Per la prima puntata della rubrica Un tè per tre – Jardins dans une tasse de thé voglio raccontarvi un’esperienza un po’ speciale, quella del Rito del tè all’Oriental Bar di Venezia.
Prendete una domenica nebbiosa, la Riva degli Schiavoni (antico porto commerciale della Serenissima), una piccola sala accogliente piena di velluti e di oggetti affascinanti dal sapore orientale e i tè di una delle più antiche e prestigiose Maison parigine: i preziosi blend di Dammann Frères.
Abbiamo assaggiato tre differenti tipi di tè, molto diversi tra loro: il Fleurilège, una miscela di tè cinesi e del Ceylon all’aroma di vaniglia e nocciola, arricchito da petali di elianto; uno Yunnan vert, dal gusto erbaceo e delicato; un Genmaïcha, tè verde Bancha con chicchi di riso e mais soffiato, dal sapore verde e marino, con il caratteristico retrogusto di cereali tostati.
Ma le nostre non sono state semplici tazze di tè, bensì una vera e propria esperienza multi sensoriale!
Abbiamo curiosato nelle preziose boîtes di latta, abbiamo annusato le miscele profumate, abbiamo osservato la reazione delle preziose foglioline al contatto con l’acqua e abbiamo ascoltato i consigli e gli aneddoti che i barman Bruno ed Angelo hanno voluto condividere con noi.
Preparare una buona tazza di tè richiede molta più cura ed attenzione del distratto gesto meccanico che compiamo ogni mattina, mettendo il bollitore sul fuoco: per esempio lo sapevate che l’acqua non va mai fatta bollire, bensì deve essere scaldata ad una temperatura diversa a seconda del tipo di tè?!
E che bisogna calcolare il tempo di infusione perfetto perché ogni tè possa dare il meglio di sé?!
A casa, pur conoscendo tutte le regole per preparare l’infuso perfetto, molto spesso ci lasciamo vincere dalla pigrizia e finiamo per soprassedere, preparandoci un tè al volo.
Potete quindi immaginare come sia stato piacevole per una volta rilassarci, prenderci tutto il tempo necessario e lasciarci coccolare, affidando il destino delle nostre foglioline a mani esperte.
Sorseggiando i nostri infusi e gustando i piccoli sandwiches, i biscotti e il goloso e soffice plum cake preparati dallo Chef Luca Veritti, abbiamo chiesto a Bruno ed Angelo di raccontarci qualche aneddoto sulla storia del tè.
Abbiamo così scoperto che il mitico Earl Grey, la miscela inglese per eccellenza, è nata per puro caso: le traversate in mare dalle coste indiane a quelle inglesi erano così lunghe che spesso i carichi di tè ne uscivano danneggiati.
Così, dal tentativo di salvare un carico ormai compromesso mescolando alle foglie olio essenziale di bergamotto, è nato il blend battezzato Earl Grey in onore di Charles Grey, primo ministro del Regno Unito dal 1830 al 1834 e famoso per il suo love affair con Georgiana Spencer, Duchessa di Devonshire.
Ma ho scoperto anche le origini di una delle mie miscele preferite in assoluto: il mèlange russo agli agrumi (amore nato con il Ruschka di Mariage Frères e prosperato con il Goût Russe Douchka di Dammann).
Pare che questa profumata miscela sia una variazione sul tema dell’Earl Grey creata per gli Zar Russi, che non volevano bere lo stesso tè caro alla Corona inglese!
Spero che questa prima tazza di tè, in bilico tra Venezia e Parigi, sia stata di vostro gradimento… la prossima la berremo insieme in un luogo assolutamente inusuale!
Pensa un po’ io non ci sono mai stata, rimedierò sicuro:)
Consiglio: il Lui a novembre va una settimana in India per lavoro (atterra a Bombay ma credo poi debba girare), non avrà certo tempo di andare poi tanto in giro, però vorrei comunque chiedergli di comprarmi del te..cosa mi consigli? Qualche marca se c’è qualcosa di particolare, o qualche tipo di Te…grazie mille come al solito.
Amica che invidia!!!
Io spero di riuscire a fermarmi a Mumbay un paio di giorni l’anno prossimo prima di andare in Kerala *__*
Comunque invidia a parte: non conosco marchi indiani di tè purtroppo! Compro spesso i tè del Darjeeling ma sono sempre quelli di Mariage Frères!
Però devi assolutamente farti comprare le spezie per il chai masala!
E’ un mix di cardamomo, cannella, zenzero, noce moscata, pepe nero e chiodi di garofano, se ne ricava una polvere finissima con cui si prepara il tradizionale chai indiano: tè nero, mix di spezie, latte e zucchero.
E’ una delle bevande più buone che io abbia mai bevuto, nel mio cuore rivaleggia solo con il thé à la menthe marocchino e in India ne bevevo continuamente riducendomi in uno stato pietoso di insonnia!!!
Grazie mille. Stasera, quando in realtà da lui sarà mattina (non sopporto più questo fuso cinese:-P) riferisco tutto.
In Cina ho comprato alla fine un Te Oolong (in una casa da Te dove abbiamo fatto una piccola cerimonia), però per i miei gusti è fin troppo leggero, metto perfino più dosi di quelle indicate per renderlo più forte!
Amica, che meraviglia! Venezia, crocevia secolare di culture e tradizioni, nonché porta dell’Oriente è il posto perfetto per un luogo come questo e per un’esperienza così complessa: mi ha fatto venire una curiosità amica!! Io sono abbastanza attenta alle temperature e ai tempi di infusione (ho tutti gli strumentucoli necessari), ma ammetto di non essere una purista: ad esempio, l’acqua la faccio bollire e poi la riporto a temperatura. D’altro canto, sul sito di Mariage Frères è consigliato di “scaldare” prima il té: questa non l’ho mai capita, hai lumi a riguardo?
Quanto ai blend di cui parli, il Genmaicha è semplicemente delizioso: l’ho assaggiato per la prima volta lunedì, anche se erano mesi che lo corteggiavo. L’Earl grey, invece, non fa per me. E queste due frasi rivelano già le mie preferenze in fatto di tè…
Amica ti ringrazio per questa domanda che mi dà modo di rispolverare antiche nozioni seppellite nel dimenticatoio e che risalgono ai mini-corsi sul tè che ho fatto qualche anno fa con Slow Food!
Mi avevano spiegato che bisognerebbe versare l’acqua calda nella teiera in modo da scaldarla, gettare l’acqua, mettere le foglie nella teiera calda, lasciarle “acclimatare” e solo a quel punto versare l’acqua sulle foglie!
Figurati: mai fatto neppure con i tè bianchi 🙁
Io non ho i termometri da cucina quindi per la temperatura faccio ad occhio.
Ho comprato diverse teiere (quella inglese in porcellana, quella cinese in terracotta e quella giapponese in ghisa) ma non le ho MAI usate!
Ti dico solo che verso l’acqua direttamente dal bollitore!!!
Come scrivevo ad Alessia il mio problema è che bevo tè sempre mentre lavoro al pc e quindi non posso dedicargli tutta l’attenzione che dovrei 🙁
Ma dai, dei corsi con Slow food?! Fantastico!! Io conosco due negozi di tè in zona che organizzano di tanto in tanto corsi di degustazione che mi piacerebbe tantissimo provare… che per questa ‘rubrica’ mi decida a frequentarli davvero?!
Figuriamoci, mai fatto neppure io! Mentre sto attenta alla temperatura dell’acqua, non ho mai scaldato teiera e tè; pensa che io vado di filtri usa e getta, hai presente? Sono comodissimi! Hai la qualità del tè sfuso e la praticità di quello in bustina 🙂
Ho fatto dei mini-corsi di un paio d’ore amica, niente di che ma sono interessanti quindi se ti capita te li consiglio!!!
Comunque io per l’infusione sono ancora meno evoluta: uso la retina monodose in metallo 😀
Ho adorato questa prima tazza di tè! E non vedo l’ora di assaporarne altre:)
Sono sicura che la prossima ti piacerà molto 😉
Interessante anche questa rubrica, è sempre un piacere acquisire nuove e diverse nozioni.
Un bacio
Vale
Grazie cara, sono contenta che ti piaccia 🙂
Un bacino :-***
Che atmosfera!
Io adoro il tè, anche se ovviamente sbaglio tutto nella preparazione e abitualmente non uso certo miscele così raffinate.
Sarà che il tè porta con sé un’idea rétro e orientale, però sorseggiarlo in un posto come l’Oriental Bar di Venezia con tutti gli annessi e connessi e avendo la possibilità di scoprire le varie miscele e qualcosa in più sulla loro storia deve essere stata un’esperienza a dir poco fiabesca.
Alessia
ElectroMode
Ciao Alessia,
è stata un’esperienza davvero speciale!
Soprattutto perché ho potuto fare un sacco di domande e soddisfare tante curiosità!
Comunque anche io sbaglio tutto nella preparazione e pur usando solo tè in foglia non mi curo minimamente dei tempi di infusione… purtroppo sono abituata a bere il mio tè sempre davanti al pc, facendo altro e non è il massimo 🙁
Un bacione :-***