#mytravels. Champagne à tous les étages!


“Champagne per tutti!” è la filosofia di Air France per quello che riguarda i vini a bordo: la compagnia di bandiera francese è infatti l’unica al mondo ad offrire da sempre Champagne ai passeggeri di Economy Class sui voli long-haul... più égalité di così!
Al motto di “France is in the air” la compagnia aerea vuole infatti offrire a tutti i passeggeri un’assaggio dell’art de vivre e dello stile francese e sarete sicuramente d’accordo che niente potrebbe servire meglio allo scopo di un bicchiere di Champagne!
Una settimana fa sono volata a Parigi, su invito di Air France, per vivere un’esperienza davvero speciale: pranzare con il sommelier Paolo Basso (vincitore del titolo di miglior sommelier al mondo nel 2013) per scoprire tutto il lavoro che c’è dietro ad una wine list di bordo.
Paolo Basso, italo-svizzero classe 1966, è sommelier per Air France dal 2014 e vanta un primato di tutto rispetto: quello di essere il primo sommelier non francese incaricato dalla compagnia aerea di occuparsi delle sue liste dei vini.
Chiacchierando con lui davanti ad una flûte di Charles Heidsieck e ad un piatto di formaggi francesi, abbiamo scoperto che la prima difficoltà che incontra un sommelier “di bordo” è di natura tecnica: in cabina non c’è umdità, la saliva si secca e senza l’aiuto di questo lubrificante naturale l’acidità e i tannini si amplificano, modificando la nostra percezione del vino.
Appurato che uno stesso vino sembrerà diverso se degustato a 10.000 metri dal suolo c’è una seconda difficoltà più sottile, di ordine psicologico: un sommelier normalmente lavora faccia a faccia con il cliente ma il sommelier di una compagnia aerea ha la responsabilità di interpretare i gusti di clienti che non incontrerà mai e che oltretutto sono internazionali, cosmopoliti e molto diversi tra loro.
Inoltre, se un buon 70% dei passeggeri probabilmente non ha grosse conoscenze o aspettative riguardo ai vini bevuti a bordo, c’è invece almeno un 30% che si aspetta di vivere un’esperienza di livello ed è a questi passeggeri in primis che si rivolgono le scelte del sommelier incaricato dalla compagnia aerea.
Il suo compito è quello di andare incontro ai loro gusti senza tuttavia assecondarli troppo con scelte scontate, perché la filosofia di Air France è quella di offrire ai passeggeri un’esperienza sensoriale squisitamente francese e di accompagnarli alla scoperta (o meglio avanscoperta) di un territorio, attraverso i suoi prodotti più prestigiosi.
Per svolgere questo compito purtroppo non ci sono algoritmi o formule matematiche a cui fare appello ma solo feeling, esperienza ed intuizione.
Ma come avviene in concreto la scelta dei vini che saranno serviti a bordo?
Se pensate che il sommelier lavori in sinergia con gli Chef che si occupano dei pasti purtroppo devo deludervi perché non è così: i vini vengono scelti con molti anni d’anticipo e il sommelier non ha idea del cibo con cui verranno serviti, quindi cerca di orientarsi verso vini polivalenti, che possano dare il meglio di sè con carne, pesce e tutta l’ampia gamma di “pasti speciali” serviti a bordo.
I vini serviti sui voli Air France, come potrete immaginare, sono solo ed esclusivamente vini francesi e cambiano ogni due mesi: uno Champagne, un vino bianco e un vino rosso in Economy Class, uno Champagne, due bianchi e due rossi in Business Class, uno Champagne, due bianchi, due rossi e un vino dolce nella classe La Première.
In ogni selezione entrano sempre di diritto un Bordeaux tra i vini rossi e un Borgogna tra i bianchi, mentre le altre Regioni di produzione entrano nella wine list a rotazione.
Discorso a parte va fatto per i vini rosati: l’unica regione francese con una tradizione nella produzione di vino rosè (a parte naturalmente la Champagne) è la Provenza e quindi gli unici vini rosati ad entrare nelle wine list di bordo di Air France sono quelli provenzali, serviti solo in classe La Première da Giugno a Settembre.
La scelta concreta dei vini inizia con un “appel d’offre” ai produttori e i campioni convocati vengono degustati rigorosamente al buio.
Prima si guarda alla qualità e poi al prezzo ma, come potrete immaginare, anche le quantità giocano un ruolo importante perché i numeri di Air France sono davvero impressionanti: 750 mila bottiglie all’anno di Champagne nelle tre classi, 800 mila bottiglie di vino serviti nelle classi Business e La Première e ben 8 milioni di mini bottiglie servite in Economy!
Il quantitativo di vino necessario a coprire il fabbisogno dell’Economy Class è così grande che non sono molti i fornitori a cui rivolgersi, ma in questo caso c’è una curiosità che mi ha colpita particolarmente: a bordo vengono serviti degli assemblaggi esclusivi, pensati da Paolo Basso per Air France ed etichettati con il marchio del produttore!
La stagione influenza solo limitatamente le carte dei vini mentre la destinazione del volo può fare la differenza per venire incontro ai gusti dei passeggeri: i voli da e per l’Asia, ad esempio, hanno in carta vini più profumati.

E che dire parlando dei vini serviti nelle lounge aeroportuali?
Se vi è già capitato di viaggiare in Business Class saprete sicuramente che l’esperienza eno-gastronomica nelle lounge è altrettanto importante di quella in volo, specialmente quando ci si imbarca su un volo notturno e la maggior parte dei passeggeri (sottoscritta compresa) preferisce cenare nella lounge e godersi i fully flat bed a bordo.
Nelle lounge Air France c’è una rotazione dei vini leggermente sfalzata da un punto di vista temportale, nel senso che si bevono oggi i vini inseriti nelle liste di bordo due mesi fa.
E a proposito di lounge: a fare da cornice al nostro pranzo in compagnia di Paolo Basso è stata la più grande lounge al mondo di Air France, dislocata nel terminal 2 hall L, che è stata completamente rinnovata e riaperta nel gennaio 2018.
I 3200 metri quadri a disposizione dei passeggeri di Business Class e dei titolari della carta Flying Blue Elite Plus sono stati ripensati dall’agenzia Brandimage per offrire un’esperienza gastronomica e di benessere squisitamente francese.
Come sapete sono una fanatica delle lounge aeroportuali tanto che spesso mi capita di prenotare voli con scali più lunghi per godermi meglio l’esperienza in aeroporto e devo dire di aver molto apprezzato alcuni dettagli di stile e alcuni spazi di questo Salon Air France.
– C’è un bar, Le Balcon ideato da Mathieu Lehanneur, che è ispirato ai palchi dell’Opera de Paris e dove ogni pomeriggio c’è un after hours con cocktails a tema preparati dal bartender del prestigioso hotel Lancaster.
– C’è uno spazio di ben 550 metri quadrati dedicati al relax e al benessere con mini-suites per riposare, un bar détox a cura di Les Palais des Thés (adoro!), due saune (che hanno tolto il primato alla lounge Finnair di Helsinki che era l’unica al mondo ad offrire la sauna ai suoi passeggeri!) e uno spazio dedicato ai trattamenti viso che sono, udite udite, complimentary!
– La lounge infine è incredibilmente tranquilla e silenziosa e c’è uno spazio riservato ai bambini per garantire meglio la tranquillità degli adulti.
Nel caso vi fosse venuta voglia di prenotare un volo Air France perché non approffittare delle offerte in corso per la Business Class?


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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