#mytravels. Alla scoperta del Barrio Raval.


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Se siete alla ricerca di una meta di viaggio alternativa e volete esplorare l’anima più autentica, vivace e multiculturale di Barcellona niente di meglio di un weekend alla scoperta del Barrio Raval uno dei quartieri emergenti che sorgono nel cuore della Ciutat Vella.
Questo quartiere (che in passato era conosciuto come Barrio Xino) fino a otto anni fa era un vero e proprio ghetto, afflitto da microcriminalità, droga e prostituzione, da cui i turisti si tenevano saggiamente alla larga, salvo sfiorarne i confini visitando il famoso Mercado de La Boqueria.
Oggi, dopo un’attenta opera di riqualificazione, il Raval si è trasformato in uno dei quartieri più trendy e vivaci della città, dove convive una popolazione multietnica e pittoresca: un vero e proprio laboratorio multiculturale a cielo aperto con un avveniristico Museo di Arte Contemporanea e una miriade di locali, gallerie, piccole boutique e ristorantini caratteristici.
Qui nel 1939 è nato lo scrittore Manuel Vázquez Montalbán e, passeggiando tra Calle Botella e la Boqueria, potrete ripercorrere le orme del suo indimenticabile personaggio Pepe Carvalho, protagonista tra gli altri dei romanzi Il centravanti è stato assassinato verso sera e Il labirinto greco, che vi consiglio di mettere in valigia.
Un altro artista simbolo del quartiere è il cileno Botero, con il suo enorme gatto che ha vissuto 7 vite in 7 luoghi diversi della città, prima di trovare una sistemazione definitiva nel 1987 nella deliziosa Rambla del Raval, costruita a immagine e somiglianza delle più famose Ramblas che attraversano la città e costituiscono il confine orientale del Barrio.
Ma il Raval è strettamente legato anche al destino tragico di Antoni Gaudí che, dopo essere stato investito da un tram sulla Gran Via il 7 giugno 1926, fu scambiato per un barbone e portato ormai morente nell’Antic Hospital de la Sant Creu, un ospizio per mendicanti che sorgeva proprio nel Raval.
Oggi l’antico ospedale ospita la più prestigiosa Scuola d’Arte catalana, la Biblioteca Nazionale, un grazioso giardino di agrumi e un locale trendy e pare che il malinconico spirito dell’Arquitecto de Dios non aleggi più qui.

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El Raval: tutti gli indirizzi imperdibili.
Dormire.
 Il Barceló Raval è ospitato nell’edificio più avveniristico del Barrio: una torre rotonda di 11 piani, con l’unica terrazza panoramica affacciata a 360 gradi sulla città.
Gli interni di design ricordano le atmosfere dei film di Almodovar e l’hotel ospita un ottimo ristorante e un delizioso cocktail bar con piscina sul rooftop.
Mangiare.
 Ogni tour eno-gastronomico del Barrio non potrà che iniziare dal Mercado de La Boqueria, un vero e proprio labirinto gourmand con centinaia di stand che faranno  la gioia dei foodies più impenitenti.
Tre stand imperdibili sono Mas Gourmets per il jamon; Rostisseria Ramon per le specialità catalane; Pinotxo Bar per le tapas di pesce.
Absenta del Raval è l’unico absinthe café sopravvissuto al periodo franchista e gli interni dall’atmosfera decadente vi incanteranno.
Fate un salto da Chök the chocolate kitchen per gli incredibili krönuts, dolci ibridi in bilico tra il croissant e il donut.
Da Granja M. Viader, Café storico aperto nel 1870, si mangiano i caratteristici xurros con una cioccolata in tazza densa e cremosa che è #foodporn allo stato puro!
Boadas è il più antico cocktail bar in città, fondato nel 1933 da Miguel Boadas, cugino di quel Sala Parera che fu il proprietario del Floridita di La Havana.
In questo minuscolo bar con le pareti in legno ricoperte di vecchie foto, un barman in giacca nera e papillon miscelerà  per voi il famoso Boadas (rum cubano, Curaçao 
e Dubonnet), raccontandovi aneddoti affascinanti sulle star del cinema passate di qui.
Per la tradizionale Oliveta (un aperitivo a base di vermouth) andate al Casa Almirall, uno storico bar dall’atmosfera bohémien e vagamente decadente che fa parte dell’associazione degli Establiments Emblemàtics, i locali storici della città.
Uno dei migliori ristoranti del Barrio, secondo gli insider, è il Suculent: ai fornelli il giovane Chef Toni Romero che rivisita in chiave contemporanea i capisaldi della cucina catalana. Interessante anche la contigua Taberna del Suculent.

Shopping.
 Se volete scoprire il meglio del design locale andate da Origens, una minuscola boutique piena di oggetti rigorosamente Made in Barcelona.
Fantastik è un negozio colorato e super kitsch dove Frida Kahlo incontra Bollywood con risultati sorprendenti. Imperdibili gli ex voto di latta in colori fluo e i retablos messicani.

Sunday morning.
La domenica mattina ci si sposta a Sant Antoni, ai confini occidentali del Barrio Raval, per fare una passeggiata, bere un’orchata e celebrare il rito domenicale per eccellenza, quello del vermouth con tapas.

Fate una sosta nella storica Horchateria Sirvent per un bicchiere di deliziosa horchata artigianale con cannella e limone.
Le migliori acciughe del Barrio si comprano e gustano da Latorre Punset, garanzia di qualità  dal 1961.
Se siete patiti del brunch e vi piacciono le atmosfere hipster andate da Lando.
La Llibreria Calders, con annesso caffè e pianoforte, riassume perfettamente lo stile easy e multiculturale del Barrio Raval ed è il posto ideale per una pigra colazione domenicale. Il vicino e coloratissimo Bar Calders è invece famoso per le patate cucinate in modo creativo.
Per vermouth & tapas infine fermatevi da El Mama, un locale assolutamente trendy dallo stile vagamente coloniale.

N. B. Per un tour culturale ed eno-gastronomico del Barrio Raval simile a quello che abbiamo fatto noi, vi consiglio di affidarvi a Miguel una guida molto simpatica e competente che parla perfettamente italiano: guideinbarcelona@wanadoo.es

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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