Il bracciale è sicuramente uno dei gioielli preferiti da noi donne, uno dei più versatili ed originali, ma anche un ornamento con una storia millenaria alle spalle.
La maggior parte dei bracciali che oggi consideriamo dei “classici” affonda le sue radici in un passato antichissimo: ci basti pensare che i primi ad infilare pietre, perle e coralli su cordoncini o fili d’oro furono gli antichi Greci, mentre i primi bracciali a spirale furono creati dai Micenei, che usavano incidere sulla superficie dei gioielli simboi geometrici dai significati magici.
Bracciali rigidi e bracciali a forma di serpente: le origini.
I bracciali rigidi terminanti con teste di animale resi famosi da Cartier traggono invece ispirazione dai bracciali “chimera” ideati dai raffinatissimi orafi Etruschi: gioielli di incredibile bellezza, impreziositi da scaglie di ambra, avorio, vetro o corallo, che venivano indossati nella parte alta del braccio sinistro e che vedevano contrapporsi teste di leone o di capra.
Sono tipiche dell’artigianato celtico le torque, bracciali semicircolari in oro, argento o bronzo che avevano un significato mistico-religioso e una funzione di talismano, capace di avvicinare gli uomini agli Dei; mentre si fa risalire gli antichi Romani il classico bracciale alla schiava, a forma di rettile arrotolato su se stesso ed indossato dalle donne al di sopra del gomito.
I gioielli a forma di rettile sono comuni a periodi storici e culture tra le più disparate perchè l’uomo ha sempre subito il fascino di questo animale enigmatico, associandogli nel tempo simbologie differenti e spesso ambivalenti, come quelle legate all’antichissimo simbolo dell’Uroboros, il serpente che si morde la coda in un Cerchio senza inizio nè fine e che rappresenta la natura ciclica dell’Universo.
Breil New Snake. Un’interpretazione moderna per il classico tema del “serpente”.
E da questi gioielli di origine così antica trae sicuramente ispirazione anche il bracciale da donna Breil New Snake, un gioiello moderno ed unico, dalla forma iconica e dall’anima cangiante che può essere indossato in infiniti modi diversi, adattandosi ad ogni sfaccettatura dell’animo femminile.
Questo bracciale in maglia d’acciaio lucido è disponibile in quattro colori diversi (Gold, Silver, Black e Rose) combinabili anche tra di loro e può essere indossato non solo intorno al polso o al braccio, ma anche intorno al collo o come originale cavigliera, adattandosi alle interpretazioni più disparate.
Charms e Beads: due classici intramontabili.
Hanno invece origini più recente altri due tipi di bracciali di tendenza: quelli con i charms e quelli composti da beads, sfere create nelle forme e con i materiali più disparati.
I primi si fanno risalire all’epoca Vittoriana, quando le madri regalavano alle fanciulle un braccialetto a forma di catena che veniva arricchito con pendenti diversi ad ogni occasione importante; mentre risalgono all’inizio del ‘900 i secondi, nati in Danimarca da un’idea innovativa di Svend Nielsen, che imparò la tecnica di fusione a cera persa per lavorare l’argento.
Fu solo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 però che il concetto dei beads d’argento fu rivoluzionato in chiave più moderna: prima abbandonando il laccio di cuoio in favore di un più prezioso bracciale in argento con una speciale chiusura, ideata per permettere di comporre a piacere il proprio gioiello senza l’ausilio di pinze, e poi con l’avvento dei beads in vetro o realizzati con ambra, madreperla o pietre preziose.
Il tennis: un bracciale che è un’icona di eleganza.
Ha origini recenti anche un altro bracciale iconico che non dovrebbe mai mancare al polso di una donna: il tennis, un bracciale dal design essenziale ed elegante nato negli anni ’20 e composto da una fila di diamanti tutti della stessa misura, con una chiusura a scomparsa pensata per dare l’illusione di un gioiello senza inizio nè fine.
All’inizio questo gioiello era noto con il nome di “eternity bracelet” ed era un simbolo di amore eterno e un dono perfetto per celebrare anniversari o ricorrenze importanti.
Ma è solo negli anni ’70 che questo bracciale, grazie ad un divertente aneddoto, è diventato universalmente noto con il nome di “tennis bracelet”: era infatti il 1978 quando, durante una partita dell’U.S. Open disputata a Flushing Meadows, la tennista statunitense Chris Evert perse improvvisamente il suo bracciale di diamanti e chiese di interrompere il gioco per recuperarlo, diventando lei stessa insieme a quel braccialetto un’icona di stile!