Prendete un assolato week end di inizio Settembre e un vecchio circo francese al termine della sua tournée italiana, aggiungete un gruppo di foodies entusiasti e un’escursione in bicicletta lungo le rive del Po’ ed otterrete la ricetta perfetta per un’escapade nella Bassa Padana, tra buon cibo ed atmosfere d’antan.
Uno spettacolo del Cirque Bidon è un’esperienza che consiglio a tutti, grandi e piccini: i giocolieri strampalati e naïf, i musicisti gitani in mariniére, il buon vecchio François Bidon con la sua lunga barba da Santa Claus e le fanciulle dai lunghi capelli, che volteggiano in cielo o danzano il flamenco sul tetto di un vecchio carrozzone roteando corde infuocate, vi faranno sorridere e commuovere fino alle lacrime e vi terranno per due ore con il fiato sospeso e gli occhi sgranati di meraviglia.
Le Cirque Bidon è pura poesia: una compagnia di artisti, clown e giocolieri che gira l’Europa a bordo di romantici carrozzoni trainati da enormi e placidi cavalli da tiro; i carrozzoni li ha costruiti François con le sue mani e vi basterà vedere le tendine di pizzo e i davanzali fioriti per aver voglia di scappare via con loro, per vivere anche voi “une vie libre” al fianco di cavalli e galline.
Essì, perché ovviamente Le Cirque Bidon è un circo senza animali a parte le galline che svolazzano in giro e i cavalli che fanno la loro estemporanea apparizione in pista, tra luci e bolle di sapone, per un giro di passo o di trotto (roba che ci metterebbe la firma anche il mio vecchio e pigro Sero!).
Ma, se il motivo principale per spingerci fino a Zibello è stata l’ultima tappa della tournée italiana del Cirque Bidon, abbiamo approfittato del week end anche per visitare la roccaforte gourmand creata dai Fratelli Spigaroli a Polesine Parmense, con un pranzo Al Cavallino Bianco e uno all’Antica Corte Pallavicna.
La prima è un’Osteria in chiave gourmet dove assaggiare i migliori prodotti del territorio; il secondo un Relais di charme (con ristorante stellato) ospitato nell’antica fortezza dove Maria Luigia Duchessa di Parma insediò secoli fa le sue guardie di frontiera: oggi, attraversando un frutteto e un romantico orto-giardino popolato di variopinti pavoni, giungerete in un luogo suggestivo dove il tempo sembra quasi essersi fermato e dove potrete assaporare tutto il lusso discreto delle piccole cose di buon gusto.
“Non ce n’è al mondo di luoghi come la Bassa Padana!” ci hanno confidato a colazione le Verdissime, arzille Signore della zona che, ribattezzandosi con i nomi delle Eroine Verdiane, organizzano eventi di beneficenza dedicati al Maestro.
“Uhm, sarà… ma qui di sicuro non ci vivrei!” mi son detta io, scambiando con i miei amici occhiate eloquenti e stick anti-zanzare.
D’altraparte, per un week end gourmand a base di Culatello e Coca Cola della Bassa, vi assicuro che questo è un posto davvero speciale!
(Astenersi vegani, ma i vegetariani troveranno pane per i loro denti dai Fratelli Spigaroli, tra sformatini preparati con le verdure dell’orto e tortelli alle erbette conditi con il burro delle vacche rosse, che qui se non altro crescono in libertà).