#outfit. My first indian Saree.


Ci sono voluti tre viaggi in India perché mi decidessi ad indossare un saree canonico con tanto di corpetto, bangles ai polsi e fiori nei capelli.
In realtà durante il primo viaggio nella mia Terra delle Meraviglie (il più classico e romantico tour del Rajasthan a bordo di un Ambassador) ho comprato una decina di saree in seta di Varanasi che, nel corso degli anni, sono poi stati trasformati in cuscini, tende, vestiti, bluse, pantaloni, turbanti e chi più ne ha più ne metta.
L’unico saree superstite è stato diligentemente fornito di orlo e di blusa coordinata (con enorme impazzimento della Signora Rita, la mia pazientissima sarta!) e mi ha seguita tanto a Mumbai e Rishikesh nel 2014 quanto a Goa 3 settimane fa, salvo rimanere chiuso in valigia per il più banale dei motivi: in India fa sempre così dannatamente caldo che la sola idea di avvolgere il proprio corpo in metri e metri di seta inamidata è semplicemente inconcepibile!
E sono sicura che anche questa volta sarei tornata in Europa senza avere il coraggio di tentare l’impresa se non avessi ricevuto in dono un nuovo saree, colorato come la coda di un pavone, che non aspettava altro che farsi indossare!
Reduce dai miei outfit giapponesi posso dirvi che il saree è forse il più complicato tra gli abiti tradizionali da me indossati, non tanto per il numero di passaggi (e spille da balia) che richiede per essere drappeggiato sul corpo (qui un tutorial), quanto e soprattutto per la difficoltà che incontra una qualsiasi donna occidentale nel camminare e muoversi graziosamente con il corpo imprigionato in 8 metri abbondanti (9 yards per la precisione) di tessuto!
In realtà le donne dei villaggi indossano il saree ogni santo giorno per cucinare, lavorare nei campi e andare al mercato e ogni santo giorno adornano i loro capelli di fiori freschi (ghirlande di minuscoli e profumatissimi gelsomini bianchi) e i loro polsi di bangles di vetro colorato. E non avete idea di quanto siano aggraziate e naturali le loro movenze!
Vi confesso invece che durante la mia breve esperienza con il saree ho ricevuto solo sguardi di compassione dalle donne indiane incrociate sul mio cammino mentre mi trascinavo in giro impacciata e sudata e per tutto il tempo il mio cervello ha rimuginato su un unico interrogativo: ma come fate quando dovete andare in bagno?!?

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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