#travels. Grand Hotel Villa Serbelloni.


Villa Serbelloni ha una storia antichissima: già di proprietà della famiglia Sfondrati, nel 1533 passò nelle mani del Conte Alessandro Serbelloni che vi si dedicò anima e corpo.
L’aspetto esterno, con le sue linee semplici, non fu modificato ma l’interno fu accuratamente decorato con soffitti a volta e a cassettoni, quadri e oggetti d’arte.
Il duca Serbelloni tuttavia più che della Villa si interessò dell’immenso parco e, spendendo cifre esorbitanti, fece costruire strade carrozzabili, viali e magnifici sentieri vista lago.
Sì, perché questo splendido gioiello si trova sul lago di Como, a Bellagio per la precisione, e fin dal passato è stato luogo di soggiorno ed incontro per studiosi e uomini di potere: vi soggiornarono infatti Leonardo da Vinci, la regina Vittoria, Manzoni e il presidente Kennedy!
Oggi la villa è stata trasformata nel Grand Hotel Villa Serbelloni che è tra i più prestigiosi al mondo.
Villa Serbelloni, tra il blu intenso delle acque e il verde della vegetazione, gode di una stupenda posizione sul promontorio che si spinge fino in mezzo al Lago, separandolo in due rami.
La lussureggiante vegetazione dei suoi giardini all’italiana, ricchi di piante mediterranee e subtropicali, trae beneficio dall’incantevole microclima lacustre di questa zona: qui il sole splende quasi tutto l’anno e la temperatura è particolarmente mite anche in Inverno.
Grazie al suo clima e ai suoi paesaggi Bellagio, vera oasi di tranquillità, è da secoli meta di vacanze.
Il Grand Hotel al suo interno riflette il buon gusto di cui amava circondarsi la ricca nobiltà del tempo: sulle pareti e sulle volte spiccano affreschi e dipinti con scene mitologiche, riquadri in oro, festoni, tempietti, putti, fenicotteri e rossi pompeiani.
I soffitti a cassettoni sono affrescati con motivi floreali in un gioco di grigi e di rosa e non potrete non rimanere incantati dalla tappezzeria d’epoca in stile francese, dagli antichi tappeti persiani, dal cristallo dei lampadari di Murano e dai mobili in stile Impero, Neoclassico e Liberty.
La salle à manger e il Salone Reale poi sono due autentiche opere d’arte.

Il Grand Hotel Villa Serbelloni mette a disposizione dei suoi ospiti due ristoranti, La Goletta e Il Mistral.
La Goletta, con le pareti in legno e l’atmosfera calda ed accogliente degli anni d’oro della navigazione sul lago di Como,  è il nuovo ristorante di cucina regionale tipica italiana, diretto dallo chef Ettore Bocchia, grande cultore della cucina mediterranea e delle materie prime di altissima qualità.
Questo locale offre un ambiente informale e familiare dove gustare piatti a base di carne e pesce ma anche pizze gourmet.
Ma il vero fiore all’occhiello di Villa Serbelloni è il ristorante stellato Mistral, più formale e caratterizzato da un’ambientazione elegante e scenografica, con una terrazza che offre una splendida vista sul lago di Como e sulle montagne che lo circondano.
La carta del ristorante Mistral propone piatti di cucina molecolare caratterizzati da abbinamenti insoliti, ma sempre sorprendentemente equilibrati.
Studiando scientificamente cosa “succede in pentola” durante i processi di cottura, di raffreddamento e di miscelamento degli ingredienti, Ettore Bocchia è riuscito ad utilizzare la scienza al servizio della buona cucina e non ha solo scoperto come perfezionare ricette esistenti, ma ha anche trovato gli stimoli per crearne di nuove.
Sono nati così il gelato raffreddato con l’azoto liquido, il rombo cotto nella miscela di zuccheri fusi, le meringhe senza zucchero e altre prelibatezze che sono inserite nella carta o nel menu degustazione.
A rendere il Mistral così esclusivo è inoltre la ricercata Carta dei Vini e il personale, che vi coccolerà con garbo e discrezione per tutta la durata della vostra esperienza sensoriale.
Un soggiorno a Villa Serbelloni è un’esperienza che fa bene al corpo e allo spirito: si torna a casa rigenerati e un po’sognanti, consapevoli che al mondo (anche nella nostra bella Italia, vicinissimo a casa) esistono veri e propri angoli di Paradiso.

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Linda

Informazioni su Linda

37 anni, insegnante, viaggiatrice e un sogno: poter correre nei musei come Jules e Jim. Ama fare e disfare le valigie, crede che sia bello partire e anche ritornare. Odiava Milano ed ora non riesce più a farne a meno. È diventata la città che può chiamare casa.

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