Pochi luoghi al mondo sono in grado di ammaliare il Viaggiatore come l’Isola di Bali.
Se avrete l’accortezza di tenervi lontano dalle destinazioni invase da surfisti e backpackers e di rifugiarvi in uno dei meravigliosi resort olistici di Ubud, il cuore mistico dell’Isola, potrete accostarvi alla spiritualità e al bien vivre balinese nel modo ideale, rigenerandovi e nutrendo corpo ed anima di bellezza pura.
La mia prima volta a Bali è stata sei anni fa, a pochi mesi di distanza dalla mia prima volta in India.
Tanto l’India mi aveva delusa quanto Bali mi aveva subito conquistata, facendomi pensare che probabilmente quell’idea di India mistica che forse esisteva solo nel mio cuore era custodita lì, nel meraviglioso Giardino Incantato che è l’Isola di Bali.
Il caso ha voluto che anche quest’anno io tornassi a Bali reduce da un’esperienza indiana che però è stata ben diversa dalla prima: l’India del mio cuore l’ho finalmente trovata sull’Himalaya e non ho più bisogno di cercarla altrove e di fare i conti con il mio disincanto.
Ma l’incontro tanto agognato con l’India più mistica non ha affatto sminuito ai miei occhi il fascino magico ed ancestrale di Bali: anzi, tutt’altro!
Infatti, se desiderate accostarvi alla spiritualità e allo yoga ma i contrasti e le ombre dell’India vi spaventano, vi consiglio di cuore di andare a Bali dove tutto è semplice, incantevole e primitivo, dove la religiosità è puro sincretismo e dove la Natura è l’unico vero Tempio.
Ne tornerete rigenerati, incantati e pacificati con il Mondo.
Scegliete un luogo lontano dalla folla, dove vivere ogni istante a contatto con l’incanto della Natura balinese, camminate a piedi nudi tra i fiori che sbocciano ovunque, ascoltate il rumore del vento tra le fronde di antiche foreste lussureggianti, concedetevi il lusso di un massaggio fatto da un guaritore a cui i segreti della medicina tradizionale sono stati tramandati di generazione in generazione e soprattutto partecipate ad una Agni Hotra in una notte di Luna Piena, per fare le vostre offerte allo Spirito del Fuoco, cantare i mantra e liberarvi dal peso di ogni dolore e dispiacere.
E non mancate, durante il vostro soggiorno, di assistere ad un Kecak tradizionale, con i canti che inducono alla trance e i danzatori che camminano sui carboni ardenti: benché questo antico rituale sia ormai messo in scena sotto forma di spettacolo serale ad uso e consumo dei turisti infatti, non potrà non emozionarvi ed esercitare su di voi un po’ della sua funzione catartica.
Nelle prossime settimane vi racconterò la mia esperienza al Fivelements di Ubud che mi ha non solo rigenerata e purificata nel corpo, grazie all’incontro con la cucina raw vegan, ma anche rasserenata nello spirito.
Intanto vi lascio con qualche immagine di questo incantevole Resort olistico e con l’augurio che il 2016 possa donarvi tutto ciò che il vostro Cuore desidera!