Dopo la pausa estiva le vetrine dell’Oriental Bar dell’Hotel Metropole di Venezia tornano ad ospitare Fashion Design Made in Venice, la manifestazione dedicata ad artigiani ed artisti veneziani ideata da Gloria Beggiato e giunta alla sua quinta edizione.
Per tutto il mese di Ottobre potrete quindi ammirare nello storico hotel in Riva degli Schiavoni i bijoux di Astolfo, nei quali tornano a splendere di nuova vita le preziose micro conterie veneziane affiancate da pietre dure, perle vintage, quarzi e coralli.
Ho fatto una chiacchierata con Veronica Astolfo che mi ha raccontato la storia, tutta la femminile, di questi gioielli: una storia bellissima di nonne e nipoti, di grandi case piene di piccoli tesori, di un mestiere imparato per gioco e di tre generazioni di donne unite da passione e creatività.
– Astolfo è una storia di famiglia: raccontaci come il lavoro e la passione di nonna Agatina sono stati tramandati a te.
Mia nonna viveva in una grande casa dove aveva allestito anche il suo laboratorio; durante il giorno si stava tutti assieme e lì ho cominciato i miei giochi, anziché con le bambole con perle e materiali di ogni genere.
La creatività di nonna Agatina non aveva confini, lei poteva trasformare ogni cosa!
Produceva per grossi marchi (come la Rinascente e la Coin) bigiotteria fatta a mano con vetro, cartapesta, pasta (quella alimentare dipinta), luppoli… insomma tutto lo scibile!
Visto che mi piaceva moltissimo condividere e fare ogni cosa con lei, fin da piccolissima la aiutavo nelle mansioni più semplici, iniziando così un mestiere. I primi ricordi risalgono a quando avevo 5 anni ed imparavo con lei tutti i segreti della cartapesta.
Si può dire che per me sia cominciato tutto da un grande divertimento, così per gioco.
Mia nonna, da autodidatta, sapeva confezionare capi di sartoria, cucire una borsa in pelle o un paio di sandali e cucinava anche divinamente!
La sua figura è stata fondamentale per me e di grande ispirazione per tutte le donne di casa.
– Quando nasce il marchio Astolfo?
Il marchio Astolfo nasce con mia madre Gloria negli anni ’80: un marchio rivolto al mondo della moda con cui ha iniziato a lavorare dietro le quinte, ideando e producendo meravigliosi bijoux che sarebbero stati poi commercializzati con il nome di altri brand: Fiorucci, Pellini, Bottega Veneta, Montana e molti altri.
Nel 1998 è cominciata la nostra collaborazione e la messa a punto di un nostro marchio con un’estetica ben precisa.
– I gioielli di Astolfo sono creati con materiali molto particolari: le famose conterie veneziane, perle vintage, vetri, cristalli ed altri materiali acquistati durante i tuoi viaggi. Raccontaci qualcosa in più su come scovi questi materiali così rari.
Sì, utilizziamo le micro conterie che purtroppo non sono più in produzione a Venezia; per fortuna però nel corso degli anni, essendo collezioniste di materiali pregiati, ne abbiamo rilevate da ogni fabbrica di Murano!
Senza contare tutte le perle e le conterie di nonna Agatina, che mi ha influenzato involontariamente anche in questa idea di riciclo: lei era capace di imbastire cene luculliane con semplici avanzi e per me era sempre una magia quando apriva il frigo; così anche il mio modo di acquistare si è forgiato su questa sua abitudine di mettere da parte per riciclare in seguito.
Che si tratti di perle o di pietre dure io rilevo ogni cosa che mi emozioni, per colore forma o materiale, sapendo che prima o poi troverà un posto nel nostro mondo!
Spesso questo aspetto del nostro lavoro si trasforma in “missioni ginniche” (nel vero senso del termine) in giro per i capannoni di tutta Italia, alla ricerca del tesoro nascosto, perché il nostro è un paese di manifatturieri e non hai neanche idea di che meraviglie si possano stanare!
– Immagino che i vostri bijoux siano tutti realizzati a mano: quante persone lavorano nei due laboratori veneziani? E chi disegna i gioielli?
Attualmente ci sono 5 persone a confezionare le nostre creazioni, più io e la mamma ovviamente.
I gioielli li disegniamo entrambe, ognuna con la sua estetica, e curiamo ogni modello dallo schizzo alla realizzazione del prototipo, cosa fondamentale per capirne la produttività.
– I gioielli Astolfo hanno avuto la fortuna di essere indossati da molte celebrità internazionali come Nicole Kidman, Gwyneth Paltrow ed Ines Sastre: come vi hanno scoperto?
Venezia è una città internazionale ed ovviamente questo ci ha favorite molto: grazie alla Biennale, alla Mostra del cinema e ai vari eventi che si svolgono durante l’anno a Venezia ci sono molte celebrità che si aggirano per calli e campielli!
Così penso che all’inizio ci abbiano scoperte un po’ per caso, poi probabilmente il resto lo ha fatto il passaparola.