Lo scorso aprile a Vinitaly, durante un convegno dal titolo “Il quadrato semiotico dei Wine Lovers: gli atteggiamenti del consumo di vino in Italia”, è stato presentato il frutto di una ricerca di mercato commissionata dall’azienda trevigiana Bosco Viticultori all’Istituto di ricerche di mercato Squadrati di Milano per capire come e perché si beve vino in Italia.
Analizzando quello che si dice del vino sul web e sui social network è stato possibile sintetizzare i vari atteggiamenti di consumo in quattro profili.
Così ho scoperto di essere una Wine Lover Radical (e ti pareva?!) con una punta di Eno-snobismo.
Il vino per me lo fa il vignaiolo (uno dei mestieri più romantici del mondo: Il profumo del mosto selvatico docet!); sono una fan sfegatata di vini naturali, bio-dinamici e/o biologici; sono nemica giurata dei solfiti, dei prosecchini, dei frizzantini, del vino del contadino e della festa dell’uva; mai più bevuta una sangria dopo i 18 anni (ma perché… nella sangria c’è il vino?!); e sì, magari il vino buono si può trovare anche al supermercato, ma di sicuro non è in brick!
Insomma per me il vino è sacro e in bilico tra Cultura e Natura!
E voi, che tipo di Wine Lovers siete?
Potete raccontarlo, partecipando alla seconda fase di questa ricerca di mercato che avrà lo scopo di associare le varie tipologie di Wine Lovers ai vini italiani, sui profili social di Bosco Viticultori: FB, Twitter, Tumbrl!