“One should cultivate desire (Kama) by means of desire. One should cast desire into desire.
Desiring by means ofdesire, abiding in desire, one should stir the world.”
Vamaka-Ishvara-Tantra, 4.46
Premesso che i testi indiani tantrici non parlano specificatamente di sesso tantrico, ma indicano l’atto sessuale come una delle pratiche spirituali per innalzare l’esperienza mistica, il sesso tantrico è stato elaborato in una vera e propria pratica di sesso consapevole solo in tempi moderni, quando è stato ben accolto, enfatizzato e praticato (o forse solo teorizzato) da noi occidentali.
Con la tradizione tantrica (dal VII secolo in poi), il corpo viene rivalutato come mezzo per facilitare la trascendenza.
Si scopre quindi che il corpo non è fatto solo di carne e ossa, ma anche di “energie sottili” responsabili del raggiungimento della cosiddetta “illuminazione”.
Secondo i tantristi c’è un serpente dormiente alla base della spina dorsale (il kundalini shakti o energia femminile) che, attraverso movimenti particolari, tecniche di respirazione (prana), shock improvvisi e allineamenti posturali, può svegliarsi e cominciare a salire lungo la spina dorsale, attivando i vari centri energetici (o chakra).
Le pratiche sessuali tantriche si basano su questo principio di attivazione del flusso energetico e sull’inversione dei processi naturali.
Il fine del sesso tantrico non è l’inseminazione e nemmeno il piacere: non si tratta di applicare lo yoga al sesso per godere di più, ma di indirizzare coscientemente l’energia sessuale nei chakra per attivarli.
Nel tantra, l’uomo, sia nelle pratiche di visualizzazione che nell’atto sessuale vero e proprio, si predispone ad accogliere nel proprio organismo l’energia femminile “fredda” e “ascendente” e a trasformarla in energia maschile “calda” e “discendente” che, a sua volta, viene assorbita dall’organismo della donna e trasformata di nuovo in energia femminile.
Secondo le teorie tantriche quindi è possibile distribuire l’energia sessuale nel corpo dell’uomo e della donna in maniera da costruire una specie di circuito energetico: il corpo femminile e il corpo maschile, uniti, ad esempio, nella posizione del doppio loto (l’uomo seduto in “padmasana” e la donna seduta sopra di lui) diventano le due metà di un unico essere con l’energia femminile che circola lungo la colonna vertebrale dell’uomo e l’energia maschile che circola in quella della donna.
Come? Attraverso la visualizzazione di una corrente fredda (argentea o bianca) che penetra nell’uomo attraverso gli organi sessuali, risale lungo la spina dorsale e, trasformatasi in una corrente calda (aurea o rossa), entra attraverso la bocca o il terzo occhio nella donna, scende lungo la spina dorsale di lei e, diventando ancora una volta corrente fredda, penetra nuovamente nel corpo maschile attraverso gli organi genitali.
Una volta aperto questo circuito energetico, i due praticanti si concentrano sull’attivazione contemporanea dei loro chakra.
Ora, questo concetto è difficile da comprendere e attuare per motivi fisici e culturali, ma si potrebbe spiegare come segue:
Se, un attimo prima dell’orgasmo mediante:
– la regolarizzazione della respirazione,
– il rilassamento dei muscoli delle gambe, delle braccia, del collo, del petto,
– la contrazione dei muscoli sottili del glande in coincidenza con l’inspirazione,
– la contrazione dei muscoli del perineo,
– la contrazione dei glutei e la contemporanea “spinta in basso” dell’ osso sacro,
si arresta l’emissione del liquido seminale, gli spermatozoi fanno marcia indietro e, in qualche maniera, restituiscono all’organismo l’energia in eccesso: il fuoco. A questo punto si immagina che, mediante la contrazione in fase inspiratoria nel maschio e la contemporanea spinta in fase espiratoria nella donna, gli umori e gli ormoni femminili (l’acqua) penetrino nel ventre maschile.
Qui, grazie al fuoco maschile, l’energia femminile si trasforma in vapore e sale lungo la spina dorsale fino alla testa dove si trasforma di nuovo in fuoco.
In pratica, il corpo viene considerato come un laboratorio alchemico nel quale i processi chimici (il passaggio di stato da acqua a vapore) e i processi fisici (l’attivazione dei vari chakra) avvengono grazie all’energia prodotta dall’eccitazione sessuale.
Solo con tanta pratica (sul tappetino, nella vita e a letto), e con la volontà di non cadere in un gioco competitivo (trattengo l’orgasmo per prolungarlo a te), ci si può avvicinare a quell’esperienza totalizzante che va oltre il climax/anti-climax di un orgasmo “normale”.
Come diceva Pattabhi Jois: “Pratica e tutto verrà da sè”.
Old Indian texts do not specifically talk about the practice of tantric sex, but within the tantric period (from VII century onwards) sex has been mentioned as a spiritual practice. So the tantric sex was theorized into a proper practice only later by the west.
Nevertheless, in the tantra tradition, the body becomes the means for transcendence through its subtle energies.
A sleeping snake (Kundalini Shakti) at the bottom of the spine is to be awakened to travel up the spinal cord and activate the main seven energetic wheels, known as chakras.
Tantric sexual practices are based on this principle: the activation of this energetic flow and the inversion of the natural processes.
The aim is not insemination, nor pleasure: the objective is to consciously channel sexual energy through the chakras to activate them.
In tantric sex, man welcomes woman’s cold and ascendant energy (silver) which passes through his spine and gets transformed into warm and descendent energy (red), which, in turn, gets absorbed by the woman through her mouth or third eye, passes through her spine and gets converted again into cold energy.
It’s an energetic circuit, which activates each other’s chakra.
In order to experience a round experience, which goes beyond the climax/anti-climax of a “normal” orgasm, a lot of practice is needed to:
– control breath,
– relax arms, legs, neck and chest muscles,
– contract the gland’s subtle muscles while inhaling,
– contract the pelvic floor,
– contract the gluteus,
In this way you can stop the ejaculation to return to the body excess energy and activate this circuit.
Credits: Jacques Charrier, Kâmâ-Sûtra Le Paradis perdu.
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By Silvia @ UGY www.urbangipsiyoga.com