Pochi attimi ancora e la settimana è terminata: finalmente è Venerdì!
Friday, casual Friday, NERO Friday. Qualsiasi cosa Friday… purché sia Friday!
Nel tentativo di pianificare il suddetto Friday elenco mentalmente i soliti posti visti e stravisti, i cosiddetti “comfort zone place” del mio venerdì sera e decido di spostarmi un po’ dai soliti luoghi, allontanandomi di una cinquantina di Km da Milano.
Allaccio la cintura di sicurezza e parto in direzione Cologno Al Serio (BG), strada nera ma conosciuta perché conduce all’aeroporto e il mio desiderio di partire è sempre forte. Ma chi ha detto che non si possano vedere e vivere posti nuovi e inimmaginabili anche rimanendo vicino casa?!
La strada mi conduce all’Antico Borgo La Muratella, storica dimora del 1500 dei Conti Medolago convertita in un hotel di lusso, che mantiene intatta la struttura originale, articolata intorno a quella che era un tempo l’antica corte.
Il viaggio che sto per compiere è una piacevole fusione tra passato, presente e futuro: l’idea innovativa di Gisella Zilembo si inserisce infatti nell’ottica futuristica di una cena 2.0, inserendo una performance di teatro-danza all’interno di una cena vissuta in un Relais.
Lo spettacolo NERO, ispirato liberamente al “The Rocky Horror Picture Show”, evolve in riferimenti che vanno dalla Grecia Antica alla danza contemporanea e dal cinema degli anni ‘60 alla Street Dance, innovando lo spazio che diventa il soggetto di deformazioni artistiche geniali.
Fin dal momento dell’aperitivo, servito nel gazebo, si vedono materializzarsi dal bosco anime oscure che vagano liberamente tra i presenti contrapponendosi alla luce soffusa e ai calici brillanti e anche all’inizio della cena vera e propria, che viene servita in una sala piena di vetrate, possiamo percepire lo sguardo pressante delle anime nere che si avvicinano.
Alla fine quella sorta di sipario trasparente ed immaginario sparisce per dare inizio allo spettacolo vero e proprio del quale noi commensali diventeremo, a nostra insaputa, protagonisti accanto ai ballerini.
Il Nero infatti alla fine si trasforma in luce brillante e ritmi incalzanti, coinvolgendo tutto il pubblico attraverso i cinque sensi fino all’entusiasmante finale.
Alla fine arriva il momento di tornare e i miei 50 km scorrono in fretta.
Nel buio della strada mi sembra di intravedere delle ombre oscure ma non posso fare a meno di sorridere al pensiero che di lì a breve potrebbero iniziare a brillare.