Se dovessi cercare un’espressione in cui racchiudere tutta l’essenza del Pellicano, l’iconico hotel di Porto Ercole che ha da poco celebrato i suoi primi 50 anni, non potrei trovarne una migliore di “Dolce Vita”.
Qui fin dagli anni ’60 il jet set internazionale si riuniva a celebrare i suoi riti vacanzieri, godendo del più dolce far niente in un rifugio dorato immerso in un contesto naturalistico di rara bellezza.
Il Pellicano era già un enclave gypset 40 anni prima che Julia Chaplin coniasse questo neologismo per descrivere i nuovi nomadi del lusso e oggi si può ancora respirare quell’atmosfera speciale, perfettamente in bilico tra eleganza e semplicità (o meglio ancora tra ricercatezza e noncuranza) che è il vero quid, la vera essenza di questo luogo magico e fuori dal tempo, ideale buen retiro per tutti gli amanti del “lusso a piedi scalzi”.
Gli attuali proprietari, la famiglia Sciò che acquistò l’albergo alla fine degli anni ’70 da Michael e Patsy Graham, continuano a gestire Il Pellicano in modo rilassato e conviviale ed arrivando qui si ha quasi l’impressione di essere accolti in una casa privata, piuttosto che in un hotel.
Ed è proprio questo il #remarkablyUncommon del Pellicano, un incantevole rifugio a picco sul mare che a partire dal 2012 è entrato a far parte della collezione internazionale di alberghi indipendenti e non comuni di The Leading Hotels of the World.
Il cuore del Pellicano sono senz’altro le terrazze affacciate sul mare con le bouganville in fiore, gli alberi carichi di agrumi e le gabbiette sospese, illuminate dalla luce di decine di candele.
Qui, come potrà raccontarvi Marie-Louise Sciò, Vice Presidente e Direttore Creativo di Pellicano Hotels, sono successe tante cose: si sono celebrati tanti “Gala Fridays” con ospiti in smoking e signore in abito lungo e turbante, tante dive del cinema e teste coronate hanno sorseggiato un aperitivo ammirando il tramonto sul mare e suo padre Roberto Sciò ha danzato per una notte intera con la diciottenne Josie Chaplin, con l’orchestra che suonava come nella scena di un film, durante una delle leggendarie feste in piscina che animavano le Estati di quest’angolo esclusivo di Argentario.
Al Pellicano il fotografo Slim Aarons, che fu ospite abituale per un quarto di secolo, fotografò l’essenza stessa della Dolce Vita, ovvero “persone attraenti che fanno cose interessanti in posti fantastici” e sono proprio le foto scattate durante i suoi numerosi soggiorni, insieme a quelle di John Swope e Juergen Teller, ad essere protagoniste dell’affascinante libro fotografico che celebra il mito senza tempo di questo hotel.
Cinque cose speciali da fare durante un soggiorno al Pellicano:
♥ Alzatevi di buon’ora per fare yoga in terrazza o per una nuotata solitaria in piscina.
L’aria frizzante del mattino, satura di rosmarino e lavanda, vi darà la giusta carica per affrontare la giornata.
♥ Concedetevi un peccato di gola a cuor leggero durante la vostra colazione in terrazza: una piccola burrata di Andria per esempio, o un pasticciotto appena sfornato con il suo delizioso ripieno di crema ed amarene.
♥ Di pomeriggio, quando la maggior parte degli ospiti riposa in piscina, percorrete lo scenografico sentiero che scende fino al mare e godetevi un solitario bagno di sole sulle terrazze ricavate nella scogliera, ammirando tutto lo splendore dell’Argentario ai vostri piedi.
♥ Sedetevi alla tavola stellata del talentuoso Chef Sebastiano Lombardi ed assaggiate i sublimi Spaghetti al brodo di cicale, cavolfiore, bottarga di Orbetello, capperi fritti e olive Leccine, un piatto che racchiude in sé tutta l’essenza del mare!
♥ Al tramonto ordinate un Pelican Martini o un’Angurita, due dei signature cocktails preparati dalle mani sapienti di Federico Morosi, l’istrionico barman del Pellicano, e fatevi raccontare degli indimenticabili confronti a colpi di shaker con il mitico Colin Field oppure di quella volta che…
Ma questa è un’altra storia che vi racconterò prestissimo!