Qualche settimana fa, in una torrida giornata di fine Agosto, il Signor G. ed io siamo stati ospiti di un’azienda che rappresenta una delle eccellenze umbre in Italia e nel mondo: le Cantine Lungarotti di Torgiano, che dal 1962 sono sinonimo di vino, cultura ed ospitalità.
Dal 1999 le Cantine Lungarotti sono un’azienda tutta al femminile con Chiara Lungarotti (Amministratore unico, Consigliere di Federvini e di Unione Italiana Vini e Accademica dell’Accademia della Vite e del Vino) affiancata dalla sorella Teresa Severini (fondatrice dell’associazione Donne del Vino ed enologo specializzato all’Institut d’Oenologie dell’Università di Bordeaux) e da sua madre, Maria Grazia Marchetti Lungarotti che dirige e coordina l’omonima Fondazione.
Qualche numero: 250 ettari di terreno, due Tenute (a Torgiano e a Turrita di Montefalco), 2 cantine, 28 etichette e 2,4 milioni di bottiglie prodotte.
Ma al di là dei numeri a fare delle Cantine Lungarotti un’eccellenza sono soprattutto l’amore e il rispetto per il territorio, la salvaguardia del paesaggio rurale, la produzione improntata al risparmio energetico, all’ecosostenibilità e alle innovazioni tecnologiche, senza dimenticare però il rispetto di una tradizione e una cultura millenarie quali sono quelle del vino e dell’olio, celebrati anche nei due Musei curati dalla Fondazione Lungarotti: il MUVIT, Museo del Vino, aperto nel 1974 e recensito dal NY Times come “il migliore in Italia” e il MOO, Museo dell’Olivo e dell’Olio.
La famiglia Lungarotti è stata anche antesignana nel coltivare le potenzialità dell’enoturismo: da oltre 40 anni infatti nelle cantine di Torgiano c’è un ufficio accoglienza pronto a guidare e coccolare le migliaia di wine lovers che approdano qui ogni anno.
E così, affidati alla sapiente guida di Grazia, anche noi siamo potuti scendere ad esplorare le caves, dove nel buio riposano i tonneaux, le barriques in rovere francese e le pupitres; abbiamo ammirato i vecchi binari per l’imbottigliamento, con il loro sapore così nostalgico e d’antan, e i nuovi macchinari super tecnologici e abbiamo sbirciato il caveau dove sono custodite tutte le annate prodotte.
E infine ci siamo seduti davanti ai nostri calici, nella sala degustazioni, per conoscere da vicino le etichette di Lungarotti: il Rubesco, Rosso di Torgiano DOC, forse il vino più conosciuto delle Cantine Lungarotti, con il suo colore rubino brillante che evoca l’origine del nome (dal latino rubescere, cioè arrossire); il Rubesco Riserva Vigna Monticchio, un Docg con 5 anni di invecchiamento che con l’annata 2009 è risultato VIII nella classifica dei migliori Rossi d’Italia secondo Gentleman- Milano Finanza, che incrocia i risultati delle principali Guide; il Torre di Giano Vigna il Pino, Bianco di Torgiano DOC, che è un vero e proprio pioniere dei vini bianchi fermentati ed affinati in legno e viene prodotto fin dagli anni ’70; e naturalmente il Sagrantino di Montefalco Docg prodotto con Sagrantino in purezza, uno dei vitigni autoctoni umbri più antichi.
Casomai vi fosse venuta voglia di un week end autunnale alla scoperta della romantica Umbria, Torgiano è sicuramente la base ideale per esplorare l’affascinante territorio circostante e non mancano sistemazioni e locali di charme, perfetti per i wine lovers.
Come Le Tre Vaselle (di cui vi ho già parlato qui), il wine resort della famiglia Lungarotti con la Spa BellaUve e il ristorante Le Melograne, in cucina lo Chef Alessandro Lestini che reinterpreta con sapienza i prodotti del territorio provenienti dalle aziende agricole Lungarotti; oppure, se siete alla ricerca di una pausa in totale relax e a contatto con la natura, l’Agriturismo Poggio alle Vigne con i suoi 10 appartamenti e le due case con piscina, immersi tra gli incantevoli vigneti di Rubesco. E infine l’ultima proposta eno-gastronomica della Famiglia Lungarotti: L’U Winebar, ricavato nella vecchia Fornace di Torgiano, dove potrete scoprire tutte le delizie della cucina umbra.