Piccola avvertenza: sarò inevitabilmente logorroica… ma abbiate pazienza perché se mai vi capitasse di recarvi nella penisola di Phra Nang, Regione di Krabi, al ritorno sicuramente mi ringrazierete!
L’isola di Ko Poda
Quando ho scelto come destinazione delle nostre vacanze autunnali la Regione thailandese di Krabi (con i suoi Parchi Nazionali Marini che si estendono per 326 km² nel Mare delle Andamane) la mia mission era sicuramente l’ormai mitologica Maya Bay.
Appurato che dormire a Ko Phi Phi Don era impossibile per mancanza di strutture alberghiere adeguate (ebbene sì… nessuno dei 75 alberghi, a parte forse lo Zeavola Resort, mi ispirava minimamente!) ho pensato che saremmo comunque riusciti a raggiungerla con un’escursione in barca di una giornata.
Beh… sappiate che è stato impossibile!
Le alternative erano due: un tranquillo viaggio in long-tail boat della durata di circa 4 ore (bocciato senza appello dal Signor G. perché giudicato poco sicuro), oppure un’escursione in motoscafo veloce della durata di un’intera giornata che toccava 7 destinazioni (?!?) e comprendeva attività amene del tipo snorkeling, pranzo al ristorante e andiamo a nutrire le scimmie pescatrici (bocciato senza appello da me, per ovvi motivi).
I wore: bikini, Blumarine; shorts, Miu Miu.
Quindi purtroppo dovrete accontentarvi di questa piccola review che riguarda le sole spiagge della penisola di Phra Nang:
– Railay West.
L’avete già vista ed ammirata con ogni luce possibile ed immaginabile qui e qui, e credo che le immagini si commentino da sole.
– Railay East.
Senza tanti giri di parole: si tratta di una laguna melmosa e non balneabile molto vicina a diventare una discarica a cielo aperto, con strutture alberghiere sporche e fatiscenti e ristorantini che le bettole lungo la strada dove ci è capitato di mangiare in tanti luoghi del Sud del Mondo in confronto erano l’Oberoi di Agra.
Evitatela come la peste e quando dovrete costeggiarne un tratto per arrivare ad Ao Phra Nang turatevi il naso.
– Ko Poda.
E’ un’isoletta deliziosa che potete raggiungere in pochi minuti di long-tail boat sia da Railay West che dalla baia di Tham Phra Nang Nok.
Preparatevi però a sborsare una cifra considerevole per raggiungerla perché purtroppo i barcaioli locali sono dei veri strozzini ed oltretutto sono molto coesi tra loro, ragion per cui non c’è traccia di libera concorrenza.
Io ero sicura di riuscire a spuntare un buon prezzo facendo il solito siparietto di girare sui tacchi e rivolgermi altrove, ma sono dovuta tornare indietro con la coda tra le gambe e la dignità di viaggiatrice completamente calpestata, sborsando la cifra pazzesca di 1400 THB.
Bisogna comunque ammettere che ne vale la pena perché vi basterà camminare per una decina di minuti, allontanandovi dalla spiaggia dove attraccano le barche (e dove potrete anche sfamarvi in alcune pittoresche bancarelle gastronomiche), per godere di distese di sabbia bianca completamente deserte.
Andate nel primo pomeriggio quando Railay West e la baia di Ao Phra Nang vengono presi d’assalto dagli escursionisti-cavallette e non ve ne pentirete!
– Ao Phra Nang.
E’ una bellissima baia che si raggiunge con una passeggiata di circa 20 minuti da Railay West e che è famosa per la caverna della Principessa del Mare con il suo altare di falli lignei (Tham Phra Nang Nok).
Vi consiglio di visitarla di prima mattina perché poi viene (ovviamente) presa d’assalto dalle solite cavallette in motoscafo veloce; oltretutto con la bassa marea diventa poco balneabile e dovreste camminare per un centinaio di metri prima di poter nuotare.
L’unica struttura ricettiva che si affaccia su questa piccola baia è il blindatissimo Rayavadee Resort, ma se volete evitare il suo costoso beach bar potrete comunque rifocillarvi approfittando delle numerose barche-ristorante che attraccano sulla spiaggia fin dal primo mattino.
Preparano frullati di frutta deliziosi (e, incredibile a dirsi, maledizione di Montezuma free nonostante il ghiaccio di dubbia provenienza) e gustoso cibo thai cotto nel wok al momento.
La Principessa del Mare ovviamente ha anche un Palazzo d’Inverno (che ve lo dico a fare?) cioè la grotta di Tham Phra Nang Nai, anche detta Diamond Cave, che si raggiunge da Railay West con una passeggiata di pochi minuti ed è considerata la grotta più bella del Sud della Thailandia.
Per entrare bisogna pagare un biglietto di pochi bath ma la grotta è incredibilmente attrezzata con passerelle e ringhiere.
Ve la sconsiglio vivamente se avete la fobia dei pipistrelli, perché non ne ho mai visti così tanti e così vivaci in vita mia!
Caso mai vi venisse in mente di portare a compimento l’intero tour della Principessa del Mare e di visitare anche Sa Phra Nang (il lago della Principessa, ovvero una laguna di acqua marina che si apre nel cuore del promontorio di Phra Nang) vi invito subito a lasciar perdere a meno che non siate degli esperti free climbers.
Vi capiterà di vedere viaggiatori sprovveduti arrampicarsi in infradito e pareo su per scoscese pareti di fango, aggrappandosi a gigantesche liane e funi di cortesia per raggiungere il ben più accessibile punto panoramico… imitateli tranquillamente (magari dotandovi di scarpe da ginnastica): se ce l’ho fatta io ce la può fare chiunque!
Ma sappiate che arrivare a Sa Phra Nang è decisamente un’altra cosa, quindi lasciate perdere!
I wore: shorts, Fornarina; top, Milly x Banana Republic (ovvio che non avrei mai messo un top in edizione limitata se avessi saputo a cosa andavo incontro!); shoes, courtesy of Reebok.
E a proposito di free climbers: ogni promessa è debito e quindi ovviamente devo parlarvi anche di Ao Ton Sai, una spiaggia con un faraglione di roccia che è stato definito “la più spettacolare arrampicata sul mare del mondo” e popolata da una comunità hippy che farebbe la gioia della mia eroina Dharma Finkelstein.
La spiaggia si raggiunge facilmente da Railay West durante la bassa marea aggirando gli scogli che le separano e, benché non sia nulla di eccezionale dal punto di vista della balneazione, va visitata almeno una volta per ammirare le pareti rocciose e la fauna locale (e naturalmente anche per sperimentare le bettole lungo la spiaggia dove si balla e si bevono misteriosi mushroom shake!)
Cara Roberta,
ho appena letto e visto le foto : che dire brava brava sia a scovare posti del genere e poi dare le dritte per visitarli lontano dai forzati delle gite. Bonaria invidia! Avrei proprio bisogno di andare in un posto del genere. Salutoni Fabiana
Ciao cara,
grazie mille 🙂
Purtroppo però non sono riuscita a trovare un modo per arrivare a Maya Bay che non fosse il triste teatrino della gita organizzata, ed ora mi è rimasto questo tarlo!
Intanto ho iniziato a valutare luoghi davvero fuori dagli itinerari turistici per i prossimi viaggi… ti racconterò 🙂
Un abbraccio!