In un momento storico ed economico così particolare, in cui spesso l’essenza più vera del made in Italy viene snaturata dalla delocalizzazione della produzione, il concetto di “neomadeinitaly” tanto caro a Nicola del Din, amministratore delegato di Pramaor, rappresenta sicuramente un’idea coraggiosa e controcorrente.
Nicola ama definire la sua azienda “una start up di 45 anni”: la Pramaor nasce infatti nel 1971 nel più importante distretto italiano dell’occhialeria, fondata dalla madre di Nicola ed incentrata sulla produzione di occhiali in titanio per conto di terzi.
La scelta di dedicarsi esclusivamente a un marchio proprio è arrivata solo pochi anni fa, con la creazione di Blackfin: in un momento in cui pochi avrebbero avuto il coraggio di rischiare scegliendo l’innovazione, Nicola ha deciso di guardare al futuro, rimanendo comunque legato al suo territorio e alle sue radici.
A disegnare questi leggerissimi occhiali in titanio dalle linee moderne ed essenziali, indossati da testimonial d’eccezione come Andrea Boccelli ed Arrigo Cirpiani, è Corrado Rosson, approdato al mondo dell’occhialeria quasi per caso ed esperto, proprio come Nicola, in un’attività che noi tutti dovremmo imparare a coltivare: quella di inseguire i propri sogni.
Ma dietro a Blackfin e al concetto di #neomadeinitaly non ci sono solo le persone, ma anche quello che nel mondo del vino si definirebbe “terroir”: c’è Taibon Agordino, ci sono i paesaggi mozzafiato delle Dolomiti e c’è una Natura ancora incontaminata con cui vivere a stretto contatto.
Un marchio come Blackfin infatti sarebbe difficilmente immaginabile al di fuori di questo contesto naturalistico e al di là di quei legami con il territorio che qui rimangono forti sempre e comunque, anche quando si decide di guardare avanti.
E così la nuova sede di Blackfin, voluta per celebrare i primi 45 anni dell’azienda, è stata pensata e progettata dall’architetto Nicola de Pellegrini e dal suo studio Anidride Design, proprio per celebrare questi valori.
Ci sono le grandi vetrate che lasciano spazio al paesaggio dolomitico, i materiali naturali locali come il legno e la pietra e perfino un prato verticale, perché la prima fonte d’ispirazione da queste parti è sempre e comunque la bellezza della natura.
Ma soprattutto ci sono spazi a dimensione d’uomo, che permettono ai 60 dipendenti di trascorrere le ore di lavoro in un ambiente non solo dotato delle più innovative soluzioni tecnologiche, ma anche il più confortevole possibile, perché quello di Blackfin è un modello produttivo un po’ speciale che non è attento solo al prodotto ma anche a chi lo produce.
Per conoscere la filosofia di Blackfin siamo stati invitati a vivere una vera e propria full immersion nel territorio, con una intensa due giorni alla scoperta dell’azienda e di quest’angolo di Dolomiti, e con attività en plein air in bilico tra l’olistico e l’adrenalinico.
Un programma perfettamente in linea con la freschezza e l’energia del brand e con l’efficace storytelling a cui è riconducibile anche questo video, che comunica in modo suggestivo tutta l’essenza di Blackfin.
Casa, o perlomeno vicino vicino 🙂
Ma pensa!!!
Per noi è la seconda coincidenza del genere 😀
…. e non sei venuta a salutarmi!
ciao
Benedetta
Ma tu vivi proprio a Taibon Agordino?!?
Che peccato!!!