1- Un ricordo d’infanzia legato al cibo.
Sì, una bella cotoletta con insalata di patate e marmellata di mirtillo rosso!
2- Com’è nato l’amore per la cucina e quando hai capito di voler diventare uno Chef?
Grazie a uno chef presso il quale ho potuto lavorare, che mi ha ispirato e motivato. Il suo rapporto con i prodotti in cucina mi è piaciuto così tanto che presto mi sono detto che anch’io volevo imparare e riuscirci.
3- Sei solito dire che il vero protagonista in cucina non è lo Chef ma il prodotto e, a riprova di questo, gli ingredienti dei tuoi piatti provengono tutti dai migliori produttori altoatesini. A quali ingredienti non potresti mai rinunciare quando cucini?
Sì, è proprio vero. Non puoi cucinare il prodotto meglio di come è già.
In cucina posso rinunciare a molto, perché si trovano sempre ottimi prodotti e ingredienti sostitutivi, non voglio però mai rinunciare alla cioccolata!
4- La prima Stella è un traguardo davvero importante nella carriera di uno Chef. Raccontaci cosa hai provato quando è arrivata la tua.
Sì, ricordo perfettamente il momento in cui sono stato informato da Milano. Ero molto felice, avevo realizzato il mio sogno di cuoco.
5- Consigliaci una destinazione imperdibile nel tuo Alto Adige, per un week end alla scoperta delle bellezze del territorio e dell’enogastronomia locale.
In Alto Adige c’è molto da vedere e da esplorare. Mi servirebbe molto più spazio. Ma sicuramente consiglierei di venire al Romantik Hotel Stafler, fare escursioni, rilassarsi, passeggiare per le città, e alla sera godersela!
6- C’è uno Chef a cui ti sei ispirato all’inizio della tua carriera?
Sì, Lindner Georg di Ritten! Mi ha mostrato, tra le altre cose, come cucinare possa essere vario.
7- L’Expo 2015 dedicato al cibo ha appena chiuso i battenti. In un Pianeta diviso in due, in cui una parte della popolazione mondiale soffre di malnutrizione ed un’altra di gravi problemi causati dalla iperalimentazione, come dovrebbe evolversi secondo te il nostro rapporto con il cibo?
Io consiglierei a tutti di mangiare in modo più consapevole, meno carne e pesce e se proprio, di qualità. Comprare meno e quindi sprecare meno.
8- C’è un piatto tipico del tuo territorio a cui ti senti particolarmente legato?
No, nessuno in particolare! Tuttavia cuciniamo un classico già da molto tempo nella nostra Gasthofstube. Gli Schlutzkrapfen (una specie di ravioli a forma di mezzaluna) di pasta di segale con ripieno di spinaci.
9- Prova a raccontarci il processo creativo che c’è dietro la nascita di un nuovo piatto: da dove trai ispirazione e chi ha l’onore e l’onere di assaggiarlo per primo?
Mentre vado in bicicletta oppure quando vedo un prodotto specifico, per esempio quando faccio la spesa. Spesso bisogna fare diverse prove, mentre a volte si fa più velocemente!
Per quanto riguarda l’assaggio prima proviamo noi stessi e poi naturalmente l’ospite.
Non rinunciare alla cioccolata… ora ho una buona scusa 🙂
Anche io!!!
Che poi in dosi moderate fa anche bene (e non solo all’umore!) 😀