I wore: quipao dress, Linva Tailor Hong Kong; glitter shoes, courtesy of Le Babe; japanese kanzashi, bought in Kyoto.
Mi rendo conto solo ora di non avervi ancora raccontato la storia del mio primo quipao, acquistato quest’Estate ad Hong Kond da Mr. Ching-Wah Leung di Linva Tailor, il sarto che ha cucito gli abiti di Meggie Cheung per il film In the mood for Love.
In realtà quest’abito di seta, dopo aver viaggiato con me da Hong Kong a Roma, è rimasto per mesi religiosamente custodito nel mio armadio, in attesa di un paio di scarpe adatte e di un’occasione per indossarlo.
Entrambe sono arrivate a Dicembre: queste deliziose scarpette scintillanti di Le Babe e una cena al Fou Zoo di Bratislava, un romantico ristorante di cucina pan-asiatica, che abbiamo scelto per una delle ultime cene del 2016.
Ed ecco quindi il mio primo outfit con quest’abito e la breve storia del suo acquisto.
Per orientarmi nella giungla dei sarti di Hong Kong mi era venuto in aiuto questo articolo del New York Times: quando ho letto di questo minuscolo negozio dal sapore vintage in Central Hong Kong e di questo anziano sarto, che cuce quipao da quando aveva 12 anni e che ha lavorato ai costumi di In the mood for Love, non ho avuto dubbi!
Uno dei suoi abiti doveva essere mio!
D’altra parte sapevo già di non fermarmi abbastanza a lungo in città per farmi cucire un abito su misura e speravo quindi di trovarne uno da farmi adattare in poche ore.
Così, mappa alla mano, ho trascinato il Signor G. al numero 38 di Cochrane Street, raggiungendo l’agognata vetrina pochi minuti prima dell’orario di apertura.
Una volta entrata il rito di scegliere il mio primo quipao, che avevo immaginato molto lungo ed elaborato, si è in realtà consumato nel giro di una quindicina di minuti, lasciandomi stremata e vagamente delusa: Mr. Leung e la sua assistente, dopo avermi squadrata dalla testa ai piedi e avermi mostrato un paio di quipao in tinta unita, hanno tirato fuori questo abito a fiori, scegliendolo tra le centinaia di vestiti stipati ovunque, e mi hanno spinta verso il camerino per provarlo.
Quando mi sono presentata di nuovo al loro cospetto, sudata e scarmigliata per la fatica di infilarmici dentro e con addosso un paio di sandali completamente inadeguati, hanno subito iniziato ad appuntare spilli qua e là, adattandolo in un battibaleno alla mia figura e profondendosi in espressioni di entusiastica approvazione.
“Calcola il cambio” ho detto io rivolta al Signor G., rimirandomi nello specchio con un’espressione vagamente ebete stampata in faccia.
Ovviamente sentendo il prezzo in euro le mie certezze hanno subito iniziato a vacillare “E’ troppo costoso!” ho detto costernata rivolta a Mr. Leung, ma lui mi ha sorriso serafico e senza scomporsi minimamente è andato a prendere un libriccino consunto e stropicciato da mostrarmi.
“Lo sa che abbiamo cucito gli abiti per questo film di Wong Kar Wai?” mi ha domandato con aria innocente.
“Sì, lo so” ho risposto io, con voce lamentosa, sapendo già come sarebbe andata a finire.”Ecco la carta di credito, per quando sarà pronto?”.
Quindici minuti, non uno di più, il tempo in cui si è consumata la breve storia del mio primo quipao, in una rovente giornata di Agosto ad Hong Kong.
Ciao carissima Roberta,
buon anno anche se in ritardo, adoro ancora dopo tanto tempo il tuo blog e il tuo Instagram.Questo outfit orientale e quello che indossavi per il concerto di Capodanno rasentano una perfezione estetica e uno stile personale che ti colloca una spanna al di sopra delle tue colleghe blogger.Un abbraccio e buona vita.Fabiana
Cara Fabiana,
grazie mille per tutto quello che mi hai scritto e tanti auguri anche a te!
Scrivimi un’email quando hai tempo così ci aggiorniamo un po’!
Un abbraccio forte.