Il Giappone è un Paese incantevole e il primo impatto sull’italiano medio non può che essere di assoluta commozione e meraviglia.
Abituati come siamo a disservizi e scortesia, scoprire che esiste un mondo in cui tutto è pulito, ordinato e puntuale e in cui tutti sono sorridenti e cortesi, ci infonde un profondo sentimento di gratitudine e di speranza.
Scordatevi lo spauracchio del lost in translation inculcatoci da Sofia Coppola: durante i miei 8 giorni giapponesi mi sono sentita persa solo per 5 minuti nella metropolitana di Kyoto, ma è arrivata subito in mio soccorso una graziosa giapponesina (ovviamente non anglofona) ed è tornato a splendere il sole in un battibaleno.
E’ vero infatti che in Giappone quasi nessuno al di fuori degli alberghi e dei grandi Mall parla inglese (ma perchè scusate… in Italia?!?) ma tutti sono così disponibili e gentili che vi aiuteranno comunque ad ogni costo e in una settimana mi sono trovata di fronte a tanta buona volontà e gentilezza quanta ne devo ancora vedere in una vita intera trascorsa in Italia.
[Ovviamente bisogna dire, per dovere di cronaca, che anche in India e in Medio Oriente tutti si fanno subito in 4 per aiutare i viaggiatori Occidentali. Salvo poi, nel 99% dei casi, allungare la manina per avere una lauta mancia. E salvo mandarvi una caterva di accidenti se la mancia a loro parere non è adeguata.]
Il volo aereo per Tokyo:
Io ho scelto British Airways e ho fatto scalo a Londra.
Sono consapevole del fatto che da un punto di vista logistico non sembra poi questa gran genialata ma, se non volete trascorrere 12 lunghissime ore in Economy, BA è senz’altro la scelta ideale.
Infatti ci sono spesso ottime offerte che permettono di acquistare un biglietto in World Traveller Plus (la classe intermedia di BA, qui potete scoprire le sue caratteristiche) allo stesso prezzo di un volo in Economy con altre compagnie aeree (mettete in conto almeno 900/1000 euro per raggiungere Tokyo).
Se viaggiate in World Traveller Plus e siete frequent flyer di BA potreste avere la fortuna di ottenere un upgrade in Business Class al momento del check-in a prezzi davvero democratici (generalmente dipende da quanto è affollata la cabina di Business, da quante richieste hanno e dal vostro status di frequent flyer, ma provate comunque a chiedere perché tentare non nuoce).
Oltretutto BA è una delle poche compagnie europee ad atterrare ad Haneda, un aeroporto relativamente piccolo che serve a gestire per lo più i voli interni e che si trova a 20 minuti di treno dal centro di Tokyo.
Come raggiungere il centro di Tokyo dai suoi aeroporti:
a) Se atterrate ad Haneda una volta ritirato il vostro bagaglio e svolte le formalità doganali seguite le indicazioni per i treni e prendete il Tokyo Monorail.
Scegliete il treno express (le indicazioni sono anche in inglese) che non fa fermate intermedie e in meno di 20 minuti avrete raggiunto la stazione di Hamamatsucho.
Da qui potete raggiungere comodamente qualsiasi punto di Tokyo con i treni della Yamanote Line.
b) Se atterrate a Narita invece uscite dal vostro Terminal seguendo le indicazioni per i treni e prendete il Narita Express, un treno veloce che vi porterà fino al centro di Tokyo in 1 ora e 30 minuti.
E’ consigliabile non scendere nella stazione di Tokyo (che è enorme e potrebbe mettervi subito in difficoltà) ma in quella successiva che si chiama Shinagawa.
Da lì potrete raggiungere comodamente ogni punto della città con i treni della Yamanote Line.
Come orientarsi nella giungla delle Railway Lines:
Il Giappone è servito da un numero impressionante di Railway Lines: per farvi un esempio la zona denominata JR-East di cui fa parte Tokyo è servita da ben 36 linee diverse! (Qui l’utilissima mappa in pdf).
Come si fa quindi, nel marasma generale delle stazioni, ad individuare la Railway Line di nostro interesse?!?
Semplice, grazie ai colori!
– Il Tokyo Monorail è la linea numero 35, caratterizzata dal colore rosso.
– Il Narita Express fa parte della Sobu Line (Rapid-Service, linea numero 2) ed è caratterizzato dal colore blu.
– La Yamanote Line, che circumnaviga egregiamente tutta l’area metropolitana di Tokyo e che vi sarà utilissima per gli spostamenti in città, è la linea numero 9 ed è caratterizzata dal colore verde.
Il Japan Rail Pass:
Quando ho iniziato ad organizzare la mia vacanza di Primavera in Giappone l’idea di spostarmi in treno mi appariva come uno scoglio insormontabile: i biglietti non si possono comprare online e trovare gli orari dei treni è un’impresa epica, quindi è praticamente impossibile pianificare con certezza il viaggio in anticipo, cosa inconcepibile per un’italiana treno-fobica come me!
Abituati come siamo a treni ad alta velocità rarissimi e con coincidenze così disgraziate che basta un nonnulla per renderci protagonisti di odissee senza fine, è facile per noi pensare che tutto il Mondo sia Paese!
Ma il Giappone (ormai l’avrete capito) è un Universo Parallelo e potrete finalmente vivere l’esperienza ultraterrena di un viaggio in treno felice, comodo e puntuale in vagoni così puliti, asettici ed inodori che solo a vederli vi verranno le lacrime agli occhi!
Il modo più comodo ed economico per spostarvi in treno attraverso il Giappone è il JR Pass pensato per i turisti stranieri e che va comprato sempre e solo prima della partenza.
Il JR Pass Nazionale (della durata di 7, 14 o 21 giorni) vi consente di muovervi attraverso tutto il Giappone, mentre i 6 diversi JR Pass Regionali vi consentono di muovervi attraverso le singole regioni.
Il JR Pass Nazionale da 7 giorni costa circa 200 euro (più o meno il prezzo di un solo viaggio a/r tra Tokyo e Kyoto) e vi permette di utilizzare i treni da e per gli aereoporti di Haneda e Narita, i treni della Yamanote Line che servono egregiamente la città (evitandovi così di utilizzare la metropolitana) e tutti i treni ad alta velocità (Shinkansen) del Paese ad eccezione del Nozomi e del Mizuho.
Dove acquistare il voucher per i JR Pass e cosa fare appena atterrati in Giappone:
Come ho scritto sopra il JR Pass non si può acquistare in Giappone, quindi dovete procurarvelo prima di partire.
Come?
Io ho comprato il mio voucher online tramite l’agenzia francese Japan Experience e l’ho ricevuto a casa in sole 24 ore quindi, se nella vostra città non c’è un’agenzia viaggi che possa procurarvelo, vi consiglio assolutamente questa soluzione.
Quello che acquistate in Europa tuttavia NON è il JR Pass ma un voucher con il quale dovrete recarvi presso un’agenzia della JR Railways ed espletare tutte le formalità necessarie per entrare in possesso del vostro prezioso cartoncino.
Io vi consiglio di compiere quest’operazione non appena atterrati a Tokyo, nei corner JR che troverete seguendo le indicazioni per i treni all’uscita dagli International Terminal di Narita o Haneda: perderete come minimo un’oretta e mezza di tempo ma da quel momento in poi il vostro viaggio in Giappone sarà tutto in discesa.
Individuato il corner dovrete compilare un formulario con i vostri dati e mettervi in fila.
Le ragazze JR parlano benissimo l’inglese e sono di una gentilezza squisita: vi chiederanno dove volete andare durante la vostra vacanza, vi spiegheranno per filo e per segno come dovrete muovervi, vi stamperanno gli orari di eventuali navette free tra l’aeroporto e il vostro hotel, vi consiglieranno le combinazioni di treni migliori, vi forniranno un prezioso libretto con gli orari dei treni di tutto il Paese e soprattutto provvederanno a prenotare i vostri viaggi!
Alcuni treni (come ad esempio il Narita Express) sono infatti a prenotazione obbligatoria; questo per i possessori di JR Pass non comporta costi aggiuntivi ma potreste trovarvi in seria difficoltà qualora doveste provvedere alla prenotazione con le macchinette automatiche o chiedere allo sportello di una piccola stazione (dove il personale al 99% non sarà anglofono), quindi il mio consiglio è quello di provvedere subito a tutte le prenotazioni obbligatorie pianificando al meglio il vostro viaggio.
Gli Shinkansen hanno vagoni riservati ai passeggeri in possesso di una prenotazione e vagoni “liberi”, quindi se viaggiate in orari o in giorni di grande traffico ferroviario e avete orari molto rigidi è meglio prenotare il posto in anticipo per non avere brutte sorprese.
Per esperienza personale (mi sono spostata da Kyoto a Tokyo l’ultimo giorno della Golden Week in pieno Grande Rientro) va comunque detto che si riesce a viaggiare senza prenotazione anche nelle giornate da bollino rosso, purché abbiate orari elastici: sulla linea Tokyo/Kyoto per esempio c’è uno Shinkansen più o meno ogni 10/15 minuti e quindi vi basterà arrivare in stazione, raggiungere il binario, mettervi ordinatamente in fila e salire sul primo treno con qualche posto libero!
Cosa dovete fare con il vostro JR Pass quando arriverete in stazione?
All’ingresso dei binari dovrete limitarvi a mostrare il pass con la data di scadenza bene in vista al controllore insieme all’eventuale prenotazione; in treno nessuno verrà a chiedervi nulla.
Spostarsi in metropolitana a Kyoto:
Come ho scritto sopra dentro Tokyo potrete spostarvi comodamente con i treni della Yamamote Line che sono coperti dal JR pass, evitando lo stress di avventurarvi in metropolitana.
Tutt’altro discorso invece per Kyoto: il centro città è servito relativamente poco dai treni e quindi vi troverete necessariamente ad affrontare lo spauracchio della metropolitana. (Qui la Train/Subway route map di Kyoto in pdf).
La metropolitana di Kyoto ha due linee: la Karasuma Line che attraversa la città da Nord a Sud ed è caratterizzata dal simbolo K e dal colore celeste, e la Tozai Line che attraversa la città da Est ad Ovest ed è caratterizzata dal simbolo T e dal colore marrone.
I biglietti si comprano nei distributori automatici e il primo impatto è abbastanza scioccante!
Tuttavia, se farete un respiro profondo e conterete fino a 5 prima di farvi prendere dal panico, vi renderete conto che c’è un tasto che fa magicamente comparire sullo schermo delle stringate istruzioni in inglese che vi permetteranno di portare a compimento l’impresa.
Non esiste una tariffa unica ma si paga in base alla destinazione.
Ovviamente cercare di capire qual’è la tariffa giusta per la nostra destinazione finale è una cosa impensabile e quindi vi consiglio di prendere sempre il biglietto più economico.
Qualora scendiate in una stazione non coperta da quella tariffa il tornello si bloccherà, andrete allo sportello mostrando il vostro biglietto con il capo cosparso di cenere, pagherete una differenza di 50 yen in una profusione di inchini e sorrisi e correrete fuori contenti come delle Pasque!
(Certo, se il tornello per disgrazia si blocca al di fuori dell’orario di lavoro dei solerti omini, la cosa si fa un filino più complicata! Ma vi basterà guardarvi intorno con aria terrorizzata, strillando “Help me, please!” e sicuramente qualche volenteroso giapponese correrà in vostro soccorso e vi accompagnerà alle macchinette automatiche, mostrandovi come pagare la differenza! Ve lo dico per esperienza personale!)
Il primo impatto con la metropolitana di Kyoto per me è stato drammatico e la cosa mi ha lasciata letteralmente annichilita, visto e considerato che i tunnel sotterranei sono l’unico luogo al mondo in cui io abbia un vago senso dell’orientamento.
Per evitare problemi vi consiglio di dimenticare immediatamente i criteri occidentali e l’abitudine di determinare il binario cercando il capolinea del treno!
A Kyoto le fermate della metro sono indicate da numeri progressivi (da K01 a K15 per la Karasuma Line e da T01 a T17 per la Tozai Line) quindi per determinare la vostra direzione dovrete semplicemente capire quale binario presenta i numeri in ordine crescente e quale binario li presenta in ordine decrescente.
Una volta afferrato questo criterio muovervi diventerà un gioco da ragazzi!
A Kyoto ho anche sperimentato i taxi giapponesi: è vero che i taxisti in linea di massima non parlano inglese ma se dovete raggiungere un monumento, la stazione dei treni o altri posti molto noti vi basterà sillabare il nome meglio possibile.
Per tutte le altre destinazioni invece (ristoranti, negozi, teatri etc…) chiedete un cartoncino con l’indirizzo scritto in giapponese al vostro concierge prima di lasciare l’hotel.
I taxi costano più o meno come in Italia e sia a Kyoto che a Narita ho speso sempre cifre comprese tra i 7 e i 15 euro.
Un buon modo per abbattere il costo del taxi può essere quello di arrivare in metropolitana fino alla stazione più vicina alla vostra destinazione finale e poi prendere un taxi per portare a compimento il tragitto, evitando così di camminare troppo o di perdervi.
Sei brava a raccontare dei tuoi viaggi! Leggendo le tue descrizioni di luoghi e costumi e, vedendo alcune foto, anche ad un pigro come me, viene voglia di viaggiare. Ieri sera ho rivisto “Wasabi”, un film divertente girato in Giappone e mi sono ricordato di te e del tuo viaggio. Ovviamente ho letto con curiosità tutti i tuoi post. A proposito di film, ne ricordo un altro girato in Giappone che mi era piaciuto tanto: The ramen girl. L’hai visto? Ciao Roberta a presto!
Ciao Gianfranco!
Che bello, sono contenta di averti invogliato a viaggiare: non bisognerebbe mai essere pigri su questo argomento 🙂
Sui film giapponesi e/o girati in Giappone invece mi trovi completamente impreparata, mentre sono preparatissima su manga ed anime visto che sono cresciuta a pane e cartoni animati giapponesi 😀
Baci :-***
Anche io ho avuto le tue stesse impressioni: in Giap i servizi funzionano! Quale sarà il loro segreto? Qualche anno fa un paio di amiche giap di mia sorelle sono venute da noi, e siamo andati a Milano in treno: alla vista del mezzo hanno riso di gusto (per quanto può ridere di gusto un giapponese). Hanno trovato il nostro treno regionale pittoresco! Era spaventosamente sporco, e certo poco confortevole; perlomeno non era inverno, il rischio era che fosse anche freddo. Non nascondo di essermi vergognata. Per loro era colore locale! Ti seguo da un po’ con interesse, non ho girato tanto come te, ma il Giap che hai descritto è quello che ho conosciuto anche io. E leggere della Yamanote Line mi ha fatto sospirare! Ciao, s.
Ciao Silva,
che tristezza che i nostri disservizi siano considerati colore locale dai turisti 🙁
Però almeno ci hanno riso sopra, invece di prendersela a male…
Io spero di riuscire a tornare presto in Giappone, magari già l’anno prossimo, perché mi ha davvero colpita al cuore!
E comunque… Yamanote Line forever 🙂
Un abbraccio.
Wow! Letto tutto d’un fiato! Per me che ho lavorato per anni nel delirio della gestione turistica in Italia sentire questo racconto fatto di treni puliti e in orario e gente gentile con i turisti, mi ha quasi scioccato!
Non ho parole.
Comunque i Giapponesi sono meravigliosi anche quando fanno i turisti loro stessi. In 10 anni non ne ho mai incontrato uno anche un filino poco scortese o spazientito.
Bel racconto cara, vien voglia di partire!
Non mi dire niente amica: io ho passato 8 giorni in perenne stato di shock!!!
Per fortuna che a Tokyo c’è capitato un taxista scortese sennò avrei seriamente pensato che i giapponesi non fossero umani 😀
Un bacione :-*