Al contrario di Kyoto, con cui è scattato subito il più classico coup de foudre, Tokyo non mi ha colpita al cuore, anche se ammetto che 24 ore per giudicare una città sono davvero troppo poche.
Che cosa si può fare a Tokyo in 24 ore?
Un sacco di cose interessanti: fare shopping, andare a mangiare il sashimi al mercato del pesce, fare shopping, vedere uno spettacolo di teatro Kabuki, fare shopping, andare a caccia di gothic lolita a Takeshita Street, fare shopping…
Che cosa ho fatto io? Appurato che le gothic lolita e le altre Harajuku girls nei giorni feriali sono “non pervenute”, mi sono limitata a fare shopping!
– Isetan (Shinijuku Station) è il Department Store più antico di Tokyo e il suo piano interrato è un vero e proprio antro di meraviglie gastronomiche.
Perfetto per comprare dolci e tè in deliziose confezioni regalo, ma anche per fare uno spuntino veloce.
(Per le patite dei macarons c’è anche un corner di Pierre Hermé!).
– Se amate lo stile girly (o kawaii come si dice in Giappone) nel Mall Marui One di Shinijuku troverete pane per i vostri denti.
I corner più carini a mio parere sono Bon mercerie de anateliér (per le marinière romantiche ornate di fiori, perline e nastrini e per le gonnelline colorate in faille, stile Miu Miu, ma a prezzi decisamente più piccoli) e Franche Lippée (tutta la collezione ss14 è declinata in teneri colori pastello e disseminata di buffi pupazzetti e deliziosi animaletti di cui vi innamorerete all’istante!).
Non mancate di fare un salto nel corner di Baby the stars shine bright, il marchio preferito dalle Classic Lolita: i vestiti (stile Nellie Oleson di La casa nella Prateria) costano uno sproposito ma sono adorabili e non è impossibile scovare qualche accessorio grazioso e un po’ più cheap.
Strano ma vero: Takeshita Street, nel quartiere di Harajuku è un posto simpatico per fare shopping anche se non siete più delle quindicenni e non avete il pallino di travestirvi da damine o da eroine manga.
– Da Harajuku Jeunesse potete trovare repliche molto ben fatte delle famose Rocking Horse Shoes (le mitiche scarpe con il plateau in legno disegnate da Vivienne Westwood e adorate dalle Harajuku girls) a meno di 30 euro, mentre se puntate alle originali le potete trovare vintage (ma decisamente mal conservate) da Closet Child un negozio tutt’altro che cheap specializzato in abiti ed accessori second hand in stile punk.
– Da Liz Lisa potete trovare adorabili vestitini e gonnelline doppiati in tulle e sandali con i tacchi ricoperti di fiori; la qualità è discreta e i prezzi sono più o meno quelli di Zara.
– Un altro negozio interessante sempre in Takeshita Street è quello specializzato in calze e calzette di ogni foggia e colore che potete trovare sul lato destro della strada uscendo da Harajuku Station; le calze costano pochissimo ma, udite udite, sono di un brand prodotto da Tabio e per lo più introvabile in Europa!
– Caso mai vi venisse voglia a Carnevale o Halloween di travestirvi da Cosplay (ragazze che imitano le eroine manga) o da Visual Kei (ragazze punk fanatiche del c.d. Jrock) potete trovare tutto il necessario spulciando tra le rastrelliere del già citato Harajuku Jeunesse: dai costumini stile Sailor Moon, alle parrucche colorate, agli accessori punk & gothic, tutto rigorosamente super cheap e tutto rigorosamente Made in China. (Oltretutto le commesse possono fornirvi un’ottima fonte di ispirazione con i loro outfit decisamente originali!)
Andando su e giù per Takeshita Street potrete dedicarvi anche ad un po’ di antropologia socio-culturale adolescenziale: vi capiterà sicuramente di vedere branchi di ragazzine infilarsi in angusti semi-interrati da cui esce un frastuono infernale e vi capiterà, curiose come scimmie, di decidere di imitarle per scoprire che il passatempo preferito delle adolescenti giapponesi (per quanto possa sembrare assurdo nell’era dei telefonini e delle apps) è il purikura, ovvero una versione super tecnologica della cabina per foto tessere che permette di fotografarsi e personalizzare a piacimento i propri selfie in puro stile kawaii!
Ovviamente morivo dalla voglia di provare, ma la barriera linguistica e il fatto di essere decisamente over 15 sono stati degli ottimi deterrenti!
Scatti stupendi e recensioni esaurienti come sempre :)))! Bacio.
Grazie cara 🙂
Baci :-*