Bagaglio a mano, croce e delizia di ogni viaggiatrice.
Un concentrato di tutto il nostro mondo da portare con noi ovunque andiamo, un contenitore dove mettere tutte le cose importanti da cui non vogliamo separarci neppure per un istante (perché si sa che i bagagli da stiva, ogni volta che li salutiamo al check-in, potremmo anche non rivederli mai più!).
Praticamente un’appendice di noi stesse.
Qualche settimana fa l’azienda Roncato mi ha fatto un regalo: il nuovo trolley RV Roncato UNO ZIP ZSL.
E così il mio vecchio bagaglio a mano (che è vecchio davvero, ha 11 anni ed ha girato in lungo e in largo e con ogni mezzo di locomozione) si appresta ad andare in pensione.
A me gli addii mettono nostalgia e scatenano i ricordi, così mi sono messa a pensare: quand’è che il peso dei bagagli è diventato la nostra più grande ossessione?
Perché io mi ricordo tempi lontani e felici in cui ignoravo completamente che esistessero dei limiti di franchigia e facevo le valigie pensando alle mie esigenze e non a quelle della compagnia aerea.
Il nuovo UNO ZIP ZSL in versione cabina è in 100% policarbonato e pesa solo 1,95 Kg, per una capacità di 35 litri.
Il mio vecchio trolley invece pesava quasi 3,5 kg, ma 11 anni fa chi si sarebbe mai curato di queste quisquilie?!
Ricordo che al ritorno dal mio secondo viaggio a Parigi misi in valigia due abat-jour e una statuetta di Buddha in bronzo, per un peso complessivo di quasi 35 Kg e spedii pure uno scatolone con delle luminarie (che poi finì per sbaglio nello Yemen, ma questa è un’altra storia), senza che nessuno al banco battesse ciglio.
Più di 15 anni fa invece mi imbarcai su 3 voli interni sudafricani portando con me 3 bagagli a mano: il terzo era una giraffa in legno alta 150 cm, che ebbe diritto perfino ad un sedile vuoto accanto al mio.
Solo al ritorno in Patria non ci fu verso di tenerla con me in cabina e un’inflessibile hostess Alitalia le mise al collo un cartellino e la relegò a volare con i passeggini.
A quell’epoca gli aerei decollavano spesso semi-vuoti e viaggiare in Classe Turistica in fondo poteva avere un suo perché: c’erano i set da viaggio e gli aperitivi, e non di rado capitava di dormire belli comodi, distesi sui 4 sedili centrali.
Il nuovo UNO ZIP ZSL ha il lucchetto a tripla combinazione con funzione TSA e un’ottima manovrablità grazie alle 4 ruote piroettanti e alla maniglia di traino push button.
Ma voi ve lo ricordate il tempo paleolitico in cui le valigie avevano una sola ruota e per trascinarle dovevamo sollevarle con un maniglione o un elastico allungabile?!
Se ci ripenso mi viene da sorridere!
Ma quanta fatica e quanto sudore versato per trasportare con noi quegli infernali carapaci in giro per il mondo!
Ricordo ancora la meraviglia quando, proprio Roncato, inventò la prima valigia che si spingeva come un carrello della spesa: il mitico Shuttle!
Ne comprai subito una (ovviamente l’ammiraglia della flotta) e la portai con me durante il mio primo viaggio in giro per l’East Coast.
Credo che il mio amico Stefano se la ricordi ancora (dopo averla issata su per le ripide scale di un B&B vittoriano di Portland) e anche l’omino addetto ai bagagli della Greyhound Lines che si starà ancora chiedendo che diavolo ci fosse dentro.
Bei tempi quelli: era l’Era ante-Ryanair, le compagnie aeree dell’Estremo Oriente ti accoglievano a bordo con collane di orchidee (no, non solo in First Class!) e Alitalia serviva ancora l’aperitivo nei bicchieri di vetro sui voli nazionali (ora sono scomparsi sia i bicchieri che gli aperitivi).
Ormai viaggiare in aereo costa meno che viaggiare in treno, le compagnie 5 stelle Skytrax chiudono i battenti (sono ancora in lutto per il fallimento della mia amata Kingfisher Airlines e per la perdita delle mie sudate miglia che mi avrebbero consentito di fare aggratis la tratta Londra-Mumbay!) e gli unici a prosperare sono i beceri dell’arpetta celtica.
Lo so: è la globalizzazione, la democratizzazione del viaggio e blablabla.
E peggio per noi povere ragazze nostalgiche che diventiamo sceme a cercare voli su Skyscanner, ipotizzando 4 scali e un viaggio di 36 ore (non per la Patagonia eh? Per Olbia o Marrakech) pur di non mettere piede sugli aeromobili Ryan, ma alla fine ci tocca capitolare e chinare il capo e subire.
Il viaggio in sè però ha perso il fascino di un tempo e la vacanza non inizia più in aeroporto ma solo una volta giunti a destinazione, che tanto prima sono solo incazzature (e ci tocca pure rispolverare antiche tecniche di meditazione per non commettere omicidio).
Sempre.
A parte le mete felici servite da Santa British Airways (che dopo la morte di Kingfisher è la mia nuova compagnia aerea del cuore), quando basta fare un upgrade (sono i più economici d’Europa!) per sentirsi di nuovo una viaggiatrice dei bei tempi andati e senza manco vendersi un rene!
Perché sentirsi dire da una hostess tutta sorrisi e moine “lasci fare a me Signora, ci penso io a sistemare i suoi 2 bagagli a mano (del peso specifico di un buco nero n.d.r.) nelle cappelliere… gradisce un bicchiere di champagne prima del decollo?” decisamente non ha prezzo.
E per tutto il resto ci sono i bagagli super leggeri della linea UNO ZIP ZSL di Roncato!
Roncato trolley cabina UNO ZIP ZSL
cm 43x55x20
kg 1,95
litri 35.
Anche il mio bagaglio a mano è un po’ datato ma siccome entra alla perfezione nella griglia della Ryan non oso cambiarlo! Queste valigie della Roncato però mi tentano un po’…
Infatti il mio vecchio trolley rimane con me: penso che potrà tornarmi ancora utile in futuro 🙂
eh si, bei tempi, allora viaggiare in aereo era un piacere, adesso peggio che andare in corriera, anche se effettivamente per trasportare quei valigioni si faceva una bella fatica
E’ vero: fino all’invenzione dello Shuttle portarsi dietro le valigie era una vera e propria agonia!
sei una grande, amica!
dovresti scrivere solo di questo!!!
:*
anche io ricordo l’arrivo in polinesia con le collane di fiori nel lontano 94… tempi andati!
eh… noi ragazze nostalgiche 😀