Quella di visitare Palermo è senza ombra di dubbio una delle esperienze più ricche che io abbia mai vissuto.
Da un punto di vista artistico questa destinazione comprende una tale varietà di epoche e culture da valere più di un tomo di storia dell’arte: c’è l’impronta dell’antica Grecia nella vicina area archeologica di Segesta, con il tempio ed un teatro che in Estate ospita un ricco cartellone di spettacoli e concerti; c’è l’incontro tra la cultura araba e quella normanna, che ha prodotto testimonianze uniche come il Castello della Zisa, il palazzo dei Normanni con l’annessa Cappella Palatina, la Martorana e il Duomo di Monreale; c’è il Barocco, che possiamo incontrare nelle ville di Bagheria, località destinata alla villeggiatura delle ricche famiglie aristocratiche; e infine, arrivando al diciannovesimo secolo, c’è il tripudio dei magnifici teatri, come il Massimo (uno dei più grandi d’Europa) e il Politeama.
A Palermo ogni angolo conserva il fascino della storia e delle persone che sono passate, depositando bellezza ed umanità, ed ovunque possiamo incontrare le vestigia di un’antica opulenza e della ricchezza di quei pochi che hanno lasciato in eredità alla città la testimonianza del loro potere e del loro amore per il bello e per il lusso.
I miei luoghi del cuore in città sono il Palazzo delle Aquile, per la vista fantastica dalle grandi finestre e la ricchezza degli spazi e degli arredi, e Piazza Marina, con gli alberi statuari che mi incantano con le loro forme e la bellissima Chiesa della Catena: di giorno o di notte ai miei occhi questa piazza è sempre favolosa e mi viene da associarla ad una Caponata, ricca di tanti diversi elementi che insieme si fondono in un unico e ricco sapore.
E a proposito di caponate eccolo qua l’aspetto più sorprendente ed emozionante di un viaggio a Palermo, che non è racchiuso solo nell’arte ma anche nel cibo!
La cucina siciliana vi inebrierà con i suoi profumi e sapori (parola di marchigiana!) che sono ben lontani da qualsiasi cosa possiate considerare familiare (a meno che non siate siciliani!).
A Palermo potrete assaggiare piatti raffinati ed elaborati, con profumi così trionfanti che ricordano i lussureggianti giardini delle ville settecentesche, ma anche piatti dai sapori forti, decisi e rustici come i vicoli sgarrupati del centro città.
Sono quelle pietanze che oggi definiamo street food e che rendono Palermo suggestiva ed affascinante come gli scorci dei suoi mercati (la Vucciria, Ballarò e il Capo) che da soli valgono un viaggio; non a caso il pittore Guttuso ha dedicato un dipinto alla Vucciria, trasmettendo in pieno il senso dell’esperienza di una mattinata trascorsa tra vicoli stretti ed affollati, tra colori e sapori di ogni genere, sopraffatti dal profumo delle spezie e dal suono misterioso di un dialetto talvolta incomprensibile.
Il mio consiglio è quello di assaggiare tutto il cibo di strada (perché spesso i nomi pittoreschi e le descrizioni non rendono assolutamente l’idea di ciò che state per mangiare) e di tenere sempre a mente che a Palermo l’arancina si declina al femminile (mi raccomando, i palermitani ci tengono!)
Se vi ritenete audaci vi invito a provare l’esperienza di una LAPA (l’ape o apetto, ossia il mezzo a tre ruote) dove potrete comprare Pane e Panelle (frittele di farina di ceci), il Panino con la Meusa (milza, schietta o maritata con aggiunta di caciocavallo o ricotta) e lo Sfincione (il mio cibo preferito, una specie di focaccia riccamente condita)
E poi naturalmente ci sono i dolci e qui vi consiglio di assaggiare tutto ciò che i vostri occhi e la vostra pancia possono accogliere, tutto e abbondantemente!
I miei preferiti sono la torta al gelo di mellone (una gelatina cremosa di anguria che spesso, per avere un impatto estetico più realistico, viene arricchita con gocce di cioccolato che richiamano i semi del frutto) e la cassata al forno, meno colorata della cassata classica ma ricca di sapore.
I nostri travel tips:
– Antica focacceria S.Francesco (la prima ed originale) per il cibo di strada.
Nel cuore del centro storico, con un arredamento impareggiabile (con tanto di balconata) e un dehors affacciato sulla Chiesa di San Francesco. Impossibile non fare una sosta.
– Nino u Ballerino per lo street food verace e colorato. Locale frequentatissimo da 0 a 90 anni dove mangiano tutti di buon gusto!
– Spinnato: forneria, gastronomia ed Antico caffè. Per me Spinnato significa soprattutto Sfincione, ma troverete di tutto e di più.
– Trattoria Ai Cascinari (Slow Food): storica trattoria alla mano dove assaggiare una gustosa cucina casareccia. Le polpette di melanzane e la pasta con le sarde valgono da sole una visita.
– Gli stellati da non perdere sono Bye bye Blues a Mondello e I Pupi a Bagheria. Nel primo potrete assaggiare la cucina della prima Chef stellata siciliana, nel secondo indimenticabili piatti mediterranei in un ambiente minimalista.
– Al covo dei Beati Paoli per una pizza in tranquillità nella cornice della mia piazza preferita.
– Il Bar del Golfo a Sferracavallo, piccolo borgo di pescatori, è la mia pasticceria del cuore, dove tutto è buonissimo e si può fare colazione in terrazza di fronte al mare.