“La vita che conduciamo non è mai granché, la vita che sogniamo è invece la grande esistenza perché la continueremo oltre la morte”.
Così scrisse Coco Chanel sulla pagina di un taccuino, posta emblematicamente ad apertura della mostra “La donna che legge” allestita a Venezia all’interno della Galleria Internazionale di Arte Moderna di Ca’ Pesaro, visitabile fino all’8 gennaio 2017.
Nessuno lo avrebbe mai pensato, ma Gabrielle Chanel era una solitaria e in quei momenti dedicati a se stessa amava leggere.
I libri guidavano la sua vita: erano strumenti di viaggi, preghiere, sogni e aspirazioni amorose; con i libri ha vissuto e stretto un intimo contatto.
Ancora oggi il suo appartamento al numero 31 di rue Cambon a Parigi odora di rilegature in cuoio lustrato mescolate per sempre ai sentori del suo profumo Chanel N°5.
E sono proprio i libri rilegati con quel pregiato cuoio il centro della mostra “La donna che legge”.
Il visitatore posa lo sguardo su quei testi così personali, quasi in modo voyeuristico, rubando a Miss Coco l’essenza dei suoi dubbi, dei suoi desideri, di pentimenti, ambizioni, ire, fughe e magnifiche espressioni artistiche.
Ed ad accompagnare i ricchissimi volumi e le storie in essi contenuti ci sono proprio i magnifici abiti da lei disegnati, che trasmettono un senso estremo di bellezza e di femminilità.
La biblioteca privata riunisce una selezione di autori che hanno attraversato la vita della stilista, ma anche i libri degli artisti che Mademoiselle ha incontrato, ammirato, amato e con i quali ha condiviso un punto di vista sulla storia moderna.
Le dediche che accompagnano alcune di queste opere sono testimonianze artistiche di collaborazioni proficue, di relazioni appassionate e di frequentazioni che hanno fatto la storia del costume e della cultura novecentesca.
Le sezioni della mostra che illustrano questa storia d’amore tra i libri e Coco Chanel sono quattro: “La vita che conduciamo”, “Le confidenze dell’invisibile”, “Pensieri che fanno riflettere” e “Gli aspetti del tempo” e gli oggetti offerti allo sguardo dei visitatori sono circa 350.
Fra questi, per l’appunto, ci sono i libri della biblioteca del suo appartamento-atelier a Parigi con opere di Sofocle, Virgilio, Rabelais, Shakespeare, Montaigne, Madame de Sévigné, Baudelaire, Verlaine, Barbey d’Aurevilly, Lautréamont, Rilke, Proust, Claudel, Apollinaire e Mallarmé che fanno bella mostra di sé nelle teche e, in versione moderna, in alcuni scaffali-libreria all’interno di una saletta, dove è possibile leggerne alcuni estratti.
Tutti questi elementi (libri, abiti, opere d’arte e lettere autografe) illustrano il ritratto intimo di una donna e di una stilista che ha saputo fare della propria vita un romanzo da leggere pagina dopo pagina… anzi da rileggere in cerca di dettagli nuovi da scoprire.
Come nei migliori libri.