Io e la mia amica Correspondances abbiamo scoperto Pavè per caso lo scorso Dicembre: due expat marchigiane a Milano alla ricerca di un posto carino dove rifocillarci e spettegolare in santa pace, in mezzo alla nebbia e alla frenesia cittadina del venerdì.
Ovviamente, quando abbiamo sbirciato nel locale decidendo di entrare, ignoravamo di essere sulla soglia di un piccolo laboratorio di pasticceria che è considerato uno dei posti migliori dove fare colazione a Milano e che è stato perfino insignito delle “tre tazzine” e dei “tre chicchi” Gambero Rosso.
In realtà, se la colazione da Pavè pare essere un must, anche gli altri momenti della giornata non sono niente male: la merenda per esempio sembra quella preparata dalle nostre nonne con pane rigorosamente fatto in casa (con lievito madre), burro e marmellata o crema di nocciole; mentre a pranzo il locale si trasforma in un vero e proprio bistrot, con una piccola selezione di piatti preparati al momento secondo un menù stagionale molto sfizioso.
L’ambiente è hipster e rilassato con i mobili di recupero e le immancabili sedie spaiate che, chissà perché, qualche anno fa ci avrebbero fatto inorridire e invece adesso sono terribilmente à la page!
Per atmosfera e menù Pavè assomiglia un po’ al bistrot viennese Joseph Brot di cui vi ho parlato qualche giorno fa ma in più, visto che siamo a Milano (la città che negli anni ’80 si è inventata il sacro rito dell’aperitivo), si può venire qui non solo per il pane e i dolci ma anche per degustare cocktail e stuzzichini.