Secondo appuntamento con i 10 buoni motivi per amare ed adorare The Grand Budapest Hotel e correre al cinema a vederlo.
(Se avete perso i primi 5 buoni motivi potete recuperare andando a leggerli qui).
6) L’Air de Panache, ovvero la mitica colonia di Monsieur Gustave H.
Volete regalarne una boccetta al vostro fidanzato?!
Niente di più facile: la Maison de parfum parigina Nose ha creato una speciale Eau de Cologne commissionata da The Twentieth Century Fox e Wes Anderson per celebrare il film.
La colonia, udite udite, ha sentori di mela verde: forse un piccolo riferimento a Ragazzo con Mela, lo chef-d’oeuvre di Van Hoytl il Giovane (ovviamente frutto della fervida fantasia degli sceneggiatori) che ricopre un ruolo chiave nel film?!
7) Monsieur Dino.
Ovvero il mio adorato Waris Alhuwalia, attore feticcio di Wes Anderson, nel ruolo di uno dei mitici concierge della Society of the Crossed Keys.
Sappiate che quando ho scritto questo post ho fatto grossi sforzi per non fare commenti da bimba-minkia e passare dignitosamente oltre, come se niente fosse (ma in compenso al cinema, quando l’ho visto comparire, ho urlato: un urletto strozzato da oca giuliva che è risuonato nel silenzio della sala, facendo sprofondare il Signor G.nella sua poltroncina).
8) La deliziosa e super naïf Repubblica di Zubrowka.
Indovinate un po’?
Pare che questo nome non sia frutto della fantasia di Wes Anderson ma sia ripreso da quello di una vodka polacca!
Pare infatti che nella Regione della Podlaskie ci sia un parco nazionale con una foresta di alberi secolari in cui pascolano centinaia di Zubr, ovvero bisonti europei.
Gli Zubr si nutrono di un erba particolarmente aromatica che viene utilizzata dalle distillerie locali per produrre una vodka detta appunto Zubrowka (ovvero vodka del bisonte).
Quindi Wes non ha inventato il nome del suo Stato immaginario, ma ha provveduto con grande dovizia di particolari a fornirlo di tutto ciò di cui una Repubblica abbisogna per stare al mondo: banconote, bandiere, stemmi, documenti, francobolli, quotidiani e chi più ne ha più ne metta.
Artefici di questa operazione geniale sono stati i designer Annie Atkins e Adam Stockhousen.
9) L’outfit un po’ fetish e molto trendy di Jopling, il tirapiedi della famiglia Desgoffe-und-Taxis.
Jopling è un biker, scia come un campione olimpico calzando con i suoi stivaletti in cuoio nero un paio di sci di legno ed indossa un pazzesco trench molto dark, disegnato da Miuccia Prada.
Ok… è un assassino psicopatico, ma vogliamo stare a guardare il pelo nell’uovo?!?
10) Il cappello da Lobby Boy.
Tra i tanti costumi del film, tutti a dir poco pazzeschi, spiccano le divise viola del personale del Grand Budapest Hotel.
Il capello dei Lobby Boy è così carino che la Maison francese Larose Paris ne ha prodotto una replica perfetta in numero limitato per la première francese del film.
Siete di passaggio a Parigi e volete ammirare questo buffo copricapo?
Dovete andare all’Hotel Raphael, uno dei luoghi parigini cari ai fans di Wes Anderson, che ha fatto da location al mitico short film Hotel Chevalier.
Non vado al cinema da troppo troppo tempo:( questo era uno dei film da vedere assolutamente, speriamo non lo tolgano dalla programmazione..
Vai assolutamente se riesci: sono sicura che lo adorerai!
Amica, l’urletto è scappato anche a me!!! mi sono data un tono…. non ben riuscito, il mio entusiasmo ha creato curiosità, ma non sono riuscita a rispondere con chiarezza a T.
Anche questo post è fantasticoooooooooooooooooooooooooo
Amica!!! Come quando hanno ucciso l’ippogrifo!!!
Non avevo ancora visto i primi 5 buoni motivi e me ne scuso
ma sono ancora in tempo per sostenere che siamo di fronte a un GRANDE film (aria di Oscar…)
aggiungo solo 2 dettagli a quanto hai detto:
1- il personaggio di Henckels (interpretato da Edward Norton) ricorda molto quello di Schultz (l’attore era Reginald Gardiner), il nazista buono nel DITTATORE chapliniano
2- il killer Jopling (Willelm Dafoe) mi sembra ispirato al terribile Chigurh (Javier Bardem) di NON E’ UN PAESE PER VECCHI
infine, applauso per Milena Canonero (quarta statuetta?)
Ciao Marco,
innanzitutto grazie per queste due chicche molto interessanti!
E riguardo all’essere in odore di Oscar… sarebbe ora!
Io gliel’avrei già dato per I Tenenbaum e Darjeeling Limited!