#mytravels. A Tokyo con Cathay Pacific. 2


01_cathay_pacific_business_class_review

La hashtag di Cathay Pacific sui social network è #lifewelltravelled e devo dire che mai definizione fu più azzeccata: viaggiare con la compagnia aerea cinese, al quarto posto nella classifica “The World’s Top 10 Airlines of 2016” di Skytrax, è decisamente un bel viaggiare.
Partendo dal presupposto che il nostro viaggio FCO-HKG-HND è stato uno dei migliori volati fino ad ora in Business Class e che quindi l’impressione generale è stata più che positiva, oggi vi racconto cosa ci è piaciuto di più e cosa di meno.
Informazioni tecniche:
Abbiamo volato con un Boeing 777-300ER con tre classi di viaggio e configurazione 1-2-1 a spina di pesce sulla tratta Fiumicino-Hong Kong e ritorno (durata approssimativa del viaggio 11 ore e 30 minuti), con un Boeing 777-300ER con 4 classi di viaggio e medesima configurazione sulla tratta Hong Kong-Haneda (durata approssimativa del viaggio 3 ore e 30 minuti) e con un Airbus A320 Dragonair sulla tratta Haneda-Hong Kong (durata approssimativa del viaggio 4 ore).
Abbiamo amato:
– I fully flat seat decisamente confortevoli con la possibilità di regolare a proprio piacimento l’inclinazione del sedile. Posso dire di aver fatto la miglior dormita di sempre durante un volo aereo grazie alla configurazione a spina di pesce che, a differenza di quella Yin-Yang, garantisce maggiore spazio (quasi 75 cm di larghezza con il sedile completamente reclinato!) permettendo addirittura di dormire su un fianco con le gambe piegate!
– Le coperte in dotazione che sono dei veri e propri duvet morbidissimi e caldi.
– La selezione di vini biologici, presentati con un piccolo testo molto simpatico che parla di insetti buoni che lavorano per noi, da qualche parte là in basso, mentre voliamo tra le nuvole.
– L’altissimo livello di privacy garantito dalla nuova configurazione a spina di pesce: ogni sedile è un vero e proprio living space fatto per dormire, mangiare e lavorare nel comfort più assoluto.
– Lo spazio per sistemare i propri oggetti durante il volo: una cappelliera riservata per ogni sedile, un vano per riporre le scarpe, una spaziosa tasca porta oggetti e un side cabinet dotato di specchio.
– Le cuffie anti-rumore, perfette per isolarsi nel caso disgraziato di bambini in cabina.
Volare in Agosto è sempre molto rischioso e durante il volo di andata siamo stati così fortunelli da avere ben tre marmocchi nella fila dietro alla nostra. Ad onor di cronaca bisogna dire che hanno dormito o giocato ai videogames per tutta la durata del volo senza profferire verbo o quasi!
– La selezione di praline servite a fine pasto, che è decisamente wow!
– Il personale di cabina che è veramente impeccabile, silenziosissimo durante le ore di riposo e con la piccola attenzione di chiamarti ogni volta per nome.
– L’intrattenimento a bordo con una selezione di musica country e bollywoodiana decisamente niente male.
– Ma la cosa che abbiamo amato di più è che Cathay Pacific fa parte dell’alleanza One World e quindi tutte le preziose miglia accumulate sono finite dritte dritte nel mio Executive Club e nel conto collettivo mio e del Signor G. che sfiora ormai i 5 zeri!

Cercando il pelo nell’uovo:
– Una cosa che mi piace molto della configurazione Yin-Yang 2-4-2 è la possibilità di isolarsi completamente dal corridoio (e dal resto del mondo) scegliendo i posti vicino al finestrino.
Con la configurazione 1-2-1 a spina di pesce è matematicamente impossibile perché ogni posto confina con il corridoio, quindi il riposo potrebbe risultare disturbato nel caso in cui ci fossero passeggeri irrequieti in cabina.
– La configurazione a spina di pesce garantisce un altissimo livello di privacy ma ostacola le chiacchiere con i compagni di viaggio. Se però anche per voi la priorità in volo è dormire questo non costituirà un grosso problema!
– Gli amenity kit sono senza infamia e senza lode: c’è tutto quello che serve (i calzini sono decisamente superiori alla media) ma manca l’effetto wow, specialmente a causa della borsettina dall’aria anonima e dimessa ideata da Seventy Eight Percent, un brand asiatico emergente che però in questo caso non mi pare abbia brillato per fantasia!
– L’unico volo su cui ho assaggiato il pasto principale è stato il FCO-HKG e devo dire che il cibo non mi ha entusiasmata.
Sul volo di ritorno mi sarebbe piaciuto assaggiare il piatto ideato dallo Chef Li Shu Tim dell’One Harbour Road at Grand Hyatt di Hong Kong, ma purtroppo mi sono addormentata in fase di decollo e risvegliata dopo ben nove ore, quindi mi riservo di giudicare la qualità del catering con maggiore cognizione di causa alla prossima occasione di volare con Cathay Pacific.

Non ci è piaciuto:
– L’aria condizionata. Sul volo HKG-HND ho scelto un posto vicino al finestrino e ho rischiato letteralmente di morire assiderata! Mi sono dovuta infilare addosso tutto quello che avevo nel bagaglio a mano e non ho chiuso occhio per il freddo.
Ora ovviamente non so se si sia trattato di un caso disgraziato o se i posti vicino al finestrino godono sempre di un microclima infausto quindi, per non rischiare, vi consiglio di scegliere sempre e comunque i posti centrali (con buona pace della vista in fase di atterraggio e decollo).
– Volare con Dragonair, la controllata regionale di Cathay Pacific.
Il nostro volo notturno HND-HKG operato da Dragonair è stato a dir poco surreale: aeromobile vetusto con sedili di Business Class alla vecchia maniera (senza neppure un poggiapiedi!), intrattenimento di bordo non pervenuto e personale di cabina così villano nei modi (impegnato per la maggior parte del volo in chiacchiere e risate sguaiate) da farmi pensare di essere finita sul set del video Gangnam Style!
Mi auguro che l’operazione di rebranding che trasformerà Dragonair in Cathay Dragon non riguarderà solo il nome, perché legarsi ad una compagnia aerea così scalcinata rischia di compromettere la percezione dei viaggiatori nei confronti di tutto il gruppo.

Nelle prossime settimane vi racconterò la nostra esperienza al The Pier, la nuovissima lounge di Cathay Pacific ad Hong Kong, e di come i nostri scali, grazie al cibo delizioso e alle fantastiche aree relax,  siano stati decisamente #welltravelled.

14_cathay_pacific_business_class_review

02_cathay_pacific_business_class_review

03_cathay_pacific_business_class_review

04_cathay_pacific_business_class_review

05_cathay_pacific_business_class_review

15_cathay_pacific_business_class_review

Follow on Bloglovin


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 commenti su “#mytravels. A Tokyo con Cathay Pacific.