Per le foto vere dovrete aspettare qualche giorno, quando la quiete dell’ashram in cui vado a rinchiudermi mi avrà fatto superare il delirio di questi giorni fatti di insonnia, caldo, jet lag e una continua frenesia di fare e vedere il più possibile senza fermarmi neppure un istante a somatizzare quello che sto vivendo, o anche solo (molto banalmente) a riposare.
Intanto ecco un piccolo assaggio della mia Mumbai, con cui è scattato in poche ore il più classico e struggente coup de foudre.
L’incontro con il cibo di strada è stato memorabile.
Nella regione del Maharashtra il cibo è quasi esclusivamente vegetariano, ovviamente speziatissimo ed assolutamente delizioso.
Il puri pan per esempio è entrato di diritto nel vasto elenco dei miei maipiùsenza gastronomici e penso che mi struggerò in eterno nel suo ricordo!
La grande notizia è che ho superato alla grande la mia fobia “oh mio dio, una donna sola in un taxi in India?!?” e non solo ho chiesto al mio concierge di prenotarmi un taxi per un giro di shopping di quasi 4 ore a caccia di piccole boutique (senza neppure battere ciglio quando si è presentato un taxista di sesso maschile invece della tanto agognata donnina di Viira cabs), ma con la mia guida Sita abbiamo addirittura viaggiato in autobus e in treno.
E a proposito di treni: pensate che su quelli indiani esistono scompartimenti riservati alle donne sole!
Mahalaxmi Dhobi Ghat, il regno dei dhobi wallah di Mumbai.
Ovvero: caso mai vi venisse voglia di mandare i vostri vestiti in lavanderia questo è un buon motivo per non farlo!
E infine la delusione più grande.
Quando Sita mi ha detto che saremmo entrate a visitare Victoria Station stavo quasi morendo per l’emozione e già mi immaginavo immersa nel delirio dei binari con negli occhi la scena finale di Slumdog Millionaire.
Ebbene il risveglio è stato parecchio brusco: a Victoria Station l’unico modo per arrivare ai binari è quello di comprare un biglietto per uno dei treni in partenza!
E per fortuna che non avevo caricato nell’i-Pod Jay Ho!
A little preview of my Mumbai: with this city it was love at first sight and despite humid, insomnia and jet lag I could not rest in my hotel and I had to move around and discover many places as possible.
Meeting the street food was unforgettable and I loved yummy puri pan above all.
With my guide Sita I took the bus and the local trains and we went to visit the Mahalaxmi Dhobi Ghat, the kingdom of Mumbai’s dhobi wallah.
We visited also the romantic Victoria Station and here I had a bitter disappointment: if you want to see the platforms you must have a train ticket!
So I had to say goodbye to all my daydreams about Slumdog Millionaire!
Leggi, se già non lo hai fatto, il libro “cuccette per signora”
Bellissimo!
Letto 😉
Un bacione tesora :-*
Oh mamma che emozione…the Gate of India (ci sono ancora gli incantatori di serpenti che per poche rupie ti mettevano in braccio boa per le foto di rito?) Victoria Station e’ veramente un delirio che noi abbiamo affrontato serenamente perché avevo la mia amica indiana Lulù a farci da guida. Balle foto..dai continua così .Un abbraccio come fossi li’.Fabiana
Amica purtroppo Gateway of India ormai è recintato e chiuso, ci si può solo girare intorno e non più passare attraverso perché la gente aveva preso il brutto vizio di imbrattare i muri scrivendoci sopra cretinate (certo che tutto il mondo è Paese quando si tratta di essere incivili!)
Non essere potuta arrivare sui binari di Victoria Station rimarrà per sempre un grande rimpianto… sigh 🙁
Un abbraccio immenso!