Eccoci alla cronaca dei giorni 2 e 3 della Cleanse Phase della mia dieta alcalina.
Vi dico subito che per me sono stati i giorni più duri e che sono stata afflitta da emicrania, sconforto, fame e umore nero.
Aver scelto di affrontare questa dieta durante il week end infatti, se da un lato mi ha permesso di avere più tempo libero e di dormire di più (quando si dorme non si pensa a mangiare!) dall’altro mi ha costretta ad un totale ed avvilente eremitaggio: come si fa ad uscire di casa se non si può bere neppure un bicchiere di vino?!
Ma bando alle ciance e veniamo ai menu e ai relativi adattamenti e scivoloni.
Giorno 2.
Colazione:
– Un bicchiere di acqua tiepida e succo di limone.
– Uno smoothie Toxin Reducer a base di finocchio, cetriolo, zenzero, mela verde e succo di limone.
– Granola homemade con yogurt di soia e frutti di bosco.
[In realtà il menu prevedeva di accompagnare la granola e i piccoli frutti ad una crema di anacardi, che è un classico della cucina vegana ma io (a torto o a ragione) l’ho considerata superiore alle forze del mio frullatore ed ho optato per un più banale yogurt di soia].
Preparate la granola passando al mixer noci, semi di zucca, mandorle e semi di lino e componete il vostro bicchierino alternando uno strato di granola, uno di frutta e uno di yogurt (nel mio caso addizionato con Acai Powder).
Il risultato è talmente delizioso che sto continuando a mangiarlo ogni mattina, anche ora che sono uscita dal detox!
Pranzo:
Il menu prevedeva di stufare un carciofo intero.
Io ho velocizzato la ricetta preparando cuori di carciofi freschi affettati sottilmente e saltati in padella con olio d’oliva, aglio e prezzemolo.
Spuntino:
Le famigerate crudités accompagnate da una purea a base di barbabietola rossa, noci, prezzemolo, olio d’oliva ed aceto.
Cena:
Vellutata di finocchi e pere. Niente altro, neppure una misera insalata verde.
Il fatto che non mi sia neppure degnata di fotografare questa pietanza la dice lunga sul mio sconforto di venerdì sera.
Sono arrivata all’ora di cena già stremata al pensiero di un intero week end in detox e con la triste prospettiva di una serata cinema defraudata dal tradizionale momento pizza e non ce l’ho fatta: udite udite… mi sono mangiata una fetta di pane di segale!
E come se non bastasse in tarda serata mi sono rifugiata nelle bacche essiccate di Goji e nelle noci di macadamia.
Che dire? Tristezza infinita.
Giorno 3.
Colazione:
– Un bicchiere di acqua tiepida e succo di limone.
– Uno smoothie Skin Booster a base di cetriolo, spinaci, sedano, succo di limone, kiwi ed avocado.
– Il solito orrido porridge di quinoa (allegria!)
Pranzo:
Insalata di misticanza con cipolle rosse arrostite, ceci, peperoncino, cetriolo, semi di zucca e pistacchi, condita con olio d’oliva e limone.
Questa insalata (che nella versione originale prevedeva l’introvabile crescione) a mio parere è una delle ricette migliori del libro e credo proprio che tornerà spessissimo sulla mia tavola!
Spuntino:
Qui devo aprire un’altra lamentosa parentesi, abbiate pazienza.
Giunta al pomeriggio del giorno 3 (sabato pomeriggio, badate bene!) morta di fame, nervosa guasta, stanca di cucinare e in mortale astinenza da vino e cibo da aperitivo ho rischiato seriamente di mandare tutto a rotoli.
Avrei ucciso per una fettina di pane a lievitazione naturale sapientemente abbrustolita, per una treccina al pomodoro e peperoncino, per una focaccetta unta, per una mini baguette alle olive o alle cipolle.
Ma quant’è triste la vita senza prodotti da forno?!?
Comunque non voglio abbandonarmi più di tanto al melodramma: alla fine, ruminando per buona parte del pomeriggio insipide crudités e purea del giorno (a base di melanzane) sono arrivata all’ora di cena, sfinita e con un mal di testa epocale.
Cena:
Zucchine grigliate e uno stufato di lenticchie e pomodoro.
[Il menu di Honestly Healthy in realtà prevedeva una pietanza più elaborata: una specie di lasagna vegana preparata per l’appunto con lenticchie, zucchine e pomodoro ma io, essendo di umore nero, ho preferito soprassedere e farla corta].
Terrorizzate dal mio racconto?!
Prima di gettare la spugna aspettate di leggere cosa mi hanno portato questi primi 3 giorni giorni di detox (a parte l’evidente e struggente nostalgia per tutti i cibi del conforto): un intestino decisamente più pimpante; pelle più luminosa; meno occhiaie e borse mattutine; 1,5 cm in meno di giro coscia (!!!); ritenzione idrica notevolmente ridotta.
Non male vero, dopo solo 3 giornate di sacrifici!!!
A domani con l’ultima parte di questa piccola odissea alimentare!
Tesora, anche se sono silente, seguo con attenzione la tua dieta alcalina e tutto.
Sei bravissima! Io mi sarei spazientita al primo sbucchamento di carota :s E anche io, come Caia, muoio d’invidia per la tua tenacia e l’attenzione che metti ad ogni particolare!
Comunque, questa rubrica è interessantissima e, se mai vorrò mettermi in detox, sarai il mio fare nelle tenebre <3
Amica è stata davvero dura, anche per tutto il tempo speso a sbucciare, affettare, frullare etc…
Però sono molto contenta del risultato e anche molto fiera di me per non aver ceduto al primo momento di fame 😀
Baci tesora :-***
Amica mi stai dando la carica per ricominciare il detox! sto giusto finendo di preparare delle ciotolinme di granola e crema di anacardi ( ho abbondato parecchio con la vaniglia hihihih…) per la colazione di domani!
Oggi dovrebbe anche arrivarmi l’estrattore della Hurom per i centrifugati, poi ti faccio sapere come mi trovo e se è di più semplice utilizzo rispetto alla centrifuga!
Sono assolutamente solidale per il dramma di carenza da cene/aperitivi/ bicchiere di vino!
bacioni
Diciamo che detox e vita sociale non vanno proprio d’accordo 😀
Però un week end tappate in casa si può pure tollerare, specialmente dopo i bagordi delle feste!
Sappi che l’estrattore Hurom ormai sta diventando la mia nuova ossessione amica 😀
Baci :-***
L’hurom è davvero strepitoso amica, ormai centrifugo senza tregua ahahah!
Poi se ci metti della frutta molto polposa vengono quasi degli smoothie, buonissimi 🙂
PS: ieri ho provato il porridge di quinoa… Non sono riuscita a mangiarlo, che orrore!
Il porridge di quinoa è osceno! Che roba… pensare che a me la quinoa piace da morire!!!
Oddio tesoro, sto soffrendo per te!
eh si che ne avrei davvero bisogno di un paio di schiaffi simili, ma ti dico la verita’, io non ce la posso proprio fare.
devo aggiornare su trashic rispetto alla mia nuova alimentazione del 2014 che sta diventando sempre piu’ vegetariana e sana, ma sta roba non e’ alla mia portata.
e poi io sono pure una rompiscatole rispetto alla stagionalita’ dei cibi, quindi non potrei proprio cedere sulle zucchine a gennaio 😀
ovviamente e’ tutta invidia verso il -1,5 a coscia 😛
son curiosa di leggerti domani
forza e coraggio, questi momenti secondo me sono utili anche a livello psicologico, ti fanno capire quanto sia forte la tua volonta’ e tu mi sembri veramente un caterpillar!
un abbraccio
Questa cosa della stagionalità dei cibi ha dato fastidio anche a me, e infatti ne ho parlato nell’ultimo post dedicato al detox!
Non sono un’integralista però mangiare i cetrioli a gennaio è stata veramente dura 😀
Sai che non pensavo che sarei riuscita a portare a termine i 5 giorni?!
Normalmente in fatto di alimentazione e shopping la mia forza di volontà è molto labile e fragile e quindi sono davvero contenta di avercela fatta!
Un bacione amica :-***
Bravissima, è veramente dura, ma stai riuscendo bene nello scopo.
Bacini :-*!
Grazie tesora, un bacione :-***