizio a chiamare tutte le boutique Hermès d’Italia che rispondono per caratteristiche a quella di Andorra: negozi piccoli e con poco giro d’affari portato dai turisti.
photo credits: notcot.com
Inizio da Pesaro che è forse l’unica boutique del Pianeta non gestita direttamente dalla Maison e, non per fare la spocchiosa, si vede: mi risponde una tizia con fare scocciato, la ‘Sciura in questione interrompe due volte la nostra conversazione per mettersi a parlare con qualcun altro all’interno nel negozio (senza nemmeno scusarsi ovviamente!) e alla fine mi fa notare che comunque “No, a noi non avanza mai niente!”.
Da Brescia mi dicono che il negozio chiuderà a fine dicembre.
Mormoro un “mi dispiace” e intanto mi chiedo se sia di cattivo gusto informarmi su un’eventuale svendita per cessazione attività. Alla fine decido che no, non è il caso.
photo credits: notcot.com
Ora non voglio tirarla tanto per le lunghe con il racconto dettagliato di tutte le mie telefonate.
Vi basti sapere che da Courmayer è arrivata la prima buona notizia: forse, ma forse avevano un cavallino superstite.
Un’oretta dopo la commessa mi ha confermato l’esistenza di un Pegase nel colore arancio Hermès.
Ora dovete sapere che non solo sentivo di non poter vivere senza quel cavallo alato, ma che sentivo pure di non poter vivere se non fosse stato di un colore assolutamente neutro: bianco, grigio o celeste pallido.
Quindi, spiegate le mie ragioni, saluto la boutique di Courmayer e ricomincio a telefonare e depennare negozi dalla mia lista fino a che da Palermo la mia nuova BFF Laura mi conferma che sì, hanno un Pegase!
E sì, è celeste pallido!
photo credits: notcot.com
Soffoco gridolini di gioia mentre segno con cura sul mio taccuino i dati bancari di Hermès Italie per il bonifico.
Appena metto giù il ricevitore inizio ad urlare e saltare in giro per casa come uno sciamano impegnato in qualche tipo di insensata danza propiziatoria e volteggio gioiosamente, ululando frasi sconnesse a proposito di cavalli volanti.
Il Signor G. mi ignora.
Sfortunatamente dopo nemmeno mezz’ora sono già caduta in uno stato di depressione nera scoprendo che esistono ben due Pegase celeste pallido.
Siccome, malgrado le apparenze, ho ancora un briciolo di pudore esito a chiamare di nuovo il negozio per chiedere se il corpo del Pegaso è tono su tono o colorato.
Ma d’altra parte non riesco ad immaginare niente di più drammatico di un simile misunderstanding, così mi faccio coraggio.
Mi risponde una soave voce maschile, cerco di spiegare con tutta calma chi sono e cosa voglio e faccio la fatidica domanda.
Ragazze vi giuro: 5 minuti di felicità assoluta, al telefono con l’uomo ideale.
Le sue prime parole? “Signora ho capito benissimo a cosa si riferisce!”.
Quando mai un uomo esordisce in questo modo?! Di solito sono decisamente più avvezza ad incipit del tipo “Non so neppure di cosa tu stia parlando!”.
Comunque l’uomo della mia vita dall’altra parte del filo inizia a descrivere con grande dovizia di particolari i due tipi di Pegase prodotti dalla Maison: uno dipinto a colori squillanti (vade retro!) e l’altro tono su tono, come un disegno a matita.
“Per farle capire Signora le direi di pensare…”
“All’uomo Vitruviano di Leonardo” esclamiamo in coro!
Ah, che felicità! Devono averci separati alla nascita!
“Il carré che le abbiamo già messo da parte è proprio quest’ultimo, tono su tono, solo un contorno delicato, con qualche linea arancio Hermès a sottolineare qua e là”.
photo credits: notcot.com
Sono commossa e continuo a ringraziare con le lacrime agli occhi.
Se fossi a Palermo di fronte a questo ragazzo d’oro gli dipingerei un tilaka sulla fronte, lo incoronerei con ghirlande di fiori e canterei per lui dei canti devozionali, spargendo in giro fumi d’incenso.
Ma credo che mi limiterò a segnalare al servizio clienti di Hermès la squisita gentilezza del suo personale.
E’ proprio vero, amiche mie, che una scatola arancione è sempre foriera di immensa felicità!
Sono entrambi molto belli, io preferisco quello colorato però:-) La caparbietà paga, mi sono divertita nel leggere questo resoconto.
Davvero preferisci il colorato?!
Sono contenta che tu abbia trovato il racconto divertente 😀
Buon inizio di settimana :-***
Amica mia, la boutique Hermes di Palermo è forniiiitiiiiiissimaaaaaaa di ciò che generalmente nelle altre boutique è introvabile (a buon intenditor poche parole!!) e tutte le persone che ci lavorano sono splendide, gradevolissime, di una gentilezza infinita!
Amica ma sai che ti ho pensata quando ho chiamato la boutique palermitana?!
Mi ricordavo che tu ci avevi comprato dei modelli bellissimi!
Stamattina mi hanno chiamata per confermarmi la spedizione… che felicità, non vedo l’ora di avere quel cavallino tra le mani 🙂
Ahhh che belloooo! Che avventura ragazzi :D. Ma l’importante è esser riuscita nell’intento, giusto?!
Un bacio
Vale
😀 Essì, è stata una grande soddisfazione!
Anche perché ad essere sincera non avevo molta fiducia nel mio piano e non ritenevo di avere molte probabilità di successo!
Amica, il racconto dettagliato passo per passo mi è piaciuto tantissimo!
Certo che quell’essere scorbutico che non ha voluto nemmeno aprire la cassa piena di foulard è insopportabile e, a proposito, ti hanno scritto poi?
:-***
Ah, il malefico marito di Catherine… non mi ci far pensare!
Non solo non ho più scritto ma penso che non metterò mai più piede in quel negozio: evidentemente non hanno voglia di vendere, altrimenti si attrezzerebbero in modo da avere un database consultabile in qualsiasi momento!
Amica, congratulazioni! Sono così felice 😀 Capisco perfettamente tutte le tue sensazioni: l’ansia, la felicità, la delusione, l’euforia pura e anche un po’ pazzoide, la voglia sensatissima di abbracciare la prima persona che ti capiti a tiro… E devo dire che ho provato queste emozioni, parlando di oggetti, solo per i miei carrés Hermès! Anche se ho sempre comprato sull’onda del momento, anche se non ho finora mai cercato così tenacemente un modello preciso, ogni volta provo un brivido. E sono gli unici acquisti che non ho mai, dico mai, rimpianto! Sai, talvolta, dopo un acquisto anche modesto, mi domando se ne avevo davvero bisogno; con Hermès non è MAI successo!
Non vedo l’ora di vedertelo indossato!
Sono assolutamente d’accordo amica: un carré è un oggetto speciale di cui non ci si può pentire.
Magari smettiamo di indossare quel certo carré per un po’ di tempo e gliene preferiamo altri… ma arriva sempre il momento in cui lo riprendiamo in mano e viviamo un ritorno di fiamma e ci sembra così bello che ci chiediamo come abbiamo fatto a trascurarlo per tanto tempo!
Mi hanno chiamata oggi da Parlermo per confermarmi la spedizione… sono in fibrillazione!!!
WOW amica!!! tu hai una tenacia che l’edera al confronto ti fa un baffo! Grandissima, così si fa. Se lo desideravi tanto, hai fatto bene ad insistere! è molto bello. Ma so che per te, che te ne intendi così tanto, ti ci appassioni, impari i particolari e ti affezioni, è molto di più. E’ una tua passione e ciò la differenzia dal semplice piacere di possedere un foulard di Hermes, come magari potrei provare io, profana del settore, possedendone uno.
Speriamo arrivi presto! e anche le scarpine!!!! 🙂 Poi shoescribe ha un servizio cosi bello…con i loro fiocchi, le scatole patinate…è proprio coccoloso! Io invece sono sempre enl dubbio! anche perchè è il mese dei regali (agli altri!!!) ed io sto spendendo già troppo—che fare? approfittare o no? ti dirò che la mia scelta ora vira sulla terza che ti ho spedito… ma aspetto tue opinioni! 😀
Un bacione!!!! msbx
😀 amica hai ragione: sono peggio di un’edera!!!
Il carré è stato spedito stamattina e dovrebbe arrivare (incrociamo le dita) lunedì.
Anche le scarpette dovrebbero arrivare all’inizio della prossima settimana: non vedo l’ora di provarle!
Sono convinta che siano comodissime e spero di non sbagliarmi!
Tu invece hai più rimuginato sulle tre opzioni scarpifere?
Anche io avevo giurato di non spendere un euro fino ai saldi (anche perché magari a Madrid trovo qualcosina di carino da comprare) ma quando ho visto quello sconto non ce l’ho fatto a lasciarle lì… tanto più che il mio numero stava per finire!!!
Insomma siamo incorreggibili 😀
Bacissimi e buon week end :-***
Cara Roberta,
chi la dura la vince! Poi inesorabilmente spuntano i dubbi: ma lo volevo volevo o lo volevo solo. Lo amavo alla follia perchè non potevo averlo, ma ora che lo possiedo…….ci siamo capite! Io mi comporto sempre così. Il carrè è splendido e lo indosserai con il consueto charme. Fabiana
Anche a me accade spesso così: voglio una cosa per una vita e quando ce l’ho tra le mani non so più che farmene…
Ma con i carré non può succedere: sono un oggetto troppo speciale 🙂
tesora, posso capire perfettamente la gioia, per il reperimento e per aver trovato un’anima che capisce
non per fare la spocchiosa io questa volta, ma se lavori da hermes, non è che puoi cadere dal pero sulle cose che vendi TU…se non sai una cosa…fai finta…
😉
per altro, per colpa vostra, recentemente ho regalato la cravatta della serie “8 ties”
entro nel negozio e chiedo se potevo vedere le cravatte della collezione “eight ties”
il commesso mi risponde IN INGLESE “do you want to buy a tie?”
“no”, rispondo “cioè si, volevo vedere quelle della collezione…ehm…si, volevo comprare una cravatta….quella con i numeri binari”
“…”
“…mi fa vedere delle cravate sul verde o sul blu?”
per un momento ho pensato che ancora non le avessero (eppure sul sito c’erano) ma poi, guardando fra le cravatte che mi mostrava, ho trovato quella che cercavo…
io non credo che il commesso in questione si fosse reso conto che erano nuove fantasie….
Guarda amica, non c’è cosa che mi addolora di più dell’incompetenza dei commessi in questi negozi!
E’ una cosa che mi fa arrabbiare e mi rattrista: come fai a non amare gli oggetti con cui lavori, specialmente quando si tratta di certi oggetti favolosi?!
Mi ricordo un episodio tristissimo a Roma da LV: entro e chiedo una cinta della collezione monogram vernis.
La commessa mi guarda con espressione vuota e poi dice “quella collezione non è ancora uscita” e io ” strano, l’ho vista settimana scorsa a Milano”.
Dopo un momento di gelo la poveretta ha dovuto ammettere che non sapeva neppure di cosa stessimo parlando.
Io sono dell’idea che cerchi marchi di lusso dovrebbero fare un mini corso di aggiornamento ai loro commessi all’uscita di ogni nuova collezione!
tesoro, mi hai incantato con questo racconto.
la gioia di una simile ricerca non ha paragoni.
non vedo l’ora di vederti indosso il tuo cavallino alato, puo’ essere solo tuo.
un bacio 😉
Grazie tesora 🙂
Mi hanno chiamata stamattina da Palermo per dirmi che il carré è stato spedito!!!
Ne è valsa la pena, questo carrè è veramente bellissimo!
E’ stupendo vero? In bianco era a dir poco sublime ma mi accontento del mio celeste pallido 🙂
Hahahaha, mi è piaciuto moltissimo il tuo racconto!
Grazie cara 😀