foodporn around the world #3. Ceviche de pescado. 3


cheviche de pescadoPh Viva Cindy

Il mio primo incontro con il ceviche de pescado risale al 2011 ed è stato così folgorante che mi basta il ricordo per ridurmi subito in modalità “cane di Pavlov”.
Del mio viaggio in Costarica ricordo la rainforest e la green season e il momento in cui mi sono resa conto (con somma costernazione) che non si trattava solo di nomi evocativi e che tanta pioggia così non l’avrei vista neppure durante un monsone indiano.

Ricordo le passeggiate sulla spiaggia in cerca di conchiglie e il mio primo ed ultimo bagno, che sono quasi affogata e ho capito che l’Oceano non fa per me e che se voglio fare attività balneari devo tornare alle Maldive (o a Senigallia).
Ricordo i tropical shower, il rafting con gli spagnoli (che nei nostri ricordi si chiamano Gennaro e Luìs) e i remi incrociati in aria dopo ogni rapida, urlando tutti insieme “Pura vida”.
Ricordo la scoperta dei colibrì e le ore buttate in appostamento sperando di immortalarne almeno uno.
Ricordo ogni giorno con amarezza di non avere alcun ricordo di Montezuma, grazie alle strade disastrate del Guanacaste.
Ma soprattutto ricordo il cibo.
E in mezzo al delirio di colori, odori e sapori tipici della cucina del Centro America mi ricordo il ceviche: una vera e propria ossessione gastronomica, un tormentone estivo, un maipiùsenza in piena regola;  il ceviche che andava mangiato come minimo a pranzo e a cena (ma io ci avrei fatto un pensierino anche a colazione) per dare un senso compiuto alla giornata; quello che due ore prima dei pasti già iniziavamo a pregustarci il pensiero; quello che ci veniva fame solo a parlarne; quello che “ma come abbiamo fatto a vivere senza?”.
Qui trovate la ricetta che è di una facilità disarmante, ma fate attenzione a due cose:
– Un ceviche fatto con il prezzemolo NON è un ceviche, quindi procuratevi del cilantro.
– Questo piatto provoca assuefazione!

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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