Abbiamo scoperto le furlane di Piedàterre grazie a Fashion Design Made in Venice, l’evento ideato da Gloria Beggiato, proprietaria dell’Hotel Metropole in Riva degli Schiavoni, che promuove il migliore artigianato made in Venice ospitando le creazioni di artigiani e designer lagunari nelle vetrine dell’Oriental Bar.
Inutile dirvi che con queste deliziose pantofole è stato amore a prima vista perché non sono solo coloratissime e glamour, ma anche vegan e molto green!
Le furlane raccontano di un piccolo mondo antico (quello della cultura contadina friulana) ed hanno attraversato indenni più di un secolo di Storia per arrivare ad un’epoca, quella attuale, in cui la cultura del riciclo si è affermata non più come moda passeggera, ma come imperativo etico.
Ed ecco quindi che queste pantofole, nate dall’arte di arrangiarsi sfruttando al meglio ogni risorsa disponibile, si ritrovano proiettate verso il futuro!
Dietro Piedàterre ci sono Alessandra e Renato ed è stata proprio Alessandra, durante il cocktail di inaugurazione di Fashion Design Made in Venice, a condividere con me l’appassionato racconto della loro avventura e a raccontarmi i metodi di lavorazione che sono ancora quelli tradizionali, fatta eccezione per qualche sostenibile innovazione.
I vecchi pneumatici delle biciclette erano utilizzati per costruire una suola impermeabile e resistente, le tele dei sacchi di juta servivano da efficaci imbottiture e gli stracci di risulta si trasformavano in tomaie: calzature versatili ed economiche che, grazie all’intuito di alcuni intraprendenti friulani, si diffusero presto anche a Venezia dove si potevano trovare, con le loro suole in gomma antiscivolo, ai piedi dei gondolieri.
All’inizio erano le fiere contadine friulane ad attraversare con le loro ceste a tracolla campi e calli della città lagunare per diffondere la cultura della furlana, fino a che il Comune di Venezia non assegnò in concessione un posto per aprire la prima bancarella ai piedi del Ponte di Rialto.
E ancora oggi le potete trovare lì, le vecchie furlane tradizionali e le loro sorelle glamour: veneziane e sabot ispirate ai fasti settecenteschi della Serenissima, impreziosite con velluti o sete orientali, ma sempre rigorosamente cucite a mano utilizzando il punto festone.
Oggi le furlane di Piedàterre si sono affrancate dalle loro umili origini e vengono calzate da direttori d’orchestra ed amateurs della Fenice, da poeti, artisti e capitani d’industria e naturalmente da tutti gli estroversi girovaghi e gypsetter che amano il lusso delle cose semplici, sostenibili ed intramontabili!
looks so cosy ! 🙂